In totale dall’inizio della diffusione del virus sono 1355 i positivi nell’Isola, si registra dunque un solo nuovo caso nelle ultime 24 ore. In tutto sono stati effettuati 45.572 test, 1159 in più di ieri.

Si contano 898 persone guaritetra quelle guarite definitivamente e quelle guarite clinicamente, cioè quei pazienti che dopo aver presentato manifestazioni cliniche associate all’infezione virologicamente documentata da Sars-Cov-2 diventano asintomatici per risoluzione della sintomatologia clinica presentata.

I pazienti attualmente positivi sono 331, di cui ricoverati in ospedale sono 68, quelli in terapia intensiva 10, e  253 le persone in isolamento domiciliare. I decessi rimangono 126, in quanto non si sono registrate vittime nelle ultime 24 ore.

 

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«Vorrei chiarire come funziona il cosiddetto “Passaporto sanitario” – ha affermato – perché sulla stampa sono state date informazioni non corrispondenti alla realtà. Intanto si tratta di un semplice certificato che attesta la negatività di chi arriva nell’Isola, determinato dall’esito del test rapido, come quello salivare».

Il Governatore ha poi smentito categoricamente che il test sia a carico del turista, nei giorni scorsi infatti sono state diffuse notizie secondo le quali il fatto di dover sostenere la spesa del test avrebbe indotto i turisti ad annullare le prenotazioni per la Sardegna.

«Le persone sono ancora molto spaventate, dall’idea del contagio, dunque è per questo che annullano le prenotazioni, non certo per il passaporto sanitario, anche perché abbiamo più volte ribadito che il turista sta solo anticipando dei soldi che poi gli verranno restituiti in servizi. Abbiamo già raggiunto un accordo con la federazione degli albergatori, per cui saranno le stesse strutture ricettive a rimborsare la spesa del test. Per i turisti che non andranno in albergo il bonus consisterà in ingressi al museo o altri siti da visitare».

«Naturalmente questo potrà avvenire solo se il governo liberalizzerà i test, così come stanno facendo altri paesi. In ogni caso se ciò non dovesse avvenire abbiamo altre soluzioni per il controllo della salute di chi arriva negli scali isolani. Ciò che è importante adesso è rilanciare l’immagine della Sardegna come meta sicura per poter trascorrere le vacanze serenamente. Proprio per questo smentisco che in Sardegna i turisti dovranno osservare la quarantena. Questo obbligo è valido solo fino al 2 giugno, dal 3 ci si potrà spostare tra le regioni, dunque non esisterà più na necessità di restare in isolamento due settimane».

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«Abbiamo dato disposizioni per la ripresa delle attività di chirurgia d’elezione e tutta l’attività ambulatoriale – ha affermato il Governatore Christian Solinas- incluse le visite negli ambulatori ospedalieri».

«In realtà – ha aggiunto Solinas- una serie di ospedali hanno già ripreso con questo tipo di attività in quanto non rientranti nella rete degli ospedali covid, negli altri stiamo avviando tutte le fasi organizzative necessarie per far ripartire in assoluta sicurezza».

Il Governatore ha poi concluso assicurando che il numero dei casi positivi è calato talmente tanto è stato possibile perimetrare percorsi differenziati e garantire il ripristino delle attività ospedaliere senza che i pazienti corrano rischi per la loro salute.

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Pubblichiamo integralmente il post, affidato ai social, del primo cittadino di Bari Sardo, Ivan Mameli, che, conscio della delicatezza del momento che stiamo vivendo, lamenta una situazione che chiama “vergognosa”: troppe sono le persone che non utilizzano i dispositivi di protezione individuale o che non danno peso alla regola generale – la più importante, del resto – di evitare qualsiasi tipo di assembramento.

Mameli chiede un po’ di responsabilità affinché non si passi dal “tutto aperto” al – ahimè – “tutto chiuso”, nuovamente. Tante sono le attività che stanno soccombendo, uccise da questa chiusura forzata, ma il numero aumenterà qualora si torni a una quarantena totale.

IL POST INTEGRALE:

TANTO SFORZO PER NULLA?

La funzione che sono chiamato a svolgere impone un dialogo continuo con la popolazione, ora più che mai è fondamentale ascoltare le tante situazioni di difficoltà e disagio presenti tra la popolazione.

Sebbene le informazioni che cerco di trasmettere alla Comunità debbano necessariamente mantenere un tono sobrio e istituzionale, penso e credo… che io stia commettendo un grave errore… quello di non farmi capire abbastanza.

Siamo stati tra i primi Comuni in Italia ad imporre l’obbligatorietà dell’uso della mascherina all’interno dei locali aperti al pubblico, lo abbiamo fatto ancora prima che si pronunciasse la stessa Regione Sarda.

Sono state distribuite per 3 – 4 volte mascherine protettive gratuitamente a tutta la popolazione e a tutte le attività presenti sul territorio comunale.

Ci siamo tutti quanti rimboccati le maniche cercando in tutti i modi di attutire il brutto colpo ricevuto che ha prodotto e continuerà a produrre effetti negativi ancora per parecchio tempo.

È inutile dirvi che il colpo più brutto, ad oggi, l’abbiamo incassato dal punto di vista economico e produttivo. La buona sorte ha voluto che, ad oggi, dal punto di vista sanitario restassimo pressoché indenni.

La nostra è un’economia basata ampiamente sul settore turistico e commerciale. Anche gli altri settori economici e produttivi presenti sul nostro territorio come il settore edile e agricolo sono strettamente collegati e interconnessi con i flussi turistici. Questa è la nostra economia principale, esattamente questa!

Abbiamo vissuto anche dei momenti di seria preoccupazione, anche in quel caso l’abbiamo fatto mantenendo fermo il lume della ragione. Un’esperienza preoccupante che ci ha fatto capire, sulla nostra pelle, quanto fosse importante lavorare in prevenzione. Diciamocelo chiaramente… Non riesco ad immaginare cosa sarebbe potuto succedere se al posto di una PERSONA RESPONSABILE avessimo avuto a che fare con una persona irrispettosa di tutto e tutti. Stesso discorso per le persone che, ad un contatto ravvicinato con il virus, hanno responsabilmente utilizzato le mascherine protettive.

Mi sono confrontato con tanti operatori economici, la sofferenza è palpabile, due mesi di chiusura forzata hanno messo a dura prova il bilancio di quasi tutte le attività coinvolte.

Confidando su una proficua collaborazione di tutti e in particolar modo delle attività commerciali coinvolte, quando mi è stata data la possibilità di anticipare l’apertura di alcune attività commerciali, sentendo e acquisendo il parere di tutti i titolari delle stesse e prendendomi le mie responsabilità, ho adottato un’ordinanza di apertura anticipata all’undici di Maggio. Se mi sono assunto questa responsabilità, senza fantasticare su dubbi interpretativi, l’ho fatto perché sto toccando con mano il disagio che stiamo vivendo. Sia chiaro, nessun gesto eroico, come me altri Sindaci hanno preso la stessa decisione, ma rispetto altrettanto chi ha deciso di non adottarla. L’ho fatto perché ritenevo giusto potermi FIDARE della collaborazione di tutti.

Ma pensiamoci bene… Siamo passati da una situazione di TUTTO CHIUSO ad una situazione di TUTTO APERTO. Mi chiedo dove sia stata la gradualità. Ad ogni modo, così è e così abbiamo fatto.

Nella giornata di domenica e di ieri, alcuni della mia stessa maggioranza mi hanno chiesto come mai non avessi fatto una cosa abbastanza usuale, ossia il cosiddetto augurio alla popolazione della FASE 2. La fase della doppia R, ossia RIPRESA e RESPONSABILITA’.

Non l’ho fatto consapevolmente, aspettavo di vedere personalmente come sarebbe stata questa ripresa. Come le persone avrebbero reagito a questo carico di responsabilità, una responsabilità che non va attribuita alle sole attività commerciali, ma che coinvolge tutti indistintamente.
E allora stavolta cercherò di essere meno istituzionale e più diretto!

Quello che ho potuto osservare in soli due giorni è qualcosa di vergognoso!!! Continui assembramenti, mascherine che diventano un optional, altro che aver capito la lezione, qui NON ABBIAMO CAPITO NULLA!!!

Ora immagino che qualcuno invocherà che i vigili debbano fare maggiori controlli e sanzioni, ma di cosa stiamo parlando??? Qualcuno pensa seriamente che la soluzione a questo menefreghismo sia il comportarsi da sceriffi??? Mi dispiace ma non ci siamo, credo che non passerà molto tempo per cui a cascata, Stato, Regione, e Comune debbano riadottare ordinanze restrittive della NOSTRA LIBERTA’, una libertà faticosamente conquistata.

E a quel punto cosa accadrà? Chi andrà a spiegare e chiedere a quelle persone che oggi potevano sperare di rivedere la luce che dovranno chiudere nuovamente la serranda? Sapete che ancora oggi, abbiamo delle strutture ricettive che si domandano quando e se sia sostenibile riaprire la propria attività per la stagione turistica?

Credetemi, non possiamo permetterci il lusso di sbagliare, non ora!!!

Stiamo predisponendo una serie di agevolazioni aggiuntive alle misure statali e regionali che vengano incontro alle attività commerciali presenti sul nostro territorio, tra queste abbiamo la TARI, la TOSAP e i connessi regolamenti, parcheggi a pagamento e altro.
Ma tutto questo sarà inutile se improvvisamente ci trovassimo retrocessi dall’attuale FASE 2 alla dolorosa FASE 1.

Il mio non è il puntare il dito su qualcuno in particolare ma semplicemente invocare e chiedere buonsenso, il lavoro di tanti non può essere vanificato dal poco rispetto di pochi.”

 

L’articolo Bari Sardo, persone in giro in gruppo e senza mascherine: la rabbia del primo cittadino, Ivan Mameli proviene da ogliastra.vistanet.it.


Fonte: Ogliastra News Federica Cabras

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Il Contenzioso che, per anni, ha visto il Comune di Loceri contrapposto alla Faros S.A.S. per il dominio di Casa Pilia è finalmente concluso: non solo la Faros non può accampare nessun diritto sull’immobile, ma dovrà persino pagare al Comune di Loceri le spese processuali, oltre 5mila e 500 euro.

La vicenda inizia nel 2015 quando l’attività riceve, dopo un bando, la disponibilità dell’immobile per svolgervi attività turistico-ricettiva. Nel 2018, il Comune però ne riprende possesso.

Il cambio di destinazione d’uso della struttura fatto dalla precedente amministrazione era irregolare e la Regione intima al comune di ripristinare la precedente destinazione d’uso sociale pena la restituzione di un finanziamento di 200 mila euro.

In questo modo, vengono scatenate le ire della Faros che afferma che, poiché Casa Pilia non è appartenente al demanio o al patrimonio indisponibile – cosa che invece viene negata successivamente, quando il Comune stesso si costituisce in giudizio –, l’amministrazione non ha il potere di agire in autotutela possessoria.

Ma Casa Pilia, di fatto, come già detto, viene poi considerata – appunto – parte del patrimonio indisponibile e oggetto di concessione amministrativa.

È a questo punto che le carte in tavola si mescolano.

Infatti, come successivamente stabilito, “può essere unilateralmente soppresso dall’amministrazione stessa con la revoca dell’atto di concessione, in caso di contrasto con il prevalente interesse pubblico, con la conseguenza che, emesso il relativo provvedimento amministrativo, con l’intimazione della restituzione del bene, la posizione del privato stesso degrada ad interesse legittimo ed è suscettibile di tutela davanti al giudice amministrativo e non in sede di giurisdizione ordinaria (Cassazione)” e inoltre “le azioni possessorie nei confronti della pubblica amministrazione sono esperibili davanti al giudice ordinario solo quando il comportamento della medesima non si ricolleghi ad un formale provvedimento amministrativo, emesso nell’ambito e nell’esercizio dei poteri autoritativi e discrezionali ad essa spettanti (di fronte ai quali le posizioni soggettive del privato hanno natura non di diritto soggettivo, bensì di interesse legittimo, tutelabile, quindi, davanti al giudice amministrativo), ma si concreti e si risolva in una mera attività materiale, disancorata e non sorretta da atti o provvedimenti amministrativi formali, mentre, ove dette azioni siano proposte in relazione a comportamenti attuati in esecuzione di poteri pubblici o comunque di atti amministrativi, deve essere dichiarato il difetto di giurisdizione del giudice ordinario (Sezioni Unite)”.

Insomma, il Comune agì nel pieno dei suoi poteri così come effettuò la revoca.

È il 28 febbraio 2018 quando viene emessa l’ordinanza di sgombero, materialmente eseguita il 29 ottobre dello stesso anno.

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Fonte: Ogliastra News Federica Cabras

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E alla fine il bagno al mare si può fare.

Lo ha precisato questo pomeriggio l’assessore agli Enti Locali Quirico Sanna, dopo che ieri la Giunta Regionale aveva fatto una precisazione di segno opposto, ovvero che sì, da lunedì 18 maggio è consentito l’accesso alle spiagge, ma non la balneazione.

«Il confronto continuo e il buon senso danno sempre la migliore risposta – scrive Sanna sul suo profilo Facebook – si può fare il bagno a patto di rispettare le debite distanze anche in acqua. Come avevo preannunciato il problema si è risolto, detto ciò penso che anche il Buon Dio farà risplendere il sole, allontanando le nuvole che ci hanno accompagnato in questi ultimi due giorni».

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Fonte: Ogliastra News Federica Cabras

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Preghiere cantate per arrivare al cuore degli uomini e delle donne di oggi, in questo nostro tempo in cui l’approccio alla celebrazione dei sacramenti è stato trasformato dalle urgenze del reale. E’ l’obiettivo del rosario cantato dell’Associazione Culturale Atlantide che dà seguito al progetto Boghes con il contributo dell’ISRE di Nuoro nella preziosa raccolta delle testimonianze del canto devozionale.

L’associazione continua i suoi incontri nelle chiese durante la seconda fase del lock down, per superare insieme le difficoltà di questo tempo. I suoi segni sono diventati spazi intimi ma moderni nei quali è possibile pregare. Il rosario cantato ha aperto luoghi nuovi, come quello virtuale, i video di Youtube sono entrati nelle case, creando canali che non si chiuderanno mai più e che continuano a sostenere la preghiera in varie forme.

In collaborazione con la Parrocchia di San Giovanni Battista e don Marco Congiu, sabato 23 maggio 2020 nella Chiesa di Sant’Antonio Abate di Urzulei si terrà un nuovo evento di fede per recitare il rosario cantato per portarlo nuovamente in ogni casa. Una occasione di preghiera per comunicare la bellezza del camminare insieme e la possibilità di una Chiesa piena di speranza in questi momenti difficili.

Nell’edificio sacro costruito nel 1500, sotto il suo campanile vicino alle cime del Supramonte che si contendono il cielo, alle 17:00 in punto, risuonerà il rosario cantato. Tra le case di uno dei paesi dalla storia più antica, l’incontro di voci femminili sarà di nuova ispirazione.

“Il canto delle donne – dice Fabio Lorrai presidente dell’Associazione Atlantide – presenta quanto mai profonde connotazioni che legano questo stile di preghiera alla dimensione locale del paese. Non si tratta di residui del passato ma di pratiche che conservano una profondità storica, che sono rimaste una espressione del vivere contemporaneo e in esse si riconoscono trasversalmente tante generazioni”.

Preghiera e tecnologia più all’avanguardia s’incontreranno di nuovo per un progetto originale e imponente, che riporterà alla luce la melodia della devozione di un’Isola in cui la musica vocale conserva intatta, anche nella modernità, la sua straordinaria forza espressiva.

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Fonte: Ogliastra News Federica Cabras

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In totale dall’inizio della diffusione del virus sono 1353 i positivi nell’Isola, non si registra dunque nessun nuovo caso nelle ultime 24 ore. In tutto sono stati effettuati 43387 test, 1138 in più di ieri.

Si contano in tutto 847 persone guarite tra quelle guarite definitivamente e quelle guarite clinicamente, cioè quei pazienti che dopo aver presentato manifestazioni cliniche associate all’infezione virologicamente documentata da Sars-Cov-2 diventano asintomatici per risoluzione della sintomatologia clinica presentata.

I pazienti attualmente positivi sono 380, di cui ricoverati in ospedale sono 72, quelli in terapia intensiva 10, e  298 le persone in isolamento domiciliare. I decessi salgono a 126, in quanto si è aggiunta una vittima deceduta nei giorni scorsi.

Sul territorio, dei 1.353 casi positivi complessivamente accertati, 248 sono stati registrati nella Città Metropolitana di Cagliari, 97 nel Sud Sardegna, 58 a Oristano, 79 a Nuoro, 871 a Sassari.

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Fonte: Ogliastra News dalila

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Lo ha dichiarato all’Ansa il Governatore Christian Solinas, al momenti si applicano le linee guida approvate unanimemente dalla Conferenza delle Regioni e recepite dal Governo nell’ultimo Dpcm.

Per ora nelle nostre spiagge è consentito solo passeggiare, per ora mancano indicazioni da parte del governo su come gestire la balneazione nelle spiagge, dunque fino a che queste non saranno pubblicate non si potrà fare il bagno.

Il controllo spetta ai comuni che per attuarlo hanno bisogno di risorse finanziare per pagare il personale che dovrà garantire il rispetto delle regole contro la diffusione del virus e anche questo aspetto va chiarito, perché secondo l’Assessore Quirico Sanna non sono i comuni a dover trovare le risorse.

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Fonte: Ogliastra News La Redazione

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Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha firmato il nuovo Dpcm per il contenimento dell’emergenza epidemiologica Covid-19.

Le nuove norme saranno in vigore a partire dal 18 maggio 2020.

Sarà possibile spostarsi all’interno del territorio regionale senza autocertificazione, vedere gli amici, andare nelle seconde case, in montagna e al mare (per quest’ultimo dettaglio si attende l’ordinanza della Giunta Solinas).

Clicca qui per il testo integrale del Dpcm contenente tutte le norme.

L’articolo Conte firma il nuovo Dpcm: il testo con tutte le novità a partire dal 18 maggio proviene da ogliastra.vistanet.it.


Fonte: Ogliastra News Mario Marcis

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