Tragedia a Siniscola, nel borgo La Caletta, dove è stato trovato il corpo senza vita di un’anziana, deceduta da qualche giorno – molto probabilmente il giorno di Natale -.

Si ipotizza che la donna sia morta soffocata a causa del fumo, proveniente da una stufa a legna. Se autorizzata, sarà l’autopsia a fare luce sulle cause del decesso dell’80enne.

 

 

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Fonte: Ogliastra News Roberto Anedda

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Buone notizie arrivano da Baunei, dove cala ancora il numero dei positivi al Covid-19.

A dare la notizia è stata l’Amministrazione comunale, attraverso una nota ufficiale, nella quale invita la popolazione a partecipare al monitoraggio sull’eventuale diffusione del virus del 4-5 gennaio, comunicando le modalità di adesione.

Scrive il Comune di Baunei: “Continua a calare il numero dei residenti positivi anche oggi 6 persone finiscono l’isolamento obbligatorio: oggi i casi positivi totali scendono a 43 e 35 le persone che restano in quarantena per contatto con positivo. Atteniamoci alle regole per proteggerci dal virus, sempre la mascherina nei luoghi pubblici e igienizziamoci spesso le mani. Il 04 e il 05 gennaio Vi diamo appuntamento a Santa Maria Navarrese presso la palestra di Via dei Cavalieri, per il prossimo screening organizzato dalla Task Force regionale ‘metodo Crisanti’. Ci auspichiamo un’alta adesione della cittadinanza. Non servirà la prenotazione, ma potrete presentarvi direttamente in base al vostro cognome nel giorno e nella fascia oraria che comunicheremo nei prossimi giorni. Lo screening sarà rivolto esclusivamente ai residenti con età dai 10 anni compiuti in su. Vi aspettiamo dalle 08:30 della mattinata del 04 e il 05 gennaio con codice fiscale e numero telefonico, possibilmente scritto in un piccolo appunto su un foglio se non facile da ricordare”.

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Fonte: Ogliastra News Roberto Anedda

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I vigili del fuoco del comando di Cagliari sono intervenuti per un incidente stradale tra due autovetture, una Fiat punto e una Mercedes, nella zona di Maracalagonis.

Quattro le persone coinvolte. La squadra VVF ha messo in sicurezza l’area e i mezzi coinvolti. Due ambulanze sono giunte sul posto e un elicottero del servizio sanitario regionale, che ha trasportato una persona in codice rosso, sul posto i carabinieri per quanto di loro competenza.

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Fonte: Ogliastra News Gianmarco Cossu

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A Villagrande sono stati riscontrati 29 nuovi positivi al Covid-19.

A dare la notizia è stata l’Amministrazione comunale, attraverso una nota ufficiale.

Si legge nel breve comunicato:  “Questa mattina ci siamo svegliati con la conferma della positività al tampone molecolare di dodici nostri concittadini. L’ipotesi di tracciamento formulata nel giorno di Natale ci ha portato a richiedere all’USCA uno screening urgente effettuato questo pomeriggio, che ha riscontrato altri 17 positivi al tampone rapido, che dovranno comunque essere confermati dal molecolare. Dunque al momento sono 29 i nostri concittadini positivi al Coronavirus. Per fortuna tutti gli interessati stanno bene, a parte qualche sporadico lieve sintomo. A loro vanno gli auguri di una rapida guarigione.
Nei prossimi giorni continuerà l’attività di tracciamento per capire se, come sembra al momento probabile, siamo in presenza di un unico focolaio particolarmente virulento.
È necessario che tutti gli interessati seguano scrupolosamente le indicazioni sul tracciamento e la quarantena disposte dall’istituto di Igiene e Sanità Pubblica.
Tutti noi dobbiamo aumentare ancor più le prescrizioni atte ad evitare il contagio e rispettare le norme che limitano la circolazione, soprattutto evitando gli assembramenti all’interno delle abitazioni private.
Insomma, stiamo a casa il più possibile.
Vi terremo informati sull’evolversi della situazione, in attesa dello screening generale che si terrà il 4 e 5 gennaio prossimi”.

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Fonte: Ogliastra News Roberto Anedda

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Grazie ad un volo dell’Aeronautica Militare sono arrivate, poco dopo le 21:30 a Cagliari, 180 dosi di vaccino Pfizer. I vaccini sono stati presi in custodia dai militari del Reggimento Logistico della Brigata SASSARIe saranno scortati dal Comando Provinciale dei Carabinieri di Cagliari, per poi essere consegnati domani all’ospedale Brotzu di Cagliari.

«Un ulteriore e concreto aiuto fornito dalla Difesa che si aggiunge all’attività svolta dalla Sanità Militare nell’ambito dell’operazione Igea nei quattro capoluoghi di provincia della Sardegna e al contributo all’iniziativa ‘Ad Adiuvandum’ – ha continuato il Sottosegretario alla Difesa, con delega alla Sanità Militare, Giulio Calvisi, presente all’aeroporto di Elmas all’arrivo del volo – in una prima fase, i mezzi e gli aeromobili militari contribuiranno a distribuire in tutto il Paese le prime 9.750 dosi recapitandole a destinazione».

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Fonte: Ogliastra News dalila

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Concluso l’iter che consentirà l’avvio della progettazione della nuova Trasversale sarda. La Giunta regionale nell’ultima seduta, su proposta dell’Assessorato dei Lavori Pubblici, ha garantito la copertura dei costi. Con 1.800.000, a valere sulle risorse regionali per la progettazione di opere viarie, la società “Opere e Infrastrutture della Sardegna” potrà procedere alla definizione progettuale di tutti gli interventi lungo l’itinerario Oristano-Tortolì attraverso la predisposizione di un progetto di fattibilità tecnica ed economica che, tenendo conto degli studi già esistenti e delle progettazioni in corso, individui le caratteristiche dell’intervento che collegherà le coste Ovest ed Est della Sardegna. “Continuiamo nel lavoro che fin qui ci ha visto impegnati, costruendo le fondamenta di un’opera che riteniamo strategica per la viabilità sarda, di grande rilievo e complessità, fortemente voluta dall’Assessore Frongia ed emblema del suo lavoro e del suo impegno per la modernizzazione infrastrutturale dell’Isola”, ha spiegato il Presidente della Regione Christian Solinas.

 

Il progetto relativo al nuovo itinerario stradale era stato infatti inserito a novembre nel piano industriale della società in house della Regione costituita proprio per velocizzazione la realizzazione delle opere pubbliche di rilevanza strategica o con carattere di urgenza per il territorio regionale. L’obiettivo della Trasversale sarda è quello di creare una connessione veloce e sicura tra Oristano e Tortolì mettendo direttamente in comunicazione la SS 131 alla SS 125 senza necessariamente passare, come avviene oggi, da Nuoro o da Cagliari. Si procederà quindi all’adeguamento della viabilità esistente tra Oristano e Allai (nel territorio della Provincia di Oristano) e alla realizzazione di un tracciato prevalentemente in variante, tra Allai e Tortolì, nel tratto che si sviluppa nella Provincia di Nuoro. A “Opere e Infrastrutture della Sardegna” spetterà il compito di affidare la gara dei servizi di progettazione, governare le fasi di redazione e approvazione dei progetti redatti dai professionisti esterni, indire la conferenza dei servizi, validare il progetto.

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Fonte: Ogliastra News Roberto Anedda

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Tra le varie festività, quella attesa con più gioia e trepidazione è sicuramente il Natale. Ieri, quando ancora la modernità e la globalizzazione non avevano influenzato le varie culture, come veniva trascorso e quali erano le tradizioni legate al Natale?

Tutto prendeva vita la sera del 24 dicembre, davanti ad un camino. La famiglia si riuniva attorno al tepore emanato dal fuoco, mentre davanti ai loro occhi bruciava un grosso ceppo. Quest’ultimo, non era un pezzo di legno qualunque: “su truncu de cena” – il tronco della vigilia di Natale – veniva tenuto acceso a partire dalla vigilia – come dice il nome stesso – fino almeno all’Epifania, con lo scopo di scaldare il Bambin Gesù. Secondo la leggenda, la meticolosità della famiglia nella cura del ceppo, avrebbe portato fortuna l’anno successivo.

Allora non venivano addobbati grandi e folti alberi di Natale, ma le pareti della casa erano abbellite con cura da donne e bambini, che vi appendevano rametti di menta, alloro o ancora rami d’ulivo.
Momento di incontro e unione dei giovani e meno giovani del paese, la messa della vigilia, detta anche “sa missa de pudda”, era l’avvenimento più atteso della giornata. Tutti si ritrovavano in chiesa, e proprio a causa di questa grande folla che si radunava in un unico punto, molto spesso il tutto – messa compresa – degenerava nel caos: chiacchiere, bisbiglii di sottofondo, bucce di mandarini o di frutta secca che venivano lanciate da giovani rubacuori verso le ragazze più carine. Il tutto scandito da frequenti spari, sia all’interno che all’esterno della chiesa, nonostante fosse severamente vietato.

Durante sa missa de pudda, la leggenda narra che indispensabile fosse la presenza delle donne in gravidanza. Nel caso in cui il bambino, ancora nel grembo materno, avesse presentato eventuali cerebrolesioni o malformazioni, la messa avrebbe curato ogni problema. Questa notte di preghiera aveva infatti anche un forte potere esorcizzante, come si può intuire dal detto che, in merito alla “cura del feto malato”, dice che durante la messa “sa bestia si furrìada in cristianu”. Secondo la leggenda inoltre, le donne in stato di gravidanza che avessero scelto di non partecipare alla funzione religiosa, rischiavano seriamente di dare alla luce una creatura mostruosa: numerosi racconti in merito narrano di bambini nati con strane forme animalesche, che spesso assumevano i tratti di grandi uccelli neri.

Le future mamme che invece avessero rispettato, secondo la tradizione, i doveri di una buona religiosa, nel caso in cui avessero dato alla luce il bambino durante la notte di Natale, avrebbero avuto allora la fortuna di generare un bimbo “speciale”: si era infatti convinti che il neonato avrebbe protetto dalle disgrazie almeno sette case del vicinato, e che, lungo l’intero corso della sua esistenza, non avrebbe perso né denti né capelli. Inoltre, il bambino in questione, avrebbe mantenuto intatto il proprio corpo anche dopo il decesso, come recita il detto “chini nascidi sa nott’è xena non purdiada asut’e terra” (ovvero, chi nasce la notte della vigilia di natale non può marcire sotto terra).
La figura della donna, popola quindi le antiche leggende sarde riguardanti il Natale.

Tra le creature fantastiche più conosciute legate alla tradizione natalizia vi è Maria Puntaborru. Secondo antichi racconti, dopo la cena della vigilia di Natale, neanche una briciola di pane sarebbe dovuta rimanere sulla tavola a fine pasto, o sarebbe presto arrivata Maria.
In particolare nella zona del Campidano, questa figura era molto diffusa e faceva tremare di paura i bambini del tempo. La leggenda narra infatti che, nel caso in cui qualche alimento fosse stato lasciato sulla tavola, Maria, che la notte si aggirava sempre nelle case dei vivi, avrebbe punito i commensali infilzandogli lo stomaco con uno spiedo.

 

Infine, sempre la figura della donna vista come strega, capace di diabolici malefici ai danni degli altri, è la protagonista di una seconda, affascinante, credenza popolare. Precisamente nel periodo inquadrato fra il Natale e l’Epifania, a tutte quelle donne che recitavano is “brebus” e conoscevano l’arte della predizione, della cura, e della medicina contro il malocchio, spettava un importante compito: dovevano trasmettere in questo momento i propri segreti alle future praticanti.

Ma questa è tutta un’altra storia. “Bona Paschiscedda a tottus”.

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Fonte: Ogliastra News Roberto Anedda

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Sono 29.876 i casi di positività al Covid-19 complessivamente accertati in Sardegna dall’inizio dell’emergenza. Nell’ultimo aggiornamento dell’Unità di crisi regionale sono stati rilevati 409 nuovi casi.
Si registrano anche 3 decessi (701 in tutto). In totale sono stati eseguiti 466.701 tamponi con un incremento di 3.884 test. Sono invece 484 i pazienti attualmente ricoverati in ospedale in reparti non intensivi (quattordici in meno rispetto al dato di ieri), mentre è di 43 (+2) il numero dei pazienti in terapia intensiva. Le persone in isolamento domiciliare sono 15.793. Il dato progressivo dei casi positivi comprende 12.537 (+102) pazienti guariti, più altri 318 guariti clinicamente.
Sul territorio, dei 29.876 casi positivi complessivamente accertati, 6.678 (+120) sono stati rilevati nella Città Metropolitana di Cagliari, 4.828 (+81) nel Sud Sardegna, 2.388 (+101) a Oristano, 5.945 (+35) a Nuoro, 10.037 (+72) a Sassari.

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Fonte: Ogliastra News Roberto Anedda

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La Cagliari del Medioevo era un luogo ricco di genti di culture e religioni diverse. Nella zona di San Saturnino le testimonianze archeologiche hanno rilevato una frequentazione islamica, mentre nell’area più bassa di Castello è attestata la presenza della comunità ebraica, che aveva la propria sinagoga in quella che oggi è la chiesa di Santa Croce. Nel 1492 gli ebrei vennero cacciati dalla città, ma a distanza di tanti secoli i fedeli di religione ebraica continuano a frequentare l’antica Giuderia: in occasione di Chanukkah, la Festa delle Luci, che si celebra nello stesso periodo del Natale cristiano, un piccolo gruppo di ebrei si riunisce in Via Santa Croce per l’accensione dei lumi, secondo quanto previsto dai rituali giudaici.

Le candele di Chanukkah a Cagliari

Ma che vita facevano gli ebrei del passato all’interno del quartiere in cui si erano stabiliti? Si può dire che vivessero in pace e in buona armonia con la comunità cristiana, seppur con molte limitazioni. Non potevano abitare in altra zona della città se non in quella del Ghetto e dovevano sottostare ad alcuni vincoli legati all’abbigliamento, che doveva essere rigorosamente nero, con solo un nastro giallo nel cappello; inoltre non potevano avere servi cristiani ed avevano alcune restrizioni in materia commerciale. La situazione si aggravò notevolmente nel 1492, quando un Editto Reale spagnolo ordinò l’espulsione degli Ebrei da tutti i territori del regno. Anche la Sardegna all’epoca era compresa tra i domini della Spagna, per cui i membri della comunità giudaica furono costretti a scegliere tra la conversione al cattolicesimo o l’esilio.

Molti degli edifici del Ghetto, a questo punto non più abitati, vennero concessi ai Gesuiti e la sinagoga venne trasformata in chiesa. A distanza di circa 500 anni da questi fatti, un piccolo gruppo di fedeli ebrei facenti capo alle associazioni Alef-yod e Chenàbura-Sardos pro Israele, si è riunito presso il Centro comunale “Il Ghetto” di Via Santa Croce, per svolgere i riti connessi alla Festa di Chanukkah, che quest’anno cadeva tra il 12 e il 20 dicembre. La ricorrenza comporta l’accensione del tipico candelabro a nove bracci e celebra un avvenimento narrato nel Talmud, datato al 165 a. C.: la riconquista, da parte degli Ebrei, del tempio di Gerusalemme, in quel momento profanato dai Greci.

Chiesa di Santa Croce

Chiesa di Santa Croce

La festa ha diversi aspetti in comune col nostro Natale: si svolge grossomodo nello stesso periodo e l’anno scorso ha avuto luogo proprio tra il 25 dicembre e il 1 gennaio; inoltre, anche per gli Ebrei è la festa della gioia, durante la quale i bambini ricevono doni e le famiglie si riuniscono per mangiare insieme alcuni cibi tipici, tutti accomunati dal fatto di essere fritti nell’olio. Un’altra curiosa coincidenza è che, per questa ricorrenza, bambini e adulti sono soliti giocare con una trottola, detta sevivon o dreidel che ricorda molto da vicino su barralliccu, il tipico giocattolo della tradizione campidanese.

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Fonte: Ogliastra News La Redazione

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Incredibile allo stadio Olimpico-Grande Torino, in piena notte:  giovedì 24 dicembre 2020, attorno alle 4, cinque uomini, tra 23 e 24 anni, ha scavalcato i cancelli, per poi entrare sul campo da gioco con un pallone – come riporta TorinoToday –

Purtroppo per loro gli uomini della vigilanza della Civis Torino, insospettiti da un’auto parcheggiata davanti alla struttura sportiva e dalle urla provenienti dal campo, hanno allertato i Carabinieri.

I militari hanno fermato i giovani mentre stavano provando ad uscire, e a nulla è servita la giustificazione dei giovani, che hanno detto di volersi divertire. Per loro sanzione da 400 euro per violazione norme anti Covid e coprifuoco.

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Fonte: Ogliastra News Roberto Anedda

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