Franco ha 6 anni e frequenta la prima elementare. Mi mostra, con orgoglio e il sorriso di bambino, il suo lavoretto di Natale fatto in classe: un sacchetto di tela grezza riempito di riso e modellato a mo’ di pupazzo di neve. Gli occhietti, il naso e il cappello, di tutto punto. Nel cuore di Franco c’è la soddisfazione di chi, al suo esordio nella scuola elementare, ha realizzato il suo primo lavoretto natalizio.

Mi piace vedere questo semplice pupazzetto come l’emblema del ritorno al classico Natale. Quello della condivisione, della compagnia e dello stare tutti insieme. Dello scambiarsi le forbicine e i colori, del sedersi uno accanto all’altro, scambiandosi parole e sorriso. Talvolta un po’ animate, ma pazienza. La festa è anche questa.

La Sardegna, nel 2022, ha riscoperto la magia del Natale. E forse non era poi così scontato. Mi ricordo, e di certo anche tutti voi lettori, che solo due anni fa a quest’ora c’erano silenzi e chiusure per la strada. Tantissime le serrande abbassate forzatamente da un virus, il Covid-19, che è entrato nelle nostre vite, cambiando e stravolgendo ogni cosa, anche quella che è sempre stata la festa più bella dell’anno.

Era il Natale della pandemia e della paura. Fatto di restrizioni e mascherine. Quello in cui la messa solenne è stata anticipata, per consentire ai fedeli di rientrare entro le “famose” ore 22, allo start del coprifuoco, nelle giornate che ricorderemo per sempre “di zona rossa”. Ma soprattutto quello è stato il Natale delle lunghe e grandi tavolate da evitare, possibilmente, per sé stessi e per i più deboli. I nostri genitori, nonni, e i più fragili. Uno scambio di auguri con mamma e papà, preferibilmente senza baci e abbracci, stando attenti per altro a non fare troppi spostamenti da un comune all’altro. Voi e noi c’eravamo, raccontando i deserti delle vie e delle piazze.

Poi, l’anno scorso, il 2021, il Natale della prudenza. Si poteva uscire sì, ma mascherine sempre in volto e in tasca l’immancabile green pass. Il passaporto verde di cui noi giornalisti abbiamo raccontato storie, critiche e opinioni di tutti all’interno di una Cagliari limitata nella sua festa e privata, come nel 2020, anche del Capodanno in piazza. Unica eccezione i fuochi d’artificio del porto, anticipati però al 30 dicembre. Anche questi, li abbiamo visti insieme sul Pc e sul telefono.

Ora è Natale 2022. Per la precisione, solo qualche ora ci separa dal 25 dicembre. Ma l’aria della santa festa si respira già da settimane, proprio come quando la parola “pandemia” faceva parte solamente dei capitoli di storia e sembrava così impossibile per noi. Certo, nessun addio al Covid. Ce lo dicono la scienza e i numeri; e pure l’attenzione di chi, nonostante la caduta di tutte le restrizioni conosciute, ha usato alcune accortezze per preservare il più possibile i propri cari. In queste settimane ho conosciuto tanti, soprattutto docenti e in generale persone a costante contatto con la gente, rispolverare le vecchie mascherine. Ma certamente le cose sono cambiate.

È la magia del Natale. Il via vai della gente, cene e pranzi organizzati, gli spettacoli e l’animazione per le strade. Il traffico che, vero, ci fa spazientire, ma ci ricorda che siamo a ridosso della festa. Poi, le luminarie, i mercatini, i dolci. Senza dimenticare i presepi, classici e animati, e le solennità cristiane. Tutto va bene, o quasi. Già, perché non molto lontano in Europa la guerra non si arresta e tanti hanno lasciato le loro case trovando una terra sarda che, nonostante crisi, rincari e le mille difficoltà che sappiamo, non ha dimenticato la parola accoglienza verso chi ha bisogno. Ma i lavoretti scolastici, proprio come quelli di Franco, ci fanno assaporare gli aspetti dolci e semplici di questi giorni.

Dalla redazione del quotidiano online Vistanet, allora, gli auguri di buon Natale a tutti voi lettori, che ogni giorno leggete, guardate e seguite con noi la vostra città e la vostra Isola. Tutto attraverso uno schermo, più o meno grande, ascoltando la nostra voce che non si stanca mai di raccontare la Sardegna.

L’articolo Lavoretti nelle scuole, la festa per le strade: riecco la magia del Natale e da Vistanet gli auguri a tutti i lettori proviene da ogliastra.vistanet.it.


Fonte: Ogliastra News Michela Girardi

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Il 15 Novembre 2022 la Cooperativa Pescatori Tortolì incassa la targa dorata d’eccellenza per la sua bottarga artigianale di muggine selvatico pescato e lavorato a mano.

E con questo sono 4 i premi che la Cooperativa di pescatori appende al medagliere in solo 1 anno dalla creazione del marchio per la bottarga premium.

A conferire la targa dorata d’eccellenza è l’associazione enogastronomica La Tavola Veneta, fondata nel 1989 dalla Presidente Maria Antonietta Vendramini Favero, e dal docente universitario di sociologia Ulderico Bernardi.

33 anni di cultura della cucina, divulgazione, scoperta delle tradizioni e valorizzazione delle eccellenze nazionali per la confraternita con sede nella splendida Valdobbiadene, patria del prosecco, in provincia di Treviso.

“Abbiamo degustato una Bottarga Eccellente sotto tutti i punti di vista, per il colore, la perfezione della baffa e anche dal punto di vista gustativo il Direttivo è rimasto impressionato dalla dolcezza al palato. Si scioglieva in bocca” le parole della Presidente Maria Antonietta Vendramini Favero.

Un vecchio detto recita “nella botte piccola c’è il vino buono” e rispecchia il tessuto economico isolano formato da piccole realtà sconosciute, ma caratterizzate da prodotti di altissima qualità.

Scoperta dall’Accademia della Cucina Italiana, la poco nota bottarga prodotta a Tortolì si vede assegnare nel 2019 il prestigioso premio Dino Villani.

Questa circostanza stimola le riflessioni del CDA della Cooperativa capitanata da Luca Cacciatori che decide di valorizzare il prodotto sottolineandone l’importanza storica.

Nasce nel Novembre 2021 il marchio Peschiera Reale d’Ogliastra 1316 (anno dei primi ritrovamenti storico bibliografici sul prodotto) che, in solo un anno porta a casa 3 medaglie d’oro.

Doppio primo premio nella categoria bottarga in baffe, e nella categoria packaging di bottarga ai Sardinia Food Awards tenutisi a Pula (CA) nel Luglio 2022.

Targa dorata d’eccellenza dalla Tavola Veneta il 15 Novembre 2022.

“Siamo felicissimi, come cooperativa storica del nostro paese, di aver vinto questo premio perché l’associazione enogastronomica La Tavola Veneta è formata da dei veri intenditori, dei palati raffinati trattandosi anche di giudici che presenziano a campionati del mondo nel settore enogastronomico” le parole di Donatella Contu, Vice Presidente della Cooperativa Pescatori Tortolì.

La volontà della Cooperativa Pescatori Tortolì è stata quella di valorizzare e nobilitare un prodotto conosciuto da una ristretta nicchia di amanti dei prodotti gourmet, con l’intenzione di conferirgli la giusta importanza nel mondo delle specialità regionali.

Il lavoro di squadra e la sinergia fra i soci ha permesso di mettere sotto la giusta luce quello che oggi non è soltanto un prodotto ottimo da tutti i punti di vista, ma anche un prodotto bello da vedere e regalare, grazie ad una confezione che lo rende a tutti gli effetti l’oro del Mediterraneo.

4 i premi ottenuti in soli 4 anni, 3 di questi soltanto negli ultimi 12 mesi. Riconoscimenti importanti e prestigiosi che preludono un futuro molto interessante, ma anche la grande responsabilità di mantenere sempre altissimo il livello qualitativo del prodotto.

Luca Cacciatori, Presidente della Cooperativa Pescatori di Tortolì dice: “Tutto il Consiglio di Amministrazione e tutto lo staff è felice di aver ricevuto i premi conferiti dall’Accademia della Cucina Italiana e dai Sardinia Food Awards. Oggi questo riconoscimento conferito da La Tavola Veneta è estremamente gratificante. Vogliamo crescere e portare avanti un discorso produttivo di eccellenza usando materie prime quali il nostro pescato selvatico e i nostri allevamenti di ostriche. Siamo sempre grati a tutti coloro che credono in noi e riconoscono l’immenso lavoro che svolgiamo ogni giorno per dare prodotti di alta qualità”.

Luca Cacciatori con il premio della Tavola Veneta

Luca Cacciatori con il premio della Tavola Veneta

1200 sono i pezzi prodotti quest’anno, la maggior parte dei quali prenotati da amanti e appassionati storici che conoscono il caratteristico spettro di gusto tipico della Bottarga di muggine selvatico di Tortolì.

“Abbiamo delle nuove idee da sviluppare anche sul comparto bottarga premium, che noi chiamiamo la bottarga reale, ma sarà una sorpresa per il 2023. Ad oggi in Sardegna si possono trovare delle baffe valide in tutta l’isola, da nord a sud senza distinzioni. Abbiamo la fortuna di avere una materia prima ottima, ma quello che differenzia la bottarga reale dalle altre è il metodo storico di lavorazione e sicuramente anche l’ecosistema della laguna di Tortolì in cui questi muggini crescono” Luca Cacciatori, Presidente della Cooperativa Pescatori di Tortolì.

 

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Fonte: Ogliastra News Mario Marcis

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La situazione in cui versa la sanità ogliastrina è sempre più critica. In particolare, come sappiamo, il comune di Ussassai si trova ancora senza medico, nonostante le incessanti proteste dei cittadini e del loro sindaco, Chicco Usai.

Proprio lui, con amara ironia, ha invitato i cittadini – in un provocatorio post Fb –  a non mettere in pratica comportamenti rischiosi per la salute durante le festività, come l’eccedere con il cibo e con il vino.

Un’ordinanza postata su Facebook è stata infatti corredata da questo suo messaggio: “Non c’è il medico, state attenti alle libagioni e all’alcol per evitare di stare male. La guardia medica di Seui, che assiste anche Ussassai, non sarà operativa nei giorni chiave delle festività, ossia 23, 24, 29 e 31 dicembre. Con decorrenza immediata e fino al ripristino delle condizioni di sicurezza per la salute di tutti gli abitanti di ogni fascia di età, ordine e grado, vige il divieto di eccessivo consumo di cibi, alcolici e qualsiasi altro alimento o bevanda che possano arrecare un benché minimo disturbo o malessere di carattere gastrico in quanto non garantiti i servizi di pronto intervento sanitario. L’unica soluzione che si potrebbe trovare è spostare una guardia medica dai grandi centri come Cagliari o Nuoro e farla venire qui da noi dove esiste l’emergenza”.

L’articolo “Niente medico, quindi non mangiate e bevete troppo”: l’amara ironia del sindaco di Ussassai sui social proviene da ogliastra.vistanet.it.


Fonte: Ogliastra News Michela Girardi

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Ventiquattro anni e due mesi di reclusione: questa è la pena chiesta dalla pm Giovanna Morra al termine della requisitoria davanti alla Corte D’Assise di Cagliari nei confronti di Alba Veronica Puddu, la dottoressa 52enne di Tertenia accusata di omicidio volontario aggravato, circonvenzione di incapace e truffa.

Secondo l’accusa la professionista avrebbe curato pazienti affetti da tumori con metodologie alternative – come ultrasuoni o radiofrequenze – che, avrebbero ridotto l’aspettativa di vita dei malati e ne avrebbero accelerato la morte.

L’indagine era partita dopo un’inchiesta del programma Mediaset  “Le Iene” nel 2017. L’anno dopo, la Procura di Lanusei aveva sequestrato nello studio della dottoressa la strumentazione medica e il Gip Francesco Alterio la aveva interdetta dall’esercizio della professione.

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Fonte: Ogliastra News Michela Girardi

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Secondo la tradizione ogliastrina, tramandata nei racconti delle nostre nonne, lo spavento ( in sardo “s’assunconu”) andava fatto passare utilizzando – in vari modi – chi o cosa lo aveva causato al malcapitato.

Ad esempio, se era stato un cane a causarlo, si doveva prelevare un ciuffo di peli con i quali preparare “su fumentu”, una sorta di  moderno suffumigio che la persona sconvolta doveva respirare a pieni polmoni.

Nel caso di uno spavento legato alla morte di una persona cara, invece, la prassi era senza dubbio più macabra, come racconta Effemme nel suo libro “Ogliastra, paesi e leggende”: si dovevano tagliare al defunto le unghie, una ciocca di capelli e un lembo dell’abito. Queste cose andavano fatte bruciare con un rametto di rosmarino e una palma benedetta e i parenti dovevano calpestare con vigore tutto per tre volte.

 

L’articolo Antiche usanze sarde. I metodi ( inquietanti) con cui le nostre nonne facevano passare “lo spavento” proviene da ogliastra.vistanet.it.


Fonte: Ogliastra News Michela Girardi

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Gli spettacoli dei Superanimatori nella settimana che precede il Natale raggiungeranno molti comuni della Sardegna: appuntamenti a Cagliari, Sassari, Oristano, Bari Sardo, Selegas, Capoterra, Carbonia e Guasila.

Mancano ormai pochissimi giorni alla festa più attesa e celebrata dell’anno, il Natale. E mentre si acquistano gli ultimi regali e si definiscono i dettagli di pranzi e cenoni, l’atmosfera magica di questo appuntamento conquista grandi e piccini.

Questi giorni che precedono il 25 dicembre saranno scanditi in Sardegna da decine di eventi dei Superanimatori, l’agenzia di animazione che ormai da 15 anni fa divertire l’intera Isola a suon di performance e manifestazioni uniche.

In questa settimana il tour natalizio del team dei Superanimatori ha fatto e farà tappa in molti centri della Sardegna, da nord a sud. Dopo gli appuntamenti del 19 e 20 dicembre a Carbonia, Cagliari e Capoterra, Babbo Natale, i suoi elfi e una squadra di giocolieri saranno questo pomeriggio a Selegas per un evento che si terrà dalle 16 alle 19 in piazza Lussu e che coinvolgerà tutta la Trexenta.

Calendario ricchissimo di appuntamenti quello di giovedì 22 dicembre, giorno in cui Santa Claus “volerà” a bordo della slitta con i suoi elfi e il suo trono magico in direzione Oristano per un evento imperdibile al centro commerciale Porta Nuova di Oristano (h. 17-20). Nel pomeriggio una parte degli elfi e delle mascotte di Natale, insieme ai trampolieri, daranno spettacolo nei mercatini di Natale di piazza Yenne e coro Vittorio Emanuele II a Cagliari, mentre altri elfi e altre mascotte saranno da Foody, in via Caboni, sotto l’occhio vigile e attento dei soldati schiaccianoci giganti (h. 15-19.30).

Gli eventi del 22 dicembre si apriranno con una tappa in Ogliastra, a Bari Sardo, con gli spettacoli suggestivi dello “snowball” e dell’elfo trampoliere più alto d’Italia previsti tra le 10.30 e le 12.30 nel piazzale della scuola di via Verdi.

La mattina di venerdì 23 dicembre Babbo Natale e tornerà alla Fiera Natale in occasione della manifestazione “Vivi il Natale” organizzata da Comune di Cagliari e Camera di Commercio di Cagliari-Oristano. Previsto un “tutto esaurito” per l’incontro con il protagonista più atteso del Natale, reso ancora più ricco e suggestivo dall’emozionante spettacolo delle bolle di sapone.

Nel pomeriggio l’anziano barbuto e di rosso vestito si sposterà con gli elfi al Centro Commerciale Porta Nuova di Oristano (h. 17-20). Dalle 16.30, nella piazza Municipio di Guasila saranno protagoniste le mascotte con musica, giochi e spettacoli.

Vigilia di Natale da non perdere a Sassari, Cagliari e Oristano. Nella città del nord Sardegna appuntamento alle 10.30 da Tuttigiorni (strada 2) con Minnie, elfo trampoliere e trono magico. Doppio appuntamento a Oristano, sempre in mattinata: Babbo Natale, gli elfi e il trono magico saranno al centro commerciale Porta Nuova, mascotte, elfi e trono magico saranno invece da Crai, in via Cagliari.

La mattina del 24 dicembre il Grinch farà l’ultimo vano tentativo di sabotare il Natale, ma gli elfi di Babbo Natale e il trono magico saranno sicuramente in grado di impedirglielo: l’evento si svolgerà a Cagliari da Tuttigiorni in viale Poetto.

Tutti gli eventi sono gratuiti e aperti al pubblico.

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Fonte: Ogliastra News Michela Girardi

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Grandissima delusione per gli appassionati di calcio ogliastrini e per i gestori dei locali che avrebbero voluto trasmettere la finale dei mondiali per la loro clientela.

In Ogliastra, infatti, proprio questo pomeriggio, è venuto meno il segnale Rai.

Unica soluzione, per i più tecnologici, quella di appoggiarsi alla piattaforma RayPlay, che consente di vedere la partita da pc, telefoni e tablet e di conoscere chi tra Argentina e Francia salira sul “tetto del mondo”.

 

 

 

L’articolo Manca il segnale: in Ogliastra non si vede la finale dei Mondiali proviene da ogliastra.vistanet.it.


Fonte: Ogliastra News Michela Girardi

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Si tratta di un endemismo, cioè di una pianta che vive solo in determinato territorio. In questo caso poi il territorio è davvero circoscritto, infatti il Ribes di Sardegna, nome scientifico Ribes sardorum, si trova esclusivamente nella località Sos Prados sui calcari dolomitici del Supramonte di Oliena.

foto La Flora della Sardegna

 

Questa pianta è uno dei più straordinari paleoendemiti sardi, cioè una specie di vegetale che si è differenziate dalle altre piante della stessa specie in seguito al distacco della placca europea avvenuto 10 milioni di anni fa.

I fiorellini giallognoli sbocciano tra marzo e maggio, mentre i frutti, piccole bacche dal gusto acidulo, maturano alla fine dell’estate, quando raggiungono il tipico colore rosso scuro. Il Ribes di Sardegna cresce in zone fresche e ombrose sopra i mille metri. Dal 2005 è stata inserita nell’Atlante delle specie a rischio di estinzione della Flora italiana.

L’articolo In Sardegna esiste una pianta rara che vive solo sul Supramonte: sapete qual è? proviene da ogliastra.vistanet.it.


Fonte: Ogliastra News Michela Girardi

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Buone notizie per il Comune di Bari Sardo, che è stato ammesso a un finanziamento da 1 milione di euro.

Soddisfatto il sindaco del centro ogliastrino, Ivan Mameli, che commenta così: “Si tratta di un progetto definitivo ed esecutivo dedicato all’impianto sportivo di Circillai del valore di 1 milione di euro. Un progetto che arriva a termine dopo un intenso e complicato anno di lavoro. Un impianto sportivo che, nonostante i numerosi interventi effettuati in 5 anni, necessita di un investimento particolarmente importante e pertanto non affrontabile con le esigue risorse comunali. Partecipare a questo bando nazionale a dir poco selettivo è stata una vera e propria corsa contro il tempo”.

Hanno partecipato al bando un totale di 2.717 enti pubblici provenienti da tutta Italia. Di questi, solo 792 sono stati ammessi a finanziamento. In Sardegna sono solo 29 gli enti pubblici, quasi tutti comuni, che sono risultati ammessi al finanziamento. Il Comune di Bari Sardo é tra questi e porta a casa il finanziamento più alto in Sardegna per quanto riguarda i lavori pubblici.

La progettazione prevede:
– il rifacimento del manto in erba eseguito secondo il regolamento della Lega Nazionale Dilettanti e Federazione Italiana Giuoco Calcio, completo del sistema di drenaggio e irrigazione, oltre alla sostituzione delle panchine;
– il rifacimento completo della recinzione perimetrale del polo sportivo;
– il completamento della ristrutturazione del locale spogliatoi calcio mediante il rifacimento degli spogliatoi e servizi igienici arbitri, uffici e sala comune, oltre alla realizzazione di un impianto fotovoltaico e la sostituzione del solare termico;
– la ristrutturazione completa del locale spogliatoi tennis, oltre alla realizzazione di un impianto fotovoltaico e solare termico;
– la messa in sicurezza delle tribune e dei locali sottostanti;
– la sistemazione di tutte le aree residuali e non utilizzate ai fini sportivi.

Spiega ancora Mameli: “Mi sembra opportuno ricordare che dal 2017 ad oggi, sempre nell’impianto sportivo di Circillai sono stati investiti oltre 500 mila Euro per la realizzazione del primo calcetto in erba sintetica del paese, impianto da beach volley – tennis, percorso vita e altre opere di decoro urbano a corredo dell’impianto, il rifacimento degli spogliatoi “calcio” e relativi servizi igienici a servizio degli atleti ospiti e locali, la sostituzione dei corpi illuminanti nel campo da calcio, oltre a interventi minori di manutenzione programmata. Altri interventi necessari, sono in fase di studio e progettazione proprio in questi giorni, grazie anche al fondamentale contributo del nostro instancabile Assessore allo Sport Mauro Piras. Con questo finanziamento si riuscirà a mettere fine a delle storiche criticità dell’impianto sportivo oltre ad innalzare decisamente gli standard qualitativi dello stesso”.

“Nelle prossime settimane cercheremo di aggiornarvi sul lavoro che stiamo portando avanti in questi mesi.
Un lavoro che ha già portato altri riconoscimenti importanti a favore del nostro comune. Tutta la Squadra sta lavorando tanto per contribuire a risultati come questo, ognuno cerca di dare il meglio di sé stesso e questo credo sia lo spirito giusto per affrontare le mille difficoltà che stiamo trovando e troveremo in questo percorso” conclude il primo cittadino bariese.

 

L’articolo Bari Sardo, nuovo look per il campo sportivo Circillai: finanziamento da 1 milione di euro proviene da ogliastra.vistanet.it.


Fonte: Ogliastra News Roberto Anedda

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In Sardegna non mancano i luoghi suggestivi e ricchi di fascino.

Uno di questi è sicuramente è il parco archeologico di “Biru de Concas”, letteralmente significa sentiero delle teste, che si trova nel territorio di Sorgono.

Qui si può ammirare la più grande concentrazione di menhir del Mediterraneo – oltre duecento – lavorati dagli scalpellini e che risalgono a circa 5mila anni fa.

Molte di queste pietre sacre sono ancora in piedi,  altre sono cadute a terra o spezzate e sicuramente tante sono ancora nascoste nel terreno.

Questi menhir sembrano “guerrieri” antichi messi a guardia di questi luoghi e sono orientati a ovest dove tramonta il sole.

“Biru Concas” viene denominato la “Stonehenge” sarda, ma non ha niente da invidiare con il celebre complesso megalitico della Gran Bretagna.

Innanzitutto perché è più antico e a differenza del sito archelogico inglese, dove sono state spostate le pietre alle fine dell’ottocento del secolo scorso, i menhir di “Biru Concas” si trovano ancora nella stessa posizione in cui sono state ritrovate.

Inoltre nel sito archeologico del Mandrolisai, si possono ancora osservare resti di capanne circolari, mentre a poca distanza si possono ammirare: due nuraghi –  uno “a corridoio” e il maestoso Talei -,  una tomba di Giganti e un dolmen.

Per arrivare al sito, basta prendere la strada che da Sorgono porta al Santuario di San Mauro e successivamente proseguire per alcuni chilometri.

Sicuramente un luogo della Sardegna da conoscere e visitare.

L’articolo (FOTO) In Sardegna è presente un suggestivo sito archeologico soprannominato la “Stonehenge sarda” proviene da ogliastra.vistanet.it.


Fonte: Ogliastra News Roberto Anedda

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