Ecco a voi altri tre “dicius” della nostra zona, alcuni in passato diffusi nell’intera isola e oramai sempre meno utilizzati nel linguaggio quotidiano. Si tratta di preziosi modi di dire che conservano al loro interno utili consigli per affrontare e comprendere meglio la realtà che ci circonda.

Crobu cun crobu no si nd’ogant s’ogu. Corvo con corvo non si cavano l’occhio.

Questo proverbio ha un significato metaforico: viene utilizzato per rimarcare il fatto che tra persone della stessa casta e potenti si tenda a non danneggiarsi a vicenda. Quasi un tacito accordo tra questi che evitano di intervenire nelle diatribe tra i “pari grado” e le classi subalterne. Un detto molto diffuso in tutta l’Isola, molto amaro ma estremamente veritiero.

Pedde mala no nde morit. Persone malvagie non muoiono.

Questo proverbio è forse uno più diffuso in Sardegna e ancora largamente utilizzato anche da coloro che non si esprimono quotidianamente in “Limba”. Il detto viene utilizzato sia in senso ironico ad esempio come incoraggiamento per chi sta male – in questo caso attraverso la figura retorica dell’antifrasi in cui il significato di una parola o di una frase è l’opposto di quello che ha solitamente – e sia nel senso letterale per indicare quanto le persone buone abbiano una vita troppo breve.

De su traitore no s’est salvau mancu Deud. Da un traditore non si è salvato nemmeno Dio.

Chiaramente influenzato dalla religione cristiana, questo detto si rifà al tradimento di Giuda Iscariota nei confronti di Gesù. Questa terribile esperienza che affrontò anche il Cristo mette in guardia tutti sulla possibilità di subire il tradimento in ogni ambito: familiare, amicizia e lavorativo. Pertanto bisogna saper dosare la propria fiducia, circondandosi di persone che la meritano e affidabili.

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Fonte: Ogliastra News Roberto Anedda

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È la pistola dei cowboy, quella dei film western. Storicamente è legata al nome dell’inventore americano Samuel Colt, che brevettò la pistola a tamburo, detta revolver in inglese o rivoltella in italiano, nel 1836.

Pochi sanno però che la prima vera pistola a tamburo fu inventata a Gadoni, in Sardegna.

Francesco Antonio Broccu, inventore dal multiforme ingegnò, costruì la prima rivoltella nella sua Gadoni nel 1833, ben tre anni prima del collega americano Samuel Colt, che però ebbe il merito di registrarla all’ufficio brevetti assicurandosi così una rendita milionaria per lui e per i suoi discendenti. L’invenzione di Antonio Broccu, nato a Gadoni nel 1797, incuriosì non poco anche il re di Sardegna Carlo Alberto.

Broccu qualche anno dopo fu invitato a tenere un corso sul funzionamento della pistola a Cagliari ma rifiutò l’invito per lo stesso motivo per cui non brevettò la sua invenzione: troppo l’amore per la sua Gadoni che non volle mai lasciarla.

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Fonte: Ogliastra News Roberto Anedda

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Altra vittoria fondamentale tra le mura amiche per i ragazzi del Tortolì, che sconfiggono per cinque reti a zero il Samugheo. Un passivo pesante per la formazione ospite, molto giovane e ben messa in campo, che ha avuto anche le sue occasioni per poter accorciare con un rigore sbagliato al termine del primo tempo.

La partita inizia su ritmi lenti, ma ci pensa il solito Timpanaro che con due giocate da applausi porta i ragazzi di mister Piras sul doppio vantaggio. Nella ripresa, dopo uno slalom gigante, il bomber argentino firma la sua personale tripletta e si porta a casa il pallone raggiungendo quota 22 marcature complessive in testa alla classifica cannonieri. Gli ospiti escono mentalmente dal match e il punteggio assume un contorno più ampio grazie ai gol dei nuovi entrati: una splendida parabola di Murreli e un gran diagonale di Angioni fissano il risultato finale.

Si torna in campo già mercoledì, alle ore 17, per il recupero contro la Macomerese. Uno scontro diretto decisivo per la stagione.

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Fonte: Ogliastra News Michela Girardi

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Le immagini spettacolari riprese da un drone delle meraviglie del territorio di Baunei, in Ogliastra. Un video, girato e montato da Danilo Lamberti, che inorgoglisce gli ogliastrini e affascina chi non vive in Sardegna.

Mare, montagna, cultura e tradizioni. Questo e tanto altro in un video dedicato a Baunei che non dimenticherete.

 

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Fonte: Ogliastra News Michela Girardi

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Continua la serie di ritratti, opera del tortoliese Giuseppe Marini, dedicati alle persone che hanno fatto grande l’Ogliastra.

Questa volta l’artista ha ritratto i coniugi Antonio Cabiddu e Maria Chiara Cabras, in loro onore e alla loro memoria. Stimatissimi da tutta la comunità Tortoliese che ne conserva un carissimo ricordo.

«Un grazie a Piero Cabiddu per avermelo commissionato e avermi fornito le loro foto» commenta Marini sui social.

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Fonte: Ogliastra News Michela Girardi

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Omaggio del Cagliari e degli ex compagni all’Unipol Domus per Silvio Longobucco prima dell’inizio del match. Ospiti dei padroni di casa anche i ragazzi ucraini del Minaj che hanno accolto le squadre in campo. La prima frazione di gioco che porta subito in vantaggio i rossoblù, allo scoccare del 45’, però, i bianconeri ottengono il pareggio. Nella ripresa il Cagliari si spegne e la Juve ne approfitta andando in vantaggio 15’ minuti dalla fine. Il Cagliari con la Vecchia Signora incassa la sua quinta sconfitta consecutiva, 17 in totale in un campionato che ancora fa tremare.

Primo tempo. Primi minuti di gioco e sembra già chiara la tattica dei padroni di casa: lanci lunghi a cercare Pavoletti, che, però, avrà grosse difficoltà a imporsi tra la difesa bianconera. Grande azione del Cagliari: sono passati appena 10’ dal fischio d’inizio e su una palla persa da Dybala, Joao Pedro su assist di Marin sblocca la partita segnando il suo dodicesimo gol in campionato. Gli ospiti appaiono visibilmente socci dalla rete subita a freddo, mentre i sardi, sull’onda dell’entusiasmo e sostenuto dal pubblico della Curva Nord è rovente. Arriva il gol dell’ex al 23’, la palla di Pellegrini dalla distanza arriva alle spalle di Cragno: Chiffi però, richiamato dal Var, annulla per una deviazione con il braccio di Rabiot. Cagliari ancora sull’1 a 0. Calcio di punizione al 31’ per un fallo di Marin su Danilo: calcia Dybala, ma la palla supera la barriera e finisce al lato della porta senza impegnare Cragno. Intanto all’Unipol Domus i tifosi rossoblù sono il dodicesimo uomo in campo: cori e applausi non smettono di incitare la squadra. Il settore ospiti, seppur pieno, prova a fare lo stesso, ma le loro voci non sono preponderanti. Quarantacinque minuti di gioco: Cuadrado calcia nella mischia e De Ligt, di testa, manda in porta. Due minuti di recupero e pareggio all’Unipol Domus.

Secondo tempo. Nessun cambio nelle compagini al rientro in campo, solo dopo 10 ‘ riecco in campo Rog che sostituisce l’infortunato Dalbert. Sofferenza e difficoltà degli uomini di Mazzari in questi primi minuti della ripresa: la Juve li tiene imprigionati nella propria metà campo. Solo dopo 15’ il Cagliari riesce a respirare dalla pressione bianconera, tenendo la palla lontano dal pericolo del raddoppio. Raddoppio dei piemontesi al 75’, dopo averlo cercato più volte negli ultimi minuti, Vlahovic su assist di Dybala scarica alle spalle di Cragno tutta la sua rabbia portando in vantaggio la sua squadra. Lo stadio esplode, segno che all’Unipol Domus dei quasi 14 mila biglietti venduti la maggior parte è per i bianconeri. Pressione finale dei ragazzi di Mazzarri, Bellanova ci prova, senza però riuscire a concludere. I sardi si fiondano in avanti con tutte le energie a disposizione, ma all’Unipol Domus la partita sembra ormai chiusa e a uscire vincitrice è la Vecchia Signora, il Cagliari, invece, lascia il campo contestato dalle due curve, tra fischi e cori.

CAGLIARI: (3-5-2): Cragno; Altare, Lovato, Carboni; Bellanova, Marin, Deiola (79’ Keita), Dalbert (58’ Rog), Lykogiannis (79’ Obert); Pavoletti (66’ Pereiro), Joao Pedro. All. Mazzarri. A disposizione: Aresti, Radunovic, Obert, Walukiwwicz, Zappa, Baselli, Rog, Ceter, Keita Balde, Pereiro.

JUVENTUS (3-5-2): Szczesny; Danilo, De Ligt, Chiellini; Cuadrado (85’ Bonucci), Zakaria, Arthur, Rabiot (68’ Bernardeschi), Pellegrini; Dybala (79’ Kean), Vlahovic. All. Allegri. A disposizione: Pinsoglio, Perin, Alex Sandro, Kean, Bonucci, Bernardeschi, Rugani, Miretti.

Arbitro: Chiffi di Padova

Marcatori: Joao Pedro 10’, De Ligt 45’, Vlahovic 75’.

Ammoniti: Lykogiannis.

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Fonte: Ogliastra News Roberto Anedda

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Incidente stradale dopo le 18:30 di oggi in viale Poetto a Cagliari, subito dopo l’ospedale Marino in direzione Quartu.

Per cause ancora da accertare due autovetture sono rimaste coinvolte in uno scontro.

Una squadra di pronto intervento dei Vigili del Fuoco del Comando di Cagliari ha provveduto alla messa in sicurezza dei veicoli e della sede stradale.

Risultano feriti un uomo e una donna soccorsi dal personale sanitario inviato con le ambulanze dal Servizio di Emergenza del 118, trasportati in ospedale, uno dei due in codice rosso al Policlinico, l’altro in codice giallo al Brotzu.

Al momento non si hanno notizie precise sulle condizioni.

Sul posto presente la Polizia Locale di Cagliari per gli accertamenti e i rilievi di legge.

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Fonte: Ogliastra News Mario Marcis

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Sardi famosi, Costantino Nivola: uno dei più grandi artisti del Novecento.

 

La sua vita, le sue sculture, i suoi lavori hanno reso lo scultore e artista di Orani immortale. Le vicende avventurose legate alla sua vita sarebbero degne di un romanzo. Fondamentale il suo lavoro nell’arte applicata all’architettura.

Ripercorriamo attraverso le notizie date da Sardegna Cultura: Costantino Nivola nacque a Orani nel 1911, sesto di dieci figli, Nivola ha sperimentato nell’infanzia la difficile vita di una famiglia povera nella Sardegna rurale del primo Novecento.

Fin da giovane, nel 1926, è assunto come apprendista dal pittore Mario Delitala per i lavori di decorazione dell’Aula Magna dell’Università di Sassari. La partenza dal paese natio è un evento traumatico che, sottraendolo alla comunità, lo fa sentire sradicato: è soltanto il primo di una serie di distacchi destinati a scandire le fasi della sua storia esistenziale e artistica. Alla fine del 1931, grazie ad un sussidio del Consiglio dell’Economia di Nuoro, si trasferisce a Monza per frequentare l’Istituto Superiore per le Industrie Artistiche (ISIA). Qui si iscrive alla sezione di Decorazione pittorica e poi a quella di Grafica pubblicitaria, conosce altri due borsisti sardi, Giovanni Pintori e Salvatore Fancello, ai quali lo unirà una stretta amicizia.
Nonostante l’avvertita mancanza di basi teoriche negli insegnamenti, gli anni trascorsi all’ISIA sono fondamentali per la sua formazione: il moltiplicarsi degli stimoli figurativi, il contatto con insegnanti di alto profilo (gli architetti Edoardo Persico e Giuseppe Pagano, il grafico Marcello Nizzoli ma anche il pittore Pio Semeghini, e lo scultore Arturo Martini) e la vicinanza ad un ambiente fervido come quello milanese contribuiscono ad accelerare il ritmo delle sue ricerche stilistiche e lo portano a confrontarsi con la questione, destinata a diventare per lui prioritaria, dell’arte applicata all’architettura.

Nivola e il figlio a New York.

Nel 1936 entra come disegnatore alla Olivetti di Milano grazie a Ruth Guggenheim, giovane ebrea tedesca rifugiatasi in Italia per sfuggire ai nazisti. Entrato inizialmente all’Ufficio Sviluppo e Pubblicità, viene presto destinato alla realizzazione delle campagne pubblicitarie e degli allestimenti e nel 1937 diventa il direttore artistico della società. Questo momento di intensa attività e di scambi intellettuali viene bruscamente interrotto. Da qualche tempo le sue posizioni nei confronti del regime si sono fatte più critiche e nel 1938 gli eventi precipitano: davanti alla minaccia delle leggi razziali sposa Ruth e si reca con lei a Parigi e da qui parte per gli Stati Uniti.

All’immagine limpida di Orani, il villaggio della memoria, fa riscontro la densità visuale dei dipinti e dei disegni che ritraggono New York. Attraverso di essi l’artista tenta di penetrare nel cuore di una città che sente ancora estranea. Nel 1948, così come altri artisti suoi amici, compra una casa a Springs, presso East Hampton. Il giardino, creato insieme all’architetto Bernard Rudofsky, diventerà una singolare opera d’arte ambientale, con una serie di stanze a cielo aperto e muri ornati da graffiti e un solarium con decorazioni cubiste.

Nivola è tra i pochi scultori che hanno aggiunto una nuova tecnica di esecuzione a quelle già esistenti: si tratta del sand-casting, col quale esegue le sue opere di maggiore impegno a partire dagli anni Cinquanta. Il sand-casting è un tipo di rilievo ottenuto con un procedimento piuttosto semplice: la forma viene modellata in negativo sulla sabbia; su di essa si versa poi una colata di gesso (nei modelli e nelle sculture piccole) o di cemento (nelle opere più grandi), che asciugandosi dà vita al rilievo definitivo. Questo può essere arricchito dal colore aggiunto nell’impasto. Successivamente Nivola perfezionò il procedimento, adattandolo all’esecuzione di grandi opere monumentali.

Nell’opera di Costantino Nivola si afferma una concezione dello spazio dilatata e priva di centro, distesa per lo più in orizzontale: una spazialità associata alla decorazione, alla sua docilità nei confronti della forma che riveste, in contrasto con l’autonomia della scultura verticale e isolata. L’eredità antropologica della Sardegna ha costituito il punto di partenza per la sua ricerca di una scultura intesa come arte corale, comunicativa, legata all’architettura e incentrata sul tema di una femminilità archetipica, identificata con la Natura.

Oltre alle numerose iniziative in campo artistico insegna al Carpenter Center per le arti visive della Harvard University (1973-75) e all’Università di Berkeley (1978-80). Muore a Long Island il 5 maggio 1988. Famose sue opere sono ammirate in tutto il mondo, a Orani vive non senza difficoltà il museo a lui dedicato, mentre a Cagliari è possibile ammirare diverse sue opere sotto il Consiglio Regionale.

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Fonte: Ogliastra News Mario Marcis

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Dopo la settimana scorsa contrassegnata da un repentino abbassamento delle temperature, nella giornata odierna in Ogliastra è arrivato il bel tempo.

Le alte temperature fatte registrare dalle colonnine di mercurio hanno spinto in tanti a recarsi nelle spiagge della zona.

Come dimostra il video girato poco fa nel Lido di Orrì – Tortolì -, dove in tanti si sono regalati una pausa in relax al mare.

Una piacevole brezza marina, rendeva ancora più gradevole la serata.

 

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Fonte: Ogliastra News Roberto Anedda

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Del 1968 in Ogliastra ci racconta il giornalista Nino Melis nelle pagine del suo “In punta di penna. Storie e personaggi d’Ogliastra negli appunti di un cronista”, edito dalla Ars Artium Editore.

Riportiamo integralmente la parte relativa alle sorti tortoliesi degli anni Sessanta e Settanta, che videro la nascita di Cartiera e Intermare e la creazione di tantissimi posti di lavoro.

«Nella mia terra di origine, dove avevo fatto ritorno nell’autunno del 1965, le vicende internazionali e la Guerra Fredda, venivano percepite in modo decisamente meno coinvolgente di come io le avevo vissute nei mesi precedenti. Nato e Patto di Varsavia, Usa e Urss, democrazia e cortina di ferro facevano parte di un vocabolario con cui erano adusi a confrontarsi i partiti del centro destra con quelli del centro sinistra. Ben presto, entrambi gli schieramenti politici tradizionali e le organizzazioni sindacali di riferimento sarebbero stati costretti, però, a fare i conti con un movimento di protesta fuori dagli schemi, nato nelle fabbriche più sindacalizzate del Nord Italia e nelle Università che progressivamente si stavano aprendo ai ceti meno abbienti.

Il boom economico avviato nei primi anni Sessanta aveva finito per interessare anche l’Ogliastra con la nascita delle prime industrie e la creazione di un numero consistente di posti di lavoro stabili e regolarmente retribuiti sulla base dei contratti nazionali.

Il miglioramento complessivo delle condizioni di vita, la crescita esponenziale dell’edilizia abitativa e l’incremento degli spostamenti con il proliferare delle autovetture, erano fattori destinati a segnare una discontinuità generazionale con gli stili di vita e i modi di pensare di una società a forte tradizione contadina e pastorale.

La prima linea della Cartiera di Arbatax entra in produzione nel 1964, la seconda nel 1968 e assicura fino a mille buste paga. Insieme alla Cartiera viene realizzata in località Basaura, a Tortolì, una pista in terra battuta per l’atterraggio di piccoli aerei utilizzati dai dirigenti della fabbrica di carta. Sarà il prototipo del futuro aeroporto d’Ogliastra.

Nel 1972, apre i cancelli l’Intermare Sarda di Arbatax, azienda metalmeccanica del gruppo Eni Saipem, specializzata nella realizzazione di piattaforme off shore destinate al pompaggio di petrolio e gai dai giacimenti del sottosuolo marino.

Si trattava di altri trecento posti di lavoro ad alta specializzazione per saldatori, tubisti, gruisti e movimentatori di carrelli. Arbatax diventa il secondo polo industriale della provincia di Nuoro, dopo Ottana.

Le rappresentanze operaie di Cartiera e Intermare erano destinate, inevitabilmente, ad entrare in contatto con le organizzazioni di categoria e confederali, operanti negli ambiti più vasti della provincia di Nuoro, regionali e nazionali».

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Fonte: Ogliastra News Mario Marcis

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