Secondo la tradizione sarda, nonché quella italiana, il bambino che nasceva avvolto dalla placenta sarebbe stato fortunato. Oppure, secondo un’altra credenza, avrebbe goduto di invulnerabilità.
L’espressione tanto diffusa “nato con la camicia”, a identificare una persona sfacciatamente fortunata, trova il suo corrispettivo sardo nella parola “orboso”. La placenta infatti, fra le diverse definizioni sarde, veniva chiamata “orba” e il bambino avvolto da essa, “orboso”, avrebbe goduto di buona sorte.
La placenta, inoltre, in alcune zone della Sardegna veniva bruciata, in modo da evitare al bambino i mali al ventre. Da altre parti, invece, questa si conservava come amuleto, che il bambino poteva tenere con sé tutta la vita.
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Fonte: Ogliastra News Mario Marcis
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