Brutto incidente stradale nel pomeriggio lungo la statale 126 nella zona di Iglesias. Un operaio forestale di 55 anni è stato trasportato in coma al Brotzu: è finito con la sua Vespa contro il guardrail.

L’uomo ha perso il controllo della moto che dopo una sbandata è finita contro il guardrail. Il 55enne è stato sbalzato sull’asfalto violentemente. Sul posto i Carabinieri e l’Elisoccorso. L’uomo è stato trasportato con codice rosso all’ospedale Brotzu di Cagliari dove si trova in coma.

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Fonte: Ogliastra News La Redazione

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«La Giunta va avanti nell’azione di sviluppo e potenziamento delle infrastrutture, facendo un altro passo verso l’azzeramento del digital divide e portando a imprese, famiglie e istituzioni servizi di connettività a banda ultra larga fondamentali per dare un impulso alla crescita dell’economia della Sardegna». Lo afferma il presidente della Regione, Christian Solinas, commentando gli interventi messi in campo nell’ultimo anno per favorire una diffusione sempre più ampia di connessioni ad alta velocità nei Comuni sardi.

«Queste azioni – sottolinea l’assessore regionale degli Affari generali, Valeria Satta – si affiancano all’importante iniziativa per la costruzione della rete unitaria per la sicurezza, attraverso il nodo centrale di monitoraggio di tutte le reti comunali di videosorveglianza, che questo Assessorato ha finanziato e promosso. La recente firma del protocollo tra la Regione e le Prefetture per la condivisione dei flussi video con le forze dell’ordine rappresenta infatti un importante risultato, raggiunto grazie al lavoro di questi mesi, che permetterà un presidio coordinato del territorio in maniera integrata tra tutti i livelli».

In tutta l’Isola prosegue poi l’intervento diretto per lo sviluppo delle infrastrutture a banda ultra larga, finanziato dalla Regione nell’ambito dell’accordo di programma con il Ministero dello Sviluppo economico. In particolare, grazie al lavoro svolto dalla task force dedicata nell’ambito dell’iniziativa “Innovatori Sardegna”, sono attualmente 223  i Comuni sardi, rispetto ai 128 di giugno 2019, in cui sono state completate e collaudate le reti in fibra ottica necessarie per permettere agli operatori l’attivazione dei servizi a banda ultra larga, cioè con velocità superiore ai 30 megabit al secondo, in quelle aree dove il solo investimento privato sarebbe stato impensabile a causa della bassa densità di popolazione.

A questi dati, che si riferiscono alla sola infrastrutturazione passiva, si aggiunge quello delle attivazioni comunicato dall’operatore Tim che, sul totale dei 223 Comuni in cui sono già disponibili le reti in fibra ottica della Regione, vede 170 Comuni con servizi a banda ultra larga attivi, a cui si aggiungono anche due importanti frazioni, con un incremento di oltre 150 comuni attivati in meno di 12 mesi.

«Risultati – puntualizza Valeria Satta – che confermano l’efficacia dei progetti avviati da questo Assessorato nell’ambito dell’iniziativa degli ‘Innovatori Sardegna’ e in particolare grazie all’attivazione di una task force dedicata, che ha permesso di superare gli ostacoli che non permettevano il regolare sviluppo degli interventi avviati negli anni scorsi. Sappiamo bene che un numero limitato di cittadini e imprese non può ancora beneficiare dei servizi sinora attivati a causa delle condizioni oggettive delle diverse aree comunali, dipendenti anche dallo stato delle infrastrutture preesistenti. La task force è quindi impegnata a monitorare attentamente queste situazioni e a lavorare per la loro pronta risoluzione con tutti i soggetti pubblici e privati coinvolti. Inoltre – conclude l’assessore – siamo pronti a imprimere un’accelerazione anche al secondo intervento avviato dalla Regione con l’accordo di programma del 2017 con il Mise, attuato da Open Fiber, concessionario dei lavori».

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Fonte: Ogliastra News La Redazione

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I fautori della teoria del nuraghe-tempio sostengono che all’interno dei grandi edifici a forma troncoconica si svolgevano i riti religiosi. Oracolo, incubazione, sì, ma anche altri… Quelli relativi alla nascita, alla pubertà, ai matrimoni o allo scongiuro di malattie o pestilenze.

Una pratica comune pare fosse quella dell’uccisione degli anziani – del resto, attestata in tutte le zone della Sardegna e in tutti i popoli primitivi – mediante metodi brutali. Mica una morte leggera, quella che veniva riservata loro: picchiati selvaggiamente con dei bastoni, venivano poi spinti nei dirupi.

La spiegazione c’è ed è anche logica: nelle tribù (che lottavano costantemente per la sopravvivenza) non si poteva pensare anche a chi, per età avanzata o malattia, non fosse più in grado di badare a se stesso. Brutale, certo, ma giusto. Pensiamo poi agli spostamenti: era più gravoso che altro.

Alcuni sostengono che questo rito avvenisse in un clima di profonda religiosità, all’interno del nuraghe. Secondo alcune teorie, i templi sarebbero sorti vicino a voragini in cima a colli proprio per questa macabra motivazione. Di questa pratica, si conserva memoria in molti posti. A Gairo, ad esempio.

Rito analogo a quello della soppressione dei vecchi, è quello dell’uccisione dei malati. Più o meno, ci sono le stesse motivazioni.

“Accabbadoras”, questo il nome delle donne che mettevano fine alle sofferenze a partire dall’epoca nuragica e fino al secolo scorso.

Massimo Pittau, alla ricerca di connessioni tra sardi nuragici ed Etruschi, avrebbe trovato a Perugia uno specchio con una raffigurazione di Atropo, la parca che aveva il compito di tagliare il filo della vita: tra le sue mani, un matzolu simile al martello dell’accabbadora. Quello strumento, quindi, aveva funzione funebre-funeraria, di “Buona morte”.

Il colpo di martello quindi era la fine delle sofferenze, non certo una punizione.

Il non morire era, nell’isola, una punizione. Era peggio della morte stessa.

“101 perché sulla storia della Sardegna che non puoi non sapere”, Antonio Maccioni, Newton Compton

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Fonte: Ogliastra News La Redazione

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Per il ripieno si usano patate e formaggio conservato in salamoia, che a seconda della zona assume un nome diverso: Fruhe, Frughe, Frua, Merca, Fiscidu, Viscidu, Casu Agéru. Un piatto antico, ma che oggi può diventare una merenda genuina e saporita.

Ingredienti per la pasta:
500 g di semola
1/2 cubetto di lievito di birra
acqua
sale
zucchero
Ingredienti per il ripieno:
500 g di patate
olio extravergine d’oliva
2 cucchiai di strutto
una cipolla
1 spicchio d’aglio
un mazzetto di menta fresca
100 g di frue in salamoia

Fate sciogliere il lievito in un bicchiere d’acqua tiepida unitelo alla semola insieme a mezzo cucchiaino di sale e una punta di zucchero, impastate fino a ottenere un impasto elastico e lasciatelo lievitare per almeno un’ora. Per una preparazione più veloce potete acquistare dal fornaio l’impasto del pane già pronto.

Mettete a lessare le patate, pelatele e schiacciatele con una forchetta. Tagliate finemente la cipolla e l’aglio e fateli rosolare in padella, quando saranno dorati aggiungete le patate schiacciate, il formaggio tagliati a dadini, lo strutto e la menta finemente tritata, fate insaporire e spegnete.

Stendete la pasta sottile e tagliate dei dischi del diametro di circa 10 centimetri. Mettete al centro un po’ di ripieno ripiegate i bordi verso l’interno lasciando aperto il centro. Mettete in forno ben caldo a 200º e fate cuocere per 20-30 minuti, spegnete quando la pasta sarà ben dorata

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Fonte: Ogliastra News La Redazione

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Intorno alle 15:00 tre squadre dei Vigili del Fuoco di Nuoro sono intervenute nella località “Carta Loi”, in prossimità della circonvallazione cittadina, limitrofa alla Via Martin Luther King. A prendere fuoco vegetazione e sterpaglie.

Sul posto hanno operato anche un elicottero della flotta regionale, squadre della Forestale e di Forestas. Gli uomini del 115, dopo aver messo in sicurezza due cavalli rimasti all’interno dell’area interessata, si sono disposti a cintura lungo le case adiacenti all’area interessata, arginando l’avanzare verso il centro abitato.

Alle operazioni di spegnimento ha assistito anche il Sindaco, che congiuntamente al Funzionario dei Vigili del Fuoco e in stretto raccordo con la Prefettura locale, hanno seguito in prima persona tutte le operazioni. Hanno disciplinato la viabilità le Forze dell’ordine della Guardia di Finanza, della Polizia di Stato e della Polizia Municipale.

Al momento, le operazioni di spegnimento sono state completate e proseguono con la necessaria bonifica. Non si segnalano criticità per la popolazione residente in prossimità dell’area. Si stima una superficie bruciata intorno ai 10 ettari.

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Fonte: Ogliastra News La Redazione

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Nell’ultimo aggiornamento dell’Unità di crisi regionale si registrano tre nuovi contagi nel nord dell’Isola.

Sono 1.388 i casi di positività al Covid-19 complessivamente accertati in Sardegna dall’inizio dell’emergenza.

In totale sono stati eseguiti 102.749 tamponi. I pazienti ricoverati in ospedale sono in tutto 6, nessuno in terapia intensiva, mentre 13 sono le persone in isolamento domiciliare.

Il dato progressivo dei casi positivi comprende 1.232 pazienti guariti, più altri 3 guariti clinicamente. Resta invariato il numero delle vittime, 134 in tutto.

Sul territorio, dei 1.388 casi positivi complessivamente accertati, 259 sono stati rilevati nella Città Metropolitana di Cagliari, 102 nel Sud Sardegna, 61 a Oristano, 82 a Nuoro, 884 (+3) a Sassari.

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Fonte: Ogliastra News Mario Marcis

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“Questo pomeriggio alle 19.30 verrà aperto al pubblico il nuovo parco giochi di “Pappapisu”. Era un impegno preso con i cittadini. Il vecchio parco giochi vetusto e in legno oramai compromesso era diventato poco sicuro e lo scorso autunno l’amministrazione ha ritenuto opportuno smantellarlo e procedere a rinnovarlo integralmente con materiali idonei e con la posa dei tappetini anti-trauma. L’emergenza sanitaria ha ritardato notevolmente la fornitura dei giochi ma comunque siamo quantomeno felici che simbolicamente la riapertura coincida con una festività molto cara agli jerzesi: la festa di San Giacomo” si legge scritto sul profilo social del Comune.

“Sino agli anni Ottanta San Giacomo era la festa per eccellenza. Persino gli jerzesi lontani facevano il possibile ​per ritornare il 25 luglio in un paese il cui corso principale era popolato di bancarelle e la processione religiosa vedeva una partecipazione oltremodo imponente. San Giacomo era anche la festa dei bambini e qualsiasi bambino riceveva in dono un giocattolo acquistato in una di quelle bancarelle colme all’inverosimile di giocattoli multicolore che accendevano i loro desideri. Aprire al pubblico il nuovo parco giochi il giorno di San Giacomo vuole richiamare simbolicamente a quella meravigliosa consuetudine di fare un dono ai bambini. I bambini, siamo certi, sapranno apprezzare e preservare il nuovo parco giochi. Auspichiamo che anche i ragazzi e gli adulti sappiano rispettarlo e preservarlo. Non è solo una regola del parco giochi, è proprio una regola di vita: il bene pubblico è importante perché appartiene a ciascuno di noi! Non dimentichiamolo mai!”

“Buon San Giacomo e Sant’Anna a tutti gli jerzesi vicini e lontani” termina il post.

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Fonte: Ogliastra News Federica Cabras

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Incidente stradale questo pomeriggio a Siamanna, nella strada che collega il paese a Villaurbana.

Per cause ancora da accertare un’auto è uscita di strada e si è ribaltata più volte.

Il conducente, rimasto gravemente ferito, è stato estratto dalle lamiere dell’abitacolo grazie all’intervento dei Vigili del Fuoco ed è stato poi trasportato in elicottero all’ospedale San Martino di Oristano.

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Fonte: Ogliastra News Federica Cabras

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Il 13 giugno del 2019 in piena notte, i militari della Stazione di Tortolì, Bari Sardo e della Squadriglia di Lanusei erano intervenuti in una nota struttura ricettiva, dopo la richiesta di aiuto di alcuni dipendenti che erano stati aggrediti da un gruppo di turisti alloggiati nel plesso turistico.

Dalle indagini era emerso che un gruppo di turisti francesi in preda all’alcol avevano forzato l’ingresso dei due bar e sottratto alcolici. Il trambusto creato aveva attirato l’attenzione del personale dipendente che aveva deciso di intervenire. I turisti però avevano reagito aggredendo per poi tornare nelle loro camere.

Ad avere la peggio era stato un dipendente della struttura turistica che aveva riportato un trauma cranico, una contusione al ginocchio sinistro ed una ferita lacero contusa al piede destro, con 10 giorni di prognosi.

Dopo le indagini le 14 persone straniere erano state deferite in stato di libertà alla Autorità Giudiziaria per furto, danneggiamento aggravato e percosse. Le tre vittime in questi giorni hanno appreso che il Pubblico Ministero della procura di Lanusei ha chiesto l’archiviazione del caso. Una delle vittime però, Emilio Sirigu di Lanusei, non ci sta e ha deciso di ricorrere per bloccare l’archiviazione e tramite un legale chiederà la prosecuzione delle indagini.

«Non è assolutamente giusto che queste persone la facciano franca – ha affermato Sirigu – noi siamo intervenuto per difendere il posto dove stavamo lavorando e loro ci hanno aggredito. Ma quello non è stato l’unico episodio. Queste persone hanno trascorso una settimana assumendo i peggiori comportamenti. Disturbavano gli altri ospiti della struttura, avevano atteggiamenti irrispettosi anche in pubblico. Chiederò che le indagini proseguano»

L’articolo Tortolì: avevano picchiato i dipendenti del bar, chiesta l’archiviazione per i 14 turisti francesi proviene da ogliastra.vistanet.it.


Fonte: Ogliastra News La Redazione

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L’opera “Cella osservatorio di stella” dell’artista Massimo Kaufmann che si trova a Tortolì, lungo il Lido di Orrì, è stata realizzata nel 1998.

Ha una dimensione di 200 x 300 x 250 cm ed è costruita in acciaio inox, presentata su un basamento in cemento. Purtroppo, il tempo e il vandalismo l’hanno molto danneggiata in questi anni.

Kaufmann ha pensato a quest’opera come ad un carcere d’isolamento ricostruito, rispettando dimensioni e forme veritiere e plausibili, tracciando soltanto gli spigoli perimetrali del luogo e dei miseri arredi.

Nella struttura non vi sono pareti, ma viene concepita idealmente come una sorta di ‘gabbia’, disegnata esclusivamente da una linea sottile continuamente spezzata. L’artista con quest’opera uniforma e fonde, grazie ai panorami dell’Ogliastra, le mura carcerarie e il mare, paragonando il destino del prigioniero a quello, ugualmente muto, dell’isolano.

L’articolo Lo sapevate? L’installazione “Cella osservatorio di stella” di Tortolì paragona il prigioniero all’isolano proviene da ogliastra.vistanet.it.


Fonte: Ogliastra News La Redazione

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