È appena cominciata l’estate e in Sardegna milioni di persone affollano le bellissime spiagge dell’Isola.

Da nord a sud, passando per le isole minori è un trionfo di tintarelle, nuotate, chiacchiere sotto l’ombrellone, giochi da spiaggia e partite a racchettoni. Non bisogna dimenticare però che la spiaggia non è solo un bellissimo rifugio dalla frenesia della città, ma anche un luogo naturalistico da rispettare e tutelare.

Ecco a voi le 6 regole per trascorrere una giornata al mare in Sardegna nel pieno rispetto della flora e della fauna locale.

1) Non buttare rifiuti in mare o sulla spiaggia. Sembra una regola banale, ma ancora oggi non è rispettata da tutti. Qualsiasi tipo di rifiuto, anche di tipo organico, può essere nocivo per l’ambiente, gli animali o l’uomo stesso. Evitate senza se e senza ma di disperdere qualsiasi genere di rifiuto: cicche di sigaretta, plastica, carta, olii, semi di frutta, bucce di banana o altro. Lasciate la spiaggia così come l’avete trovata, anzi, se possibile anche meglio, magari raccogliendo un po’ di rifiuti prodotti da qualche incivile. Il mare ve ne sarà grato.

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2) Pescate solo dove è consentito. In Sardegna è possibile praticare la pesca, sia subacquea sia da terra. In molte località però vigono dei divieti, in alcuni casi per la presenza di un’area marina protetta con diversi gradi di salvaguardia. Per alcune specie ittiche vale il divieto totale, per altre la pesca è fortemente regolamentata e/o vietata in determinati periodo. Prima di imbracciare la canna da pesca o il fucile subacqueo è bene consultare la sezione del sito di Sardegna Ambiente.

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3) Lasciate in pace gli animali e non toccateli. Gli animali marini sono uno spettacolo della natura, ma solo se li lasciamo in pace. Evitate quindi di rimuovere stelle marine, ricci, paguri, lumache o altri esseri viventi dal loro ambiente naturale. Potrebbe costare loro la vita e a voi una salatissima (e meritata) sanzione.

4) Le meduse non sono un nemico da sconfiggere, ma bellissime creature con cui dobbiamo convivere, ovviamente a distanza. Come tutti sappiamo le meduse sono animali i cui tentacoli possono essere più o meno urticanti. Una puntura di medusa può essere anche molto dolorosa. Questo non significa che una giornata al mare si debba trasformare in una violenta caccia al temutissimo celenterato. Troppo spesso si assiste a scene in cui adulti e bambini, armati di coppo e secchiello, raccolgono questi animali per farli morire in una fossa lungo l’arenile. Ricordiamoci che in mare l’ospite è l’uomo, non viceversa!

5) In presenza di un animale ferito contattare gli enti di riferimento. Può capitare di imbattersi in tartarughe, pesci o cetacei feriti che arrivano in riva agonizzanti. In questi casi bisogna limitarsi a prestare il primo soccorso alle povere bestiole, mantenendole idratate e vigilando su di loro fino all’arrivo dei soccorsi. L’ente di riferimento generale è la Guardia Costiera, che risponde ovunque al numero 1530.

6) Non portare via nulla dalla spiaggia. I souvenir da portare a casa dopo una vacanza non si trovano in spiaggia, ma nei negozi e nelle boutiques. La sabbia dell’arenile, le conchiglie, i sassolini, i ciottoli e qualsiasi altro elemento dell’ecosistema marino deve restare esattamente dove lo abbiamo trovato. Chi trafuga questi elementi dalla spiaggia non solo compie un atto deprecabile dal punto di vista morale, ma può incorrere anche in una denuncia e in una salatissima multa, ben più salata dell’acqua in cui ci si è regalati bagni da sogno.

 

 

L’articolo Estate in Sardegna: 6 cose da non fare per vivere il mare con rispetto e tutelare la fauna e la flora proviene da ogliastra.vistanet.it.


Fonte: Ogliastra News Mario Marcis

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