Sardi famosi: l’attore cagliaritano Amedeo Nazzari, grande divo del cinema italiano.

Salvatore Amedeo Carlo Leone Buffa, in arte Amedeo Nazzari, nato a Cagliari il 10 dicembre del 1907 prese il nome di suo nonno per sfondare nel mondo dello spettacolo.

Nacque in via Caprera, in una casa che poi fu abbattuta agli inizi degli anni Cinquanta.

A Cagliari gli è stata dedicata la piazza davanti al Teatro Lirico, nel Parco della Musica.

Suo padre era proprietario di un pastificio (aveva diversi mulini) ed era una persona benestante, sua madre figlia del presidente della corte d’appello di Cagliari. Il piccolo Amedeo ha solo sei anni quando suo padre muore e la madre si trasferisce con lui e le sorelle a Roma.

Dopo il collegio dai salesiani e gli studi di ingegneria, abbandonati prima della laurea, passa al teatro, sua grande passione fin dalle prime recite scolastiche. L’esordio da professionista avviene nel 1927.

Nel 1935 viene notato da Elsa Merlini, che gli offre una parte nel film che sta per girare. Il film, Ginevra degli Almieri, non sarà un successo, e Nazzari tornerà al teatro. Ancora una volta sarà un’attrice, Anna Magnani, a notarlo soprattutto per la prestanza fisica e ad imporlo nel cast di Cavalleria (1936). Ancora un film in divisa sarà nel 1938 il suo secondo successo di pubblico: Luciano Serra pilota, sempre con la regia di Alessandrini. Iniziano a fioccare le offerte e il suo volto è sempre più conosciuto.

Nel 1941 alla Mostra di Venezia vince la futura Coppa Volpi per il film Caravaggio, pittore maledetto, e sempre in quell’anno il celebre La cena delle beffe lo consacra definitivamente come “divo” del cinema. Il film, diretto da Alessandro Blasetti, è un dramma in costume che si svolge nella Firenze dei Medici.

Lavorerà con Alberto Lattuada e con Anna Magnani come co-protagonista, nel 1957 viene scelto da un Federico Fellini ormai affermato, per recitare in Le notti di Cabiria un ruolo di divo in decadenza. Sempre nel 1957 Nazzari sposa Irene Genna, attrice italo-greca, da cui un anno più tardi nascerà la figlia Maria Evelina. Dopo oltre vent’anni di successi, nei ’60 arrivano le prime delusioni: la più grande è il ruolo del principe Salina nel Gattopardo di Visconti, proposto a lui, ma che va poi a Burt Lancaster per ottenere finanziamenti da una casa di produzione americana.

In Italia si apre la stagione d’oro della commedia all’italiana, ma salvo qualche sporadica eccezione, Nazzari si rifiuta di interpretare questo tipo di copioni. Nazzari muore a Roma il 7 novembre del 1979.

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Fonte: Ogliastra News Roberto Anedda

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L’Istituto Comprensivo di Tertenia ha partecipato al progetto di educazione civica “Corsa contro la fame”, un’iniziativa sportiva e di solidarietà, promossa ogni anno nelle scuole italiane da “Azione contro la fame” e patrocinata dal CONI.

A livello nazionale, sono oltre mille e duecento le scuole primarie e secondarie di primo e di secondo grado che, insieme a novecento docenti coordinatori, hanno scelto di aderire a un evento di sensibilizzazione e di sport che, dalla sua nascita, ha coinvolto in tutto il mondo più di sette milioni di studenti di oltre 28 mila scuole. Un vero e proprio movimento di studenti “podisti”. In Italia, questo anno, sono 120 mila gli studenti, di oltre 450 Istituti comprensivi, che in questi giorni stanno dando vita ad una manifestazione sportiva di solidarietà, in 82 città italiane.

Nelle scorse settimane, l’organizzazione ha avviato nell’ istituto un percorso didattico di sensibilizzazione in aula, dove gli  esperti di Azione contro la Fame hanno incontrato gli studenti con l’obiettivo di illustrare ai più giovani le cause strutturali e le conseguenze della fame, una piaga contemporanea che colpisce 811 milioni di persone nel mondo. Dopo questa prima fase del progetto, i ragazzi si sono mobilitati per diventare parte attiva del progetto: tramite il “passaporto solidale” hanno potuto coinvolgere i loro familiari e amici sulle tematiche affrontate.

 

 

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Fonte: Ogliastra News Michela Girardi

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Buone notizie per Paolo Brughitta, il 37enne originario di Tortolì, rimasto vittima di un violento incidente nella zona industriale della città ogliastrina, mentre rientrava a casa da lavoro il 12 ottobre dello scorso anno.

Dopo l’appello lanciato dalla moglie Elisabetta Piras, nelle scorse settimane, che chiedeva il ricovero di Paolo in un centro riabilitativo specializzato, ora arriva il tanto atteso trasferimento a Ferrara.

Nella giornata di domani, il giovane sarà trasportato nella città emiliana dove riprenderà il suo percorso riabilitativo, iniziato diversi mesi fa nell’ospedale San Martino a Oristano e poi interrotto dopo aver contratto il Covid nel nosocomio di Sassari, dove si trovava per sottoporsi a un intervento chirurgico programmato. Tempi che si erano allungati ulteriormente dopo il focolaio scoppiato nel San Martino, con i miglioramenti ottenuti e il recupero delle sue funzioni messi a forte rischio, senza le terapie mirate e intensive sospese.

Elisabetta, in queste ultime settimane si è battuta con una “leonessa” per consentire a Paolo di ricevere le cure adeguate per non veder compromesse le possibilità future del marito, con le sue bimbe che lo aspettano a casa e non vedono l’ora di poterlo riabbracciare.

«Ringrazio autorità, politici, medici, conoscenti e tutte le persone – afferma Elisabetta – che si sono adoperate per permettere il trasferimento di Paolo in un centro riabilitativo specializzato nella Penisola, affinché possa riprendere nel migliore dei modi il suo recupero».

«Questa notte partirò anche io dalla Sardegna – spiega la giovane mamma – per raggiungere Ferrara e stare vicino a mio marito in questi giorni. Ringrazio a tal proposito i miei datori di lavoro per essermi venuti incontro e permettermi questo».

«Ora inizia un nuovo percorso per Paolo, con la speranza che tutto vada tutto per il meglio», conclude Elisabetta.

 

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Fonte: Ogliastra News Roberto Anedda

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Nell’Isola la primavera, purtroppo, nei prossimi giorni si prenderà una “pausa”.

Infatti, in Sardegna assisteremo a temporali, vento, mareggiate e temperature in calo ( di circa cinque gradi) da domani fino a domenica.

Solo a partire da domenica sera si inizierà ad assistere a un allontanamento del maltempo.

 

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Fonte: Ogliastra News Michela Girardi

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A Lanusei, si interrompo i lavori per la realizzazione dell’opera “volo dell’angelo”.

Per il progetto “Ogliastra fly experience” un cavo d’acciaio sospeso tra le località bosco Selene e Pissu de Cuccu- parte alta della cittadina -, che si svilupperà per circa 1500 metri di salto, si dovrà dunque attendere ancora qualche mese.

Da quanto si apprende la ditta vincitrice dell’appalto, ha rinunciato ai lavori a causa dell’impennata dei costi dei materiali per realizzare l’opera.

Spiega il vicesindaco di Lanusei, Salvatore Zito: «I prezzi indicati nel computo metrico del progetto definitivo si sono rivelati del tutto insufficienti, visti i rincari, la ditta aggiudicatrice ha inviato una formale lettera dicendo che non intende stipulare il contratto».

«L’aumento spaventoso dei prezzi di tutte le materie prime – continua il vicesindaco – soprattutto dell’acciaio, difficile da reperire sul mercato e il fatto che molte acciaierie  si trovino nei Paesi oggi in guerra e viste le esportazioni dalla Cina  diminuite enormemente, anche a causa della pandemia, hanno causato questa difficoltà all’azienda».

«Ora la soluzione più probabile, per realizzare l’opera, sarà rimodulare il computo metrico del progetto definitivo, grazie alle maggiori risorse messe a disposizione dalla Regione, e bandire nuova gara», conclude Zito.

Ph: il “Volo dell’Angelo” tra i paesi di Castelmezzano e Pietrapertosa – Basilicata –

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Fonte: Ogliastra News Roberto Anedda

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Tragedia in una spiaggia della Sardegna.

Un turista di nazionalità francese, è deceduto nel primo pomeriggio nel villaggio Agrustos, a Budoni – come riporta ANSA -.

Da quanto si apprende, l’uomo avrebbe accusato un malore, mentre pagaiava su una canoa, poco distante dalla battigia, e in seguito sarebbe annegato.

Sul posto è intervenuta una squadra del 118 e l’elisoccorso, ma non è stato possibile salvargli la vita.

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Fonte: Ogliastra News Roberto Anedda

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Antonio Lai e Maria Monni, sessant’anni dopo rinnovano la loro promessa di matrimonio.

Convolati a nozze a Baunei il 2 maggio 1962 si sono trasferiti in seguito a Girasole circa 40 anni fa.

Nella giornata di ieri, proprio nel paese ogliastrino dove ancora risiedono, don Evangelista Tolu ha celebrato una messa per l’anniversario nella parrocchia B.V. del Monserrato.

Oltre ad amici e parenti, alla cerimonia di rinnovo dei voti nuziali ha partecipato anche il sindaco Gianluca Congiu.

Romina, la figlia degli sposi che hanno festeggiato le nozze di diamante, ci racconta: «Dopo 20 anni di matrimonio hanno fatto il grande passo di adottarmi. Mia madre ha affrontato un lungo viaggio in Cile, per completare la famiglia che sempre aveva desiderato insieme a mio padre. In questi 40 anni ho potuto essere testimone di un grande amore che giorno dopo giorno si rinnova».

«Il vero amore esiste: loro sono un esempio», conclude la figlia.

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Fonte: Ogliastra News Roberto Anedda

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Uno spiacevole fatto si è consumato questo pomeriggio a Porto Frailis.

Da quanto si apprende, una persona in stato confusionale si è introdotta nella chiesa di San Giorgio.

Si tratterebbe di un uomo, che per cause ignote, ha danneggiato alcuni arredi, causando forti il rumori e attirando l’attenzione del parroco don Filippo Corrias,

Il sacerdote ha allertato immediatamente le forze dell’ordine, e sul posto sono giunti i carabinieri della stazione di Tortolì coadiuvati da due ambulanze.

L’uomo dopo essere stato fermato, sarebbe stato sottoposto ad un trattamento sanitario obbligatorio e trasportato in ospedale a Cagliari.

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Fonte: Ogliastra News Roberto Anedda

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Grave incidente stradale a Quartu in via San Benedetto.

Da quanto si apprende un pedone è stato investito da un’auto, con il conducente che si sarebbe subito fermato per i soccorsi.

L’uomo è stato trasportato in codice rosso, in gravi condizioni in ospedale

Ancora da chiarire la dinamica dell’incidente.

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Fonte: Ogliastra News Roberto Anedda

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Dietro ad ogni grane uomo c’è sempre una grande donna, recita un detto. Questo è stato più che vero anche nel caso di Antonio Scorcu, medico e filantropo amatissimo dai tortoliesi del suo tempo.

Sua moglie Marcella, infatti, è ricordata come una donna di grande spessore intellettuale e umano, punto di riferimento del medico tortoliese.

Riportiamo integralmente le parole di Don Mario Mereu nel suo libro “Antonio Scorcu” dedicate a questa donna dalla forte personalità: “Tutti i lavori sono stati dedicati alla moglie Marcella con parole di gratitudine e affetto. Sua moglie, chiamata da tutti Donna Marcella, poichè il lavoro diventava man mano più gravoso, lo aiutava nella professione, specialmente in ambulatorio. Per poter fare ciò, conseguì il diploma di Infermiera Professionale. Le iniezioni che fece, specie nel periodo cruciale della malaria, non si possono contare tanto furono numerose. Marcella, inoltre, molto spesso donava il suo sangue, compatibile, per trasfusioni nei casi disperati di febbri malariche. Anche questa pratica, allora, era all’avanguardia. Salvò molte vite umane. Sulla personalità della moglie Marcella ho raccolto l’autorevole testimonianza del prof. Franco Ladu: “la casa di dottor Scorcu rappresentava per me, avido lettore adolescente, una fonte sicura di libri e riviste. Mia interlocutrice privilegiata era Donna Marcella. Ricordo a questo proposito che lei insisteva molto sulle letture delle biografie di uomini famosi, quasi per spronarmi a un’etica civile e laica, quasi per sollecitarmi ad impegno sociale. Nella mia memoria sono ancora impresse persino le copertine dei libri su Cronwell e su Verdi”.

E ancora: “Durante le visite mediche dottor Scorcu spiegava al malato e ai familiari, in modo accessibile e semplice, le cause della malattia, le varie implicazioni, come comportarsi, sia per le cure che per la condotta fisica e dietetica. Ma, specialmente, esortava il malato a reagire e ad avere fiducia nelle cure perchè dava molta importanza al fattore psicologico”.

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Fonte: Ogliastra News Roberto Anedda

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