Il Comune di Bari Sardo in collaborazione con l’Associazione Culturale N.S. di Monserrato di Bari Sardo presentano la Mostra del Tappeto bariese.

Questo evento arriva proprio in occasione di un altro, attesissimo: la Sagra della pecora bariese.

Di seguito, le locandine con tutte le informazioni.

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La Redazione

La Sagra del vitello presto a Triei.

Tutti i dettagli nella locandina

 

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La Redazione

Ogliastra Wine Festival, venerdì 9 agosto a Tortolì un evento dedicato interamente al vino, nei locali della Cantina Ogliastra in via Baccasara 36. A partire dalle 19, degustazione dei pregiati vini della cantina accompagnati da prodotti tipici della tradizione ogliastrina, il tutto con un sottofondo di musica dal vivo.

L’evento, patrocinato dal Comune, organizzato dalla rinomata Cantina Ogliastra punta a essere il primo di numerose e future manifestazioni che mettano al centro del dibattito una importante risorsa del territorio quale il vino, ovvero il Cannonau, che nel nostro territorio ha trovato l’habitat ideale per esprimersi al meglio, ottenendo difatti prestigiosi riconoscimenti nelle più importanti manifestazioni enologiche.

«Si tratta di una manifestazione che valorizza un’importante realtà locale e al contempo può fare da traino ad altri prodotti tipici promuovendo in questo modo l’intero territorio. Un evento che ha tutte le carte per diventare un appuntamento fisso e una vera e propria esperienza sensoriale, un percorso tra sapori, musica e tradizioni» afferma la consigliera con delega al turismo Michela Iesu.

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Bari Sardo.

Sabato 10 agosto, alle 21 e 30, i Feralis 54 presenteranno – in piazza di Chiesa – la commedia “Sa Coja Antiga”, con la regia di Adriana Pani.

«È un piccolo gioiello che fa ridere e pensare e che ci riporta indietro ai tempi dei nostri nonni. Uno di quegli appuntamenti che non si può perdere. Segnatelo» si legge scritto sul profilo social del Comune.

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Federica Cabras

In occasione della rassegna Storie in Movimento – Edizione 2019, i Cantieri d’Arte Teatro della Chimera in collaborazione con l’Associazione Ogliastrina di Astronomia, L’Associazione L’isola Che c’è e il Comune di Lanusei  presentano:

“SOFFIO DI STELLE”, reading teatrale liberamente tratto da ” Il piccolo principe” di A. De Saint-Exupéry. Di e con Silvano Vargiu

MONTE ARMIDDA
OSSERVATORIO ASTRONOMICO “F. CALIUMI”
GIOVEDÌ 8 AGOSTO 2019 – ore 21.30

ATTENZIONE:
In caso di condizioni metereologiche avverse lo spettacolo si svolgerà al teatro Tonio Dei di Lanusei
Per informazioni contattare i numeri: 3290853113 / 3285604152

*Durante la serata sarà possibile visitare l’osservatorio e osservare Giove e Saturno. Al termine dello spettacolo, inoltre, i soci dell’Associazione Ogliastrina di Astronomia ci illustreranno “le vie del cielo”, svelandoci bellezze e curiosità del “cielo ogliastrino”.

**Vi consigliamo di indossare un abbigliamento adeguato, perché a 1150 m di altitudine circa, le temperature sono decisamente più basse; perciò, giacchetta o plaid potrebbero tornare molto utili.

 

 

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Speciale notte di San Lorenzo a Villagrande Strisaili, in località Parco Santa Barbara, con Moda sotto le stelle nel cielo ogliastrino. Sabato 10 agosto dalle ore 21.30  lo sciame delle Perseidi del firmamento si contenderà  l’attenzione dei presenti con le star di Capoterra 2000 & Emme Comunicazione che brilleranno sul parterre del suggestivo Hotel Orlando Sardegna.

In scena l’ingegno degli artigiani: Paola Sailis, Dina Pinchuk, Natalia Travina, Luca Cosseddu, Maria Conte, Federica Ragazzo, Adriana Dos Santos, Lorena Caddeo e Roberto Bortolussi.

A sfilare, anche la lanuseina Martina Gina (foto).

Capoterra 2000, in collaborazione con Sarip Group di Andrea Piras, ancora una volta tiene vivo il connubio tra arte e moda in una singolare location circondata dai profumi della natura endemica della Sardegna e dalla ricchezza della sua millenaria cultura, in sintonia con una mission di ben 25 anni. Non solo, l’associazione culturale dedita a creare fertili sinergie, da quest’anno si avvale anche del sostegno dei media partner: SardegnaEventi24 (piattaforma in Sardegna di giornalismo partecipativo dedicata agli eventi, all’approfondimento e al turismo), EjaTv (webTv, la televisione dei sardi e dei loro idiomi), Cronache Nuoresi (informazione online di Nuoro e del nuorese) e Terra de Punt (casa di produzione e distribuzione cinematografica e televisiva).

Il magico evento condotto da Arianna Accorte renderà omaggio al talento del “Bis molleggiato” Antonio Correa, della ballerina Silvia Fronteddu e delle cantanti Enrica Pintus e Giulia Pau.

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Ogliastra Wine Festival, venerdì 9 agosto a Tortolì un evento dedicato interamente al vino, nei locali della Cantina Ogliastra in via Baccasara 36. A partire dalle 19, degustazione dei pregiati vini della cantina accompagnati da prodotti tipici della tradizione ogliastrina, il tutto con un sottofondo di musica dal vivo.

L’evento, patrocinato dal Comune, organizzato dalla rinomata Cantina Ogliastra punta a essere il primo di numerose e future manifestazioni che mettano al centro del dibattito una importante risorsa del territorio quale il vino, ovvero il Cannonau, che nel nostro territorio ha trovato l’habitat ideale per esprimersi al meglio, ottenendo difatti prestigiosi riconoscimenti nelle più importanti manifestazioni enologiche.

«Si tratta di una manifestazione che valorizza un’importante realtà locale e al contempo può fare da traino ad altri prodotti tipici promuovendo in questo modo l’intero territorio. Un evento che ha tutte le carte per diventare un appuntamento fisso e una vera e propria esperienza sensoriale, un percorso tra sapori, musica e tradizioni» afferma la consigliera con delega al turismo Michela Iesu.

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La sezione Avis di Villagrande ha organizzato per venerdì 9 agosto  dalle 8 alle 11.30 una raccolta di sangue al parco Santa Barbara.

Si ricorda che il donatore deve essere maggiorenne, in buona salute e pesare almeno 50 kg.

È consentita una leggera colazione a base di the, caffè, succo di frutta o spremuta, fetta biscottata o pane, non è possibile consumare latte, latticini, creme o paste.

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FESTIVAL DEI TACCHI XX EDIZIONE

JERZU, ULASSAI, GAIRO 2 – 8 agosto 2019

 

La ventesima edizione del FESTIVAL DEI TACCHI si avvia verso il rush finale: domani, mercoledì 7 agosto, penultima giornata per la rassegna organizzata da Cada Die Teatro. Si comincia nel pomeriggio, quando le vie e le piazze di Jerzu diventeranno palco, alle 17, per l’esito scenico del laboratorio PER UN TEATRO DI COMUNITÀ, condotto daMauro Mou, un progetto lungo, articolato, partito nello scorso maggio fino ai giorni di agosto del festival, ospitato nella sala consiliare del Comune. Obiettivo: costruire una serie di azioni ed eventi legati alla realizzazione di un esito finale partecipato da tutta la comunità e rappresentato negli spazi urbani di Jerzu. Sarà dedicato alla storia, alla cultura materiale e immateriale e alle tradizioni della comunità jerzese e ogliastrina. Parte integrante del laboratorio teatrale momenti collettivi di studio ritmico/musicale, momenti di confronto, presentazione di libri, foto e documenti legati alla comunità, la raccolta attraverso interviste di testimonianze dirette, cene di gruppo e altri momenti dedicati alla socializzazione.

“Abbiamo provato a costruire un’azione di teatro e comunità che ci leghi sempre più al territorio che ormai da 20 anni ospita il nostro Festival”, spiega Mou.  “Un evento teatrale originale, costruito con il coinvolgimento e la partecipazioni degli abitanti di Jerzu, di Ulassai e di tutti quelli che si sentono vicini al progetto del Festival dei Tacchi. Un progetto che ha preso vita dalla ricerca del patrimonio culturale dei luoghi, dalla sua storia, dal lavoro, dall’artigianato, dalle tradizioni, dalle consuetudini sociali, dagli eventi rituali e festivi, dal legame con la natura e il paesaggio. Abbiamo cercato il coinvolgimento di tutti: normali cittadini, Pro loco, i ragazzi ospiti della comunità di migranti, gli artigiani e i commercianti, i bambini dell’oratorio, il gruppo folk, gli studenti (anche quelli dell’università della terza età), il coro, gli scrittori, gli insegnanti, i contadini e chi ha voglia di mettersi in gioco”.

A seguire, alla Stazione dell’Arte di UlassaiRenato Sarti, attore, regista, drammaturgo, presenterà alle 19 MAI MORTI (in collaborazione con Teatro dell’Elfo, Teatri 90 Progetti/Maratona di Milano), testo e regia dello stesso Sarti.

Mai Morti è una “affabulazione nera” che fa discutere, arrabbiare, divide, emoziona e commuove. Con una scrittura evocativa, Renato Sarti ripercorre la nostra storia recente attraverso i racconti di un fascista mai pentito, nostalgico delle “belle imprese” del Ventennio, oggi impegnato in prima persona a difesa dell’ordine pubblico contro viados,extracomunitari, zingari e drogati.
Mai Morti era il nome di uno dei più terribili battaglioni della Decima Mas. A questa formazione, che operò al fianco dei nazisti nella repressione anti-partigiana, il personaggio guarda con delirante nostalgia. Durante una notte milanese dei nostri giorni, il protagonista si abbandona a ricordi per lui sacri, lontani, cari. Ricorda le stragi compiute dall’Esercito Italiano in Africa e l’uso indiscriminato e massiccio dei gas contro le popolazioni civili. Ad animare i suoi sogni a occhi aperti sono anche alcune vicende del passato più prossimo e del nostro presente: dalla strage di piazza Fontana nella Milano incandescente del 1969 fino al G8 di Genova. Un monologo che cerca di ricordare che la parola antifascismo ha ancora un profondo motivo di esistere, e di far riflettere su quanto in Italia il razzismo, il nazionalismo e la xenofobia siano difficili da estirpare.

Poi, un incontro raro e prezioso, quello fra Ascanio Celestini e Giuliana Musso, che alle 21.30 chiuderanno la serata dandosi appuntamento, sempre alla Stazione dell’Arte, per POTENTE E FRAGILE (Fabbrica Srl in coproduzione con Teatro Biblioteca Quarticciolo). “… Le parole di chi cerca di ricostruire la vita di qualcun altro sono pietre sbilenche che stanno in piedi a fatica. Scricchiolano. Dondolano”, dicono. Giuliana Musso e Ascanio Celestini raccontano storie che zoppicano, così le definiscono. E questa sarà l’occasione per capire come le mettono in piedi, le loro storie. “La ricerca. La scrittura. La scena. Incontri. Dati. Testimonianze. Ricordare. Riordinare. Ripensare. Aprire l’uno all’altra i propri archivi e riscoprire dove sono nati storie e personaggi. Tornare insieme nei luoghi e nei momenti in cui la vita ci è apparsa così potente e fragile da poter divenire teatro”.

“Potente e Fragile non è uno spettacolo nuovo”, spiegano Musso e Celestini. “E’ solo un breve viaggio nei luoghi familiari a ciascuno di noi due, fatto così, senza pensarci troppo, solo per avere del tempo insieme. Un lavoro in corso, uno studio, un’improvvisazione, un incontro, uno spettacolo sbagliato.

Durante il Festival dei Tacchi è molto nutrito il numero delle attività collaterali che lo arricchiranno, fra corsi di yoga, pilates, di tessitura, culurgiones, laboratori, escursioni, passeggiate, visite guidate.

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La Redazione

FESTIVAL DEI TACCHI – XX EDIZIONE

JERZU, ULASSAI, GAIRO 2 – 8 agosto 2019

Ancora un menù tutto da gustare nella quinta giornata del FESTIVAL DEI TACCHI, firmato Cada Die Teatro. Domani, martedì 6 agosto, si parte dalla Stazione dell’Arte di Ulassai, che ospita alle 17 la presentazione del libro di Emanuele Cioglia LOTTA AMATA. Con l’autore ci sarà Silvestro Ziccardi. Poteva la Sardegna diventare l’incubatrice della rivoluzione socialista mondiale? Sembra il plot d’un romanzo utopico, fantapolitica. Tuttavia qualcuno molti decenni fa ci credette davvero. Come se Cuba e la Sardegna potessero unirsi attraverso un filo rosso, per taluni libertario, per altri brigatista e sanguinario. Alcuni giovani negli anni ’70 e all’alba degli ’80 di lavoro volevano fare la rivoluzione. Tra questi, di sicuro, lo zio di Erni, il (co)protagonista di questo romanzo. Zio Geremia nella carta d’identità provò a farsi scrivere “professione combattente”, ma all’anagrafe gli spiegarono che non si poteva, a meno che non s’intendesse dipendente delle Forze Armate. Allora lui disse all’impiegata: “Scriva poeta”.
L’autore aveva nove anni all’epoca della favola narrata. Molti aneddoti, soprattutto quelli relativi alle sue avventure, quelle del fratellino Ricciolo e delle cuginette Laura e Mara, sono autentici, veri, o verosimili. La storia parallela dello zio Geremia e del suo seguito di anarchici sgangherati, dei brigatisti e delle loro armi, degli amori e della comica forza rivoltosa di queste pagine, nonché quella del colpo di scena finale, risulta quasi del tutto inventata.

Alle 19 la Stazione dell’Arte sarà poi il luogo deputato per DEL CORAGGIO SILENZIOSO, di e con Marco Baliani (collaborazione alla drammaturgia di Ilenia Carrone, produzione Comune di Bergamo– Teatro Donizetti – Casa degli Alfieri, con il patrocinio di Amnesty International). Con l’attore piemontese in scena la chitarra del cantautore Nicola Pisu.
Di solito si associa alla parola “coraggio” un’azione eclatante, dettata da un’urgenza impellente. È il coraggio che accade in condizioni estreme e che diviene poi epos, racconto, esempio. Ma c’è un altro tipo di coraggio, silenzioso e non appariscente, ed è di questa declinazione della parola “coraggio” che questo spettacolo vuole parlare. Il coraggio silenzioso agisce nell’essere umano quasi inaspettatamente, non presuppone una tempra guerriera. Questo coraggio agisce in forma sottomessa, ha a che fare con la profondità dell’umano che è in noi, a cui è perfino difficile dare una spiegazione. Non ci sono parole che spiegano come quell’impulso ad agire, nonostante tutto, avvenga in individui che di colpo sentono di dover compiere un gesto per loro improvvisamente “necessario”. Antigone, che, nonostante il divieto della legge di Creonte, va a seppellire il corpo del fratello, pagando con la morte quella trasgressione, è l’esempio archetipico di questa forma di coraggio. “Ci sono leggi non scritte, inviolabili, che esistono da sempre, e nessuno sa dove attinsero splendore”. “È questo splendore di cui parla Antigone – spiega Baliani – quello che vado cercando in questo spettacolo, quel nocciolo luminoso che trasforma un’esistenza intera in un atto esemplare, ma silenzioso, luminoso ma vissuto nell’ombra, nel pudore, nella pura necessità del dover agire. Andrò alla ricerca di cinque narrazioni, cinque situazioni estreme, dove far illuminare cinque esistenze, che, grazie al racconto, divengono, in quel luogo effimero e potente che è la scena teatrale, cinque testimonianze di taciturno coraggio. Una struttura drammaturgica semplice, parole e musica che si intrecciano per restituire la semplicità scandalosa di quegli umani atti di coraggio silenzioso”.

E il Museo di Ulassai, scrigno delle opere di Maria Lai, alle 21.30 vedrà protagoniste l’interpretazione di Pierpaolo Piludu e le musiche live di Paolo Fresu in LARIBIANCOS, produzione storica di Cada Die Teatro, tratta dal romanzo “Quelli dalle labbra bianche” di Francesco Masala. Lo spettacolo, adattato per il palcoscenico dallo stesso Piludu, sotto la regia di Giancarlo Biffi, è impreziosito dalle musiche originali di Fresu (disegno luci di Giovanni Schirru e suono di Giampietro Guttuso e Matteo Sanna).
“Quelli dalle labbra bianche”, pubblicato per la prima volta nel 1962, è un capitolo importante della letteratura sarda. Al centro del romanzo di Francesco “Cicitu” Masala il villaggio di Arasolè, con le sue storie dolorose legate alla tragedia della seconda guerra mondiale sul fronte russo. Ad Arasolè, un giorno, il campanaro Daniele Mele – la voce narrante delle memorie del villaggio –  chiama a raccolta il paese per rendere omaggio, dopo vent’anni, ai caduti in guerra. Mele è l’unico superstite fra i dieci compaesani che partirono per la Russia verso l’impresa più ardua della loro vita, in una trincea in mezzo alla pianura russa ghiacciata, una disastrosa avventura dal tragico epilogo. Ad Arasolè erano ‘quelli dalle labbra bianche’, sos laribiancos, i poveri, i ‘vinti’”.
“Li chiamavano ‘sos laribiancos’, ‘quelli dalle labbra bianche’: era il segno distintivo, inconfondibile, dei poveri di Arasolè, un paesino della Sardegna, ai confini con le foreste del Goceano”, scrive Pierpaolo Piludu. “Sos laribiancos si riconoscevano subito: mangiavano poca carne, pochi carboidrati, poche proteine… mangiavano troppo poco. Lo spettacolo nasce da un profondo interesse e dall’alta considerazione per l’opera di Francesco Masala. In diverse occasioni il poeta-scrittore di Nughedu San Nicolò mi ha manifestato il desiderio di vedere in scena il testo teatrale Sos laribiancos, nella versione sardo logudorese. ‘… e se invece di una messa in scena fedele, provassi a narrare la vicenda?’. E’ nato così un racconto che si rifà sia al romanzo Quelli dalle labbra bianche che ad altre opere di Masala dove compaiono a più riprese Culubiancu, Mammutone, Tric Trac e gli altri laribiancos di Arasolè partiti in un pomeriggio di sole del 1940, sopra un carro bestiame, per andare a fare la guerra. Dove possibile ho cercato di lasciare inalterata la suggestione poetica delle parole dell’autore. Allo stesso tempo, spero con il giusto rispetto, ho dovuto scegliere, aggiungere, assemblare, tradire”.

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