Non lontano dall’Anfiteatro Romano di Cagliari, si possono ancora ammirare i reperti archeologici della Villa di Tigellio, un complesso composto da tre abitazioni indipendenti, ma confinanti tra loro.

La prima dimora, conosciuta come la casa degli stucchi grazie alla grande quantità di stucchi presenti al suo interno, era un edificio lussuoso appartenuto probabilmente a qualche famiglia benestante dell’epoca.

La seconda dimora, la casa del tablino dipinto, era invece decorata con affreschi lungo le pareti. Della terza dimora, invece, è stato ritrovato solamente il tracciato dei muri.

Tutte le case erano dotate di finestre che si affacciavano sui cortili interni, in modo da creare una netta separazione con le classi sociali meno abbienti.

Il complesso era cinto da un portico del quale sono rimaste alcune colonne, e sono visibili i resti di una piccola area termale, alcuni mosaici nei pavimenti e un bellissimo pavimento in marmo bianco legato dal cocciopesto.

La Villa di Tigellio, risalente al II secolo d.C., originariamente veniva considerata come la dimora del poeta e musico sardo Tigellio, ma in seguito si scoprì che si trattava di un insieme di dimore.

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Fonte: Ogliastra News Michela Girardi

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