Tutte donne tra chef e maestre pastaie, con un’energia innata e un’idea vincente che mostra il legame, indissolubile, tra i sardi e le sarde e la propria terra: sono Vitalia Scano, Marina Ravarotto, Viviana Amorino, Tonina Biscu, Anna Saba e Annalisa Atzeni a mandare avanti, con la collaborazione dell’enogastronomo e presidente di Stelle del Sud di Gilberto Arru e dello studioso Vincenzo Palimodde, il progetto “A cena con Grazia”, in ricordo della scrittrice sarda Grazia Deledda che, oltre ad amare cucinare, ha spesso inserito nei suoi libri i piatti della tradizione enogastronomica sarda.
La voglia – come racconta la chef Viviana Amorino – era quella di organizzare qualcosa fatto dalle donne per le donne: «Volevamo dimostrare che riusciamo a fare team in maniera egregia, sfatando un po’ di luoghi comuni e stereotipi.»
Ma l’idea, nata dall’amicizia tra Gilberto Arru e Vitalia Scano, chef Patron del ristorante Sandalia di Roma, è diventata via via più concreta fino a spiccare il volo con alcune serate, rivelatesi successoni.
Ma quando il team si incontra?
«Diciamo che in un certo senso è tutto merito di Vitalia,» racconta la Amorino «lei conosceva sia me che Marina. Gilberto le ha presentato Vincenzo Palimodde e sua moglie Tonina. Abbiamo conosciuto Anna a una dimostrazione di filindeu, mentre la conoscenza con Annalisa è legata a Facebook e ad un’amica in comune. Conoscerci e diventare veramente amiche è stato un tutt’uno, ci siamo come ritrovate, nel nostro gruppo c’è una sinergia ed un’armonia incredibile. Abbiamo fatto team ancora prima di esserlo e già dalle prime videochiamate si sentiva che sarebbe andata bene.»
Obiettivo del progetto? Trasformare le cene di beneficenza da semplici occasioni per mangiare bene a eventi a tutto tondo, dove si è immersi in un’atmosfera letteraria. «Tutto questo è stato possibile grazie a Vincenzo Palimodde, unico uomo del team, che studia la vita e le opere di Grazietta da sempre e che 22 anni fa ha steso un menù con i piatti citati dalla Deledda, con ricette di 130 anni fa. Lui, ancora prima che il piatto arrivi in tavola, lo fa assaporare ai nostri ospiti, permettendo loro di immedesimarsi nella vita di Grazia, spiegando il piatto e citando l’opera da cui è stato tratto.»
Prossima tappa? Nuoro, il 10 dicembre 2022: assolutamente non casuale.
Era il 10 dicembre del 1926 quando la Deledda venne insignita del Premio Nobel, ed ecco svelata la scelta della data.
Seguirà un’ulteriore cena a Olbia, l’11 dicembre.
«Quale giorno migliore per ricordare Grazia nella sua Nuoro e in un ristorante che si chiama proprio Nobel 26?» svela la Amorino. «Il ricavato di ogni cena va all’iniziativa benefica che sentiamo più vicina e urgente in quel momento. A Guidonia e a Nuoro la scelta è ricaduta sull’associazione Stelle del Sud di Gilberto Arru che si occupa di rendere vivibili e fruibili le infrastrutture al piccolo villaggio di Orangea, in Madagascar, e sicuramente avremo altre serate con e per loro, mentre l’11 aiuteremo le attività del volontariato vincenziano di Olbia. Il perché è molto semplice: fare del bene fa bene al cuore, ed è bellissimo fare del bene facendo ciò che amiamo di più.»
Presto, ci saranno altre date: Toscana, Lazio ma ancora e sempre la Sardegna, con tante novità in arrivo – parola del team. «Se siete curiosi basterà seguire le nostre pagine social di “A cena con Grazia”.»
«Siamo donne, multitasking per antonomasia!» afferma poi, con la risata negli occhi, quando si parla di conciliare gli impieghi come chef e maestre pastaie con questo nuovo, ambizioso progetto. «E in più ci divertiamo tantissimo. Il nostro team è fantastico, si lavora duramente ma sempre col sorriso, a volte c’è un’aria da gita scolastica, specie fuori dalla cucina. Siamo tutte professioniste e conosciamo bene quelli che sono i nostri compiti e i nostri ruoli. Tra di noi non esistono prevaricazioni, si decide tutto insieme e il clima è sempre disteso, professionale ma rilassato. Non abbiamo primedonne, siamo solo delle amiche che fanno del bene… divertendosi!».
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Fonte: Ogliastra News Mario Marcis
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