In totale dall’inizio della diffusione del virus sono 1345 i positivi nell’Isola, non si registrano dunque casi nelle ultime 24 ore. In tutto sono stati effettuati 38.034 test, 1324 in più di ieri.

Si contano 19 persone guarite in più di ieri, 667 quelle guariti definitivamente e 88 quelle guarite clinicamente, cioè quei pazienti che dopo aver presentato manifestazioni cliniche associate all’infezione virologicamente documentata da Sars-Cov-2 diventano asintomatici per risoluzione della sintomatologia clinica presentata.

I pazienti attualmente positivi sono 475, di cui ricoverati in ospedale sono 86, quelli in terapia intensiva 10, e  379 le persone in isolamento domiciliare. Il dato sui decessi è aggiornato a 125. Si precisa che il maggior numero di vittime indicato nel report odierno è dovuto a un riallineamento dei dati tra la piattaforma dell’Istituto superiore di sanità (dove questo dato era già stato conteggiato) e il dato della Protezione civile nazionale. Non si tratta, quindi, di decessi avvenuti nelle ultime 24 ore (4 marzo il più lontano, 2 maggio il più recente).

Sul territorio, dei 1.345 casi positivi complessivamente accertati, 246 sono stati registrati nella Città Metropolitana di Cagliari, 97 nel Sud Sardegna, 58 a Oristano, 78 a Nuoro, 866 a Sassari.

L’articolo Covid-19 in Sardegna: oggi nessun caso positivo nell’Isola, primo giorno senza contagi proviene da ogliastra.vistanet.it.


Fonte: Ogliastra News dalila

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I consiglieri regionali del Partito Democratico hanno inviato oggi una lettera al Presidente della Regione Solinas per sollecitare la riapertura delle corse ippiche in Sardegna.

Dopo aver rammentato che l’indotto del settore ippico in Sardegna da sostentamento ad oltre 5 mila famiglie, i consiglieri del PD hanno messo in evidenza come l’attività ippica per il suo svolgimento risponda appieno ai requisiti per la ripresa contenuti nel DPCM della cosiddetta Fase2.

Per questo motivo, non esistendo ulteriori motivi ostativi, i consiglieri hanno formulato la richiesta che il settore dell’ippica, che in Sardegna conta moltissimi estimatori, possa riavviare anche se a porte chiuse la propria attività sin dal 18 maggio prossimo.

Non si tratta infatti solo di dare ossigeno ad una attività ormai al collasso, ma anche di difendere un settore che fa parte dei tratti identitari del popolo sardo e per il quale i sardi sono conosciuti ed apprezzati a livello nazionale, vedi Palio di Siena, e internazionale.

 

L’articolo Riapertura delle corse ippiche nell’Isola: i consiglieri del PD inviano lettera a Solinas proviene da ogliastra.vistanet.it.


Fonte: Ogliastra News Federica Cabras

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Porto Frailis.

Per cause in corso di accertamento, due auto si sono scontrate.

In entrambe le vetture, c’erano dei bambini.

Presente la Croce Verde di Tortolì, i Carabinieri e i Vigili del fuoco del distaccamento di Tortolì.

Non si conosce lo stato di salute delle persone coinvolte nel sinistro.

(Notizia in corso di aggiornamento)

 

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Fonte: Ogliastra News La Redazione

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È stato lo stesso governatore ad annunciarlo, dal 18 maggio i sardi potranno muoversi liberamente e senza certificazione in tutto il territorio regionale. Mentre non ci sono date per la riapertura delle spiagge, si dovrebbe sapere qualcosa entro 7 o 10 giorni al massimo.

La Regione infatti sta studiando attentamente i disciplinari stabiliti dall’Inail per il controllo delle spiagge, sia quelle gestite in concessione dagli stabilimenti balneari, sia quelle libere, per capire come adattare le linee guida alle spiagge sarde.

In ogni caso il Governatore ha garantito che le spiagge libere rimarranno tali, nel senso che qualsiasi sistema di contingentamento o divisione degli spazi non comporterà per i sardi il pagamento di alcun biglietto.

L’articolo Dal 18 maggio spostamenti nell’Isola senza certificazione, per la spiaggia bisognerà aspettare ancora proviene da ogliastra.vistanet.it.


Fonte: Ogliastra News Federica Cabras

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L’Amministrazione comunale di Lanusei informa – attraverso i social –che il 4 Maggio scorso sono ripresi i lavori per la messa in sicurezza dell’edifico comunale sito in Via Zanardelli, sede della biblioteca e di diverse associazioni cittadine.

“La Regione Sardegna ha inoltre destinato una parte delle risorse finanziarie a valere sui fondi del mutuo infrastrutture a favore di 10 Comuni della Provincia di Nuoro per la realizzazione di opere incompiute e lavori di rigenerazione urbana. A Lanusei sono stati assegnati € 135.000 per il completamento di questi importanti lavori di manutenzione straordinaria.

Il finanziamento regionale costituisce dunque un ulteriore contributo all’importante azione intrapresa dall’Amministrazione a seguito dei danni causati durante le giornate di maltempo straordinario dello scorso dicembre alle strutture dell’edificio comunale”.

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Fonte: Ogliastra News Federica Cabras

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“È finalmente attivo il servizio di messaggistica WhatsApp dell’Amministrazione Comunale di Lanusei”.

A darne l’annuncio, l’amministrazione comunale.

“Questa importante funzione permetterà ai cittadini di ricevere informazioni di interesse collettivo, di pubblica utilità o d’emergenza direttamente sul proprio smartphone.

COME ATTIVARE IL SERVIZIO

Disporre di uno smartphone con l’applicazione WhatsApp installata;
Memorizzare il numero 347 771 77 69 come ”Città di Lanusei”;
Inviare un messaggio tramite WhatsApp a questo numero con scritto: NOME COGNOME – ATTIVA (Esempio: Mario Rossi – Attiva)

Dal momento dell’attivazione si inizieranno a ricevere notizie importanti quali disservizi temporanei (come, ad esempio, chiusura delle scuole e lavori sulle strade), scadenze, informazioni relative ai servizi comunali (borse di studio, bandi, graduatorie, progetti comunali), manifestazioni, eventi e tanto altro ancora.

Il servizio è completamente GRATUITO, con la possibilità di recedere in qualsiasi momento.

Il servizio è Inoltre in forma completamente ANONIMA.

Questa azione rientra nell’obiettivo del potenziamento delle attività di comunicazione dell’Amministrazione Comunale con i propri cittadini attraverso l’attivazione di nuovi canali di comunicazione, consentendo una maggiore facilità di ricezione delle informazioni ed aumentando così l’efficacia dell’azione amministrativa

Per maggiori informazioni
https://www.comunedilanusei.it/servizi/canali/1011”.

 

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Fonte: Ogliastra News Federica Cabras

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Chiude il distaccamento della Polizia Stradale di Fonni, lo annuncia con sconcerto la Sindaca Falconi con un lungo post su Facebook e la Polizia Stradale stessa, sempre sui social.

“In piena emergenza. Mentre ognuno di noi è preoccupato per la propria salute e il proprio futuro. Mentre i sindaci, gli amministratori, tutte le forze dell’ordine stanno impegnando ogni secondo della propria giornata per aiutare e dare totale assistenza ai cittadini. Mentre viviamo un periodo storico senza precedenti che ricorderemo per sempre e ci racconteremo per sempre” scrive la prima cittadina di Fonni.

“Lo stato cosa fa? Lo Stato abbatte su di noi una delle sue tante mannaie. Ve lo racconto: Il Primo Aprile – la data non è uno scherzo, giuro – per voce del Direttore Generale della Polizia di Stato arriva una nota alle Prefetture. Ve la dico con parole loro: “il Direttore Generale della Polizia di Stato ha dato conto del generale processo di revisione delle strutture generali e delle articolazioni periferiche (…ecc ecc…)”. Ve la dico con parole mie: Vi chiudiamo il distaccamento di Polizia Stradale di Fonni. Lo sanno dal Primo Aprile (sempre in piena emergenza), ce lo dicono adesso (sempre in piena emergenza) con una lettera “di cortesia” arrivata alla mia mail che non è né una Pec né una raccomandata. Ci dicono ovviamente che i servizi miglioreranno. Ci dicono ovviamente che il costo è spropositato (30.000 Euro l’anno di affitto, questo vale l’abbandono di un territorio per uno Stato). Ci dicono ovviamente che sia Nuoro che Gavoi sono vicinissimi (da Roma conoscono “alla perfezione” le nostre curve). Ci dicono che la Polizia Stradale di Fonni accerta un certo numero di violazione senza citare l’opera di prevenzione, di presidio costante e di supporto al territorio all’interno di un’area vastissima. Io invece dico una sola cosa: ogni volta che lo Stato deve tagliare qualcosa, taglia a livello periferico. Non parte mai “dal centro”. E questa cosa da qualunque parte la si guardi e la si giri, è inaccettabile. Siamo forse “cresciuti” da quando da decenni i tagli colpiscono salute, istruzione e sicurezza nei territori marginali e nelle aree periferiche? Lo Stato è più sano finanziariamente? Il cittadino è più soddisfatto dei servizi che riceve? Se non fosse che c’è da piangere mi verrebbe da ridere fragorosamente. Il risultato della chiusura del nostro Distaccamento è solo uno: l’ennesimo abbandono dello Stato nelle aree rurali, limitando i presidi, abbandonando pezzi di territorio. Il mio ringraziamento va a chi, in questi anni, tra Sindaci, Amministratori, Operatori, Deputati e Senatori, Consiglieri Regionali, semplici cittadini si sono battuti a vario titolo per far riconoscere il nostro diritto ad esistere. Al contrario, ho ben presente chi, nelle stesse categorie appena elencate ha fatto finta di nulla fregandosene altamente di cosa significa abitare in questi luoghi.”

A rincarare la dose, appunto, il distaccamento stesso: riportiamo integralmente anche il loro post.

“Non siamo soliti scrivere post che non siano dedicati ai nostri servizi ed alla nostra specialità, la Polizia Stradale. La Polizia Stradale è una specialità della Polizia di Stato
Il fatto stesso che sia una specialità significa che i servizi che deve effettuare sono specifici.
Gli operatori delle pattuglie della POLIZIA STRADALE sebbene debbano essere incastonati nei servizi di sicurezza pubblica dovuti all’ordinamento della P. S. si occupano di un settore specifico infatti gestiscono un settore che altri operatori di Polizia ed altre Forze di Polizia (Carabinieri, Guardia di finanza, Corpo forestale ed altre) non gestiscono poiché non hanno la preparazione per gestirlo. Quindi dire che quattro operatori della Polizia Stradale appartenenti ad uno degli Uffici Storici della Sezione Polstrada Nuoro siano inutili poiché sostituibili da altri operatori è una favola per non utilizzare altri termini) tutti sanno che non è vero… Il servizio Polizia Stradale a Roma lo sa, il compartimento Polizia Stradale a Cagliari lo sa… La sezione Polizia stradale di Nuoro lo sa. Tutti (quasi) dicono che è un peccato ma nessuno si assume la responsabilità di fare un passo indietro. Questa è la pura e semplice verità. Noi riteniamo che questa sia un’ingiustizia, personalmente (intendo l’amministratore della pagina) ringrazio l’amministrazione Comunale di Fonni che ci è stata realmente vicina, la stampa che ha perorato in più occasioni la nostra battaglia sebbene inutilmente. Ma nessun altro. Nessun dirigente perché il Distaccamento è fatto di uomini non di numeri le statistiche non fanno la differenza ma gli uomini SI; nessun politico fatto salvo l’amministrazione Comunale a cui siamo grati, perché alle parole vanno aggiunto i fatti e noi fatti non ne abbiamo visto.
Nessun detrattore che vede il servizio dei nostri operatori come una mera spesa, vi ricorderete quando in mezzo alla neve per fare un esempio non vi soccorrerà nessuno o nella migliore delle ipotesi starete soli per ore questo per risparmiare sulla vostra sicurezza. Non nascondo la delusione ma le cose vanno così.
Il Distaccamento CHIUDERA’ a breve ormai siamo ai titoli di coda, volontariamente non abbiamo fatto post per il Covid 19, erano sufficienti tutti gli altri, anche in questo caso abbiamo deciso di essere una specialità.”

 

 

L’articolo Chiude il distaccamento di Polizia Stradale di Fonni, è ufficiale. La rabbia della Sindaca Falconi proviene da ogliastra.vistanet.it.


Fonte: Ogliastra News Federica Cabras

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In totale dall’inizio della diffusione del virus sono 1343 i positivi nell’Isola, si registrano dunque 3 nuovi casi nelle ultime 24 ore. In tutto sono stati effettuati 34.641 test, 595 in più di ieri.

Si contano 12 persone guarite in più di ieri, sono 712 in tutto tra quelle guarite definitivamente e quelle guarite clinicamente, cioè quei pazienti che dopo aver presentato manifestazioni cliniche associate all’infezione virologicamente documentata da Sars-Cov-2 diventano asintomatici per risoluzione della sintomatologia clinica presentata.

I pazienti attualmente positivi sono 511, di cui ricoverati in ospedale sono 84, quelli in terapia intensiva 10, e  417 le persone in isolamento domiciliare. Nelle ultime 24 non si registrano decessi, dunque il numero totale di persone decedute rimane 120.

Sul territorio, dei 1.343 casi positivi complessivamente accertati, 245 sono stati registrati nella Città Metropolitana di Cagliari (+1 rispetto all’ultimo aggiornamento), 97 (+2) nel Sud Sardegna, 57  a Oristano, 78 a Nuoro, 866 a Sassari.

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Fonte: Ogliastra News dalila

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Il documento è stato redatto dal Comitato tecnico scientifico per l’emergenza Covid-19 della Regione Sardegna, composto dal Professor Piero Cappuccinelli, dal Professor Francesco Cucca e dal Professor Stefano Vella, alla stesura delle linee guida hanno collaborato il Professor Luca Malfatti, il Professor Giacomo Cao e il Dipartimento di Ingegneria meccanica chimica dei materiali dell’Università di Cagliari.

Ecco il testo integrale del documento.

COVID19 – PREVENZIONE Linee guida per il corretto utilizzo delle mascherine 
Da quando è scoppiata la pandemia da COVID19, le “mascherine” sono diventate un oggetto di interesse di massa, ma la gamma delle “mascherine” disponibili è molto variegata e occorre conoscerla un po’ più a fondo per potersi orientare nell’acquisto. La distinzione più importante va fatta tra mascherine chirurgiche, che sono dispositivi medici (DM), dispositivi di protezione individuale (DPI) e mascherine filtranti.

1) DM
I DM sono destinati ad uso medico e in quanto tali devono rispondere a precisi requisiti: efficienza di filtrazione batterica, respirabilità, resistenza agli spruzzi, pulizia microbica e biocompatibilità. Secondo la norma, esistono 3 tipi di mascherine chirurgiche, ma le loro differenze sono trascurabili per ciò che riguarda la filtrazione. Queste mascherine sono utili per proteggere i pazienti da eventuali contagi ad opera del personale sanitario e per proteggere chi le indossa (medici e infermieri) da spruzzi di liquidi potenzialmente contaminanti. In sostanza, se indossiamo una mascherina come questa, proteggiamo coloro che ci circondano più di noi stessi. Questo perché le mascherine non sono perfettamente aderenti al volto e quindi sono meno protettive dei DPI. I DM sono dispositivi usa e getta dalla durata limitata che dovrebbero essere cambiati quando iniziano a diventare umidi. Le mascherine chirurgiche devono essere validate dall’Istituto Superiore di Sanità prima di essere messe in commercio.

2) DPI
I DPI, sono semimaschere filtranti antipolvere utilizzate come dispositivi di protezione delle vie respiratorie, e rispondono quindi a requisiti differenti rispetto ai DM, come ad esempio: penetrazione della polvere nel materiale filtrante, compatibilità con la pelle, infiammabilità, resistenza respiratoria ecc. I DPI si dividono in 3 categorie chiamate FFP1, FFP2 e FFP3 a seconda del loro potere filtrante rispetto a 2 aerosol standard: l’uno a base di acqua e sale, l’altro a base di paraffina. Le FFP1 sono in grado di filtrare fino all’80% degli aerosol, le FFP2 il 94% e le FFP3 il 99%. All’interno dei DPI si trovano le mascherine “monouso” (marcate con NR) oppure quelle “riutilizzabili” (marchiate con R). In quest’ultimo caso è anche indicata con la lettera D la resistenza all’intasamento. Anche se riutilizzabili, questi DPI sono strettamente personali e occorre marcarli adeguatamente, contrassegnando anche i contenitori dove vengono conservati, per evitare di scambiarli con altre persone.

Un maggiore grado di filtrazione tende a causare una maggior difficoltà nel respirare, questo è il motivo per cui le persone che soffrono di malattie croniche respiratorie, cardiache o altre condizioni mediche che rendono difficoltoso il respiro, dovrebbero utilizzare i DPI con molta cautela. A causa della difficoltà respiratoria indotta, questo tipo di mascherine può disporre di una valvola di espirazione. I DPI con valvola quindi proteggono solo chi li indossa e non le persone circostanti, che potrebbero essere contagiate qualora chi porta la mascherine starnutisca o tossisca per questa ragione i DPI con valvola non devono mai essere utilizzati dalla popolazione. Al contrario, i DPI senza valvola, in particolare FFP2 e FFP3, proteggono sia chi li indossa, sia le persone circostanti. Per essere efficaci, i DPI devono essere verificati ad ogni utilizzo con una prova di tenuta che consiste nel coprire la maschera con le mani pulite o con dei guanti nuovi ed eseguire una inspirazione profonda, la maschera deve tendere a collassare sul viso senza perdite d’aria dai bordi. La normativa che distingue FFP1, FFP 2 e FFP3 è usata solo in Europa. In questo periodo, in cui le mascherine vengono importate da ogni parte del mondo, potrà capitare di imbattersi in mascherine con certificazioni provenienti da altre normative. Non esiste una sovrapposizione perfetta, tuttavia le mascherine FFP2 possono essere considerate equivalenti a N95 (norma statunitense), KN95 (norma cinese); P2 (norma australiana e neozelandese); Korea 1st class (norma coreana) oppure DS (norma giapponese).

3) Le mascherine filtranti
Tutte le maschere facciali , incluse quelle artigianali o autocostruite, che non sono né DM, né DPI, vengono considerate mascherine filtranti. Questi dispositivi sono pensati per il solo scopo precauzionale e possono essere concepite sia come dispositivo monouso, sia per essere utilizzate più volte. In questo periodo, potrebbe capitare di trovare in commercio maschere filtranti senza marcatura “CE”. Durante la pandemia è stato infatti permesso ai produttori di mascherine filtranti di mettere in commercio dispositivi senza marcatura, a patto che questi non arrechino danni o determino rischi aggiuntivi per gli utilizzatori. Le mascherine filtranti possono anche essere prodotte con tecniche materiali fai-da-te a patto di usare materiali puliti e ricordando sempre di lavarsi le mani prima di prepararle. Un metodo per costruire mascherine usando la carta assorbente da cucina è stato recentemente messo a punto da una task force di università e ospedali della regione cinese di Hong Kong, sulla base di una validazione tecnico scientifica. Il video è reperibile su youtube a questo indirizzo:
https://www.youtube.com/watch?time_continue=2&v=JY-29VBkGmw&feature=emb_logo Un secondo esempio molto pratico ed efficiente per ottenere mascherine a partire da magliette o bandane in cotone è stato recentemente suggerito dal Dr. Jerome Adam capo esecutivo dello “United States Public Health Service Commissioned Corps”. Il video è reperibile su youtube a questo indirizzo:
https://www.youtube.com/watch?v=PI1GxNjAjlw 

ATTENZIONE: Queste linee guida si aggiungono e non sostituiscono le regole di distanziamento sociale che sono il metodo più valido per garantire una protezione dal contagio.
1) Fermo restando le norme di distanziamento sociale e il divieto di assembramento, ogni qual- volta ci si rechi in luoghi pubblici è consigliato l’utilizzo di mascherine filtranti che coprano naso e bocca. Nella scelta delle mascherine, se possibile, è meglio preferire quelle rigide che non collassano sulla bocca (a coppa o a becco), tuttavia, è stato dimostrato che anche una mascherina di emergenza realizzata in cotone può avere un potere filtrante di circa il 70%, rispetto ad una mascherina chirurgica che filtra il 96% di ciò che è nebulizzato nell’aria. Questa capacità di filtro riduce la possibilità di emettere nell’aria piccole goccioline di saliva o muco parlando, tossendo oppure starnutendo e quindi riduce anche la possibilità di infettarsi.
2) È molto importante indossare correttamente le mascherine. È stato dimostrato che l’efficacia delle mascherine (chirurgiche) dipende moltissimo da come vengono indossate. Le mascherine filtranti solitamente non garantiscono la tenuta dei DPI e di conseguenza è molto importante indossarle correttamente, in modo che coprano il più possibile naso e bocca.

Un consiglio utile per bloccare la mascherina sul volto ed evitare di doverla sistemare durante il giorno è quello di fissarla al naso con un pezzo di nastro adesivo di carta o di cerotto ipoallergenico come mostrato nel disegno.
3) È importante togliere correttamente le mascherina dal viso. Questa procedura deve essere fatta a partire dai laccioli o dagli gli elastici che la fissano alla nuca ed evitando il più possibile di toccare la parte che è stata posta davanti al naso e alla bocca. È consigliato lavarsi le mani prima e dopo essersi tolti la mascherina per evitare di contaminare il volto con le mani durante la procedura e per non rischiare di avere le mani contaminate dopo aver liberato il volto.

4) Occorre trattare le mascherine usate come se fossero contaminate. Evitare di mettere/togliere la mascherina molte volte durante la giornata e non portare la mascherina al collo o sulla fronte. Una volta usate, le mascherine dovrebbero essere gettate in sacchetti chiusi o conservate in buste pulite di materiale traspirante, ad esempio la carta, fino alla loro disinfezione. Il COVID19 è un virus che si elimina facilmente da materiali e superfici. È quindi buona norma sanificare le mascherine filtranti in stoffa o tessuto (che non è né DPI, né DM) immergendole in alcol etilico ( 0.4 litri di alcol denaturato al 90% e acqua del rubinetto fino ad un totale di mezzo litro) o varechina (circa un cucchiaio da minestra di candeggina al 5%, circa 10 mL, e acqua di rubinetto fino ad arrivare a mezzo litro) per 5-10 minuti prima di lavarle in lavatrice. Se le mascherine filtranti dispongono di foglietti illustrativi indicanti i metodi di lavaggio: attenersi alle modalità indicate. Non tentare di sanificare i DM o i DPI: una pulizia sbagliata può comprometterne infatti le capacità filtranti. Per impieghi in ambito lavorativo riferirsi pertanto ai competenti organi di prevenzione, e comunque seguire scrupolosamente le indicazioni fornite dai produttori.

5) Alcuni studi scientifici hanno mostrato come il virus si possa trasmettere per via oculare at- traverso piccole goccioline, chiamate droplet, che escono dalla bocca o dal naso della persona infetta. Se si lavora in ambienti a forte contatto con il pubblico è consigliato utilizzare occhili protettivi, oppure da vista o anche da sole. Schermi protettivi in plexiglass installati su sportelli o banconi per la rivendita sono da considerare ottimi sistemi di protezione sia per i clienti, che per i lavoratori. Anche gli occhiali (sia la montatura, che le lenti) possono facilmente essere lavati con acqua e sapone neutro per mantenerli puliti e sanificati con una salvietta imbevuta di alcool etilico.

6) Attenzione al cattivo uso dei guanti! Recentemente molti supermercati obbligano i clienti a utilizzare guanti usa e getta per poter fare la spesa, senza il rischio di contaminare i prodotti esposti. Questa procedura può conferire una erronea percezione di sicurezza e può tradursi in una contaminazione involontaria del viso. È molto importante ricordare che le mani, con o senza guanti, possono essere un vettore del virus. I guanti, così come le mani nude, vanno lavati con acqua e sapone oppure igienizzati con gel idroalcolico prima di toccare il viso. Anche se si utilizzano dei guanti puliti, è sempre consigliato sovrapporre i guanti monouso, di solito messi a disposizione nei supermercati durante l’acquisto e la manipolazione di prodotti freschi, ortofrutticoli e da forno.

7) Usare auricolari per il cellulare. Moltissime volte al giorno le nostre mani toccano lo schermo del cellulare che, se usato senza auricolari, viene portato all’orecchio e può diventare quindi veicolo di infezione. L’impiego di auricolari, evita che telefoni e smartphone vengano appoggiati al volto.

L’articolo Ecco le linee guida sull’uso corretto delle mascherine secondo il Comitato tecnico scientifico regionale proviene da ogliastra.vistanet.it.


Fonte: Ogliastra News Maria Luisa Porcella Ciusa

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La diretta di Solinas, di questo pomeriggio prevista per le 18.30 è saltata perché il Governatore insieme ai colleghi delle altre regioni era impegnato nell’incontro con il Premier e i ministri Boccia e Speranza, sul tavolo riaperture anticipate, linee guida e gestione differenziata, arriva l’ok del Governo

La riunione è stata convocata dopo la richiesta dei governatori di centrodestra ai quali si è aggiunto anche Michele Emiliano, di poter riaprire anticipatamente le attività che ancora sono chiuse. E di poter avere in tempi brevi le linee guida per una riapertura sicura.

Conte ha dato l’ok per una riapertura a partire dal 18 maggio per bar e ristoranti, negozi di abbigliamento, parrucchieri e centri estetici. Dunque le regioni potranno decidere le riaperture singolarmente anche se il Governo si riserva di intervenire in caso di aumento dei contagi.

Entro mercoledì o giovedi di questa settimana verranno poi pubblicati i protocolli di sicurezza e le linee guida per i diversi settori, predisposti dal comitato tecnico scientifico e dall’Inail.

L’articolo Incontro Governo-Regioni: il sì di Conte, riaperture dal 18 maggio, tra qualche giorno i protocolli proviene da ogliastra.vistanet.it.


Fonte: Ogliastra News Maria Luisa Porcella Ciusa

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