Oggi una squadra dei Vigili del Fuoco è intervenuta a Nuoro, presso Piazza Vittorio Emanuele, per il recupero e salvataggio di alcuni colombi rimasti imprigionati nel sottotetto di un’abitazione.

Da qualche giorno, in seguito alla sistemazione di grate poste per evitare l’intrusione dall’esterno dei volatili, una decina di colombi erano rimasti chiusi nel vano, senza che questi potessero fuoriuscire all’esterno.

Il proprietario dello stabile, considerata la particolare situazione e al fine di non ferire gli animali nel tentativo di catturarli per liberarli, ha richiesto l’intervento dei Vigili del Fuoco. La squadra ha adottato uno stratagemma che, nella sua semplicità, si è rivelato risolutivo: tramite la riproduzione audio del richiamo dei colombi, diramato dal cellulare di un operatore VF e dopo aver rimosso la grata antintrusione, gli animali hanno abbandonato il vano del sottotetto autonomamente liberandosi in volo verso l’esterno.

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Fonte: Ogliastra News La Redazione

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«Finalmente, con non pochi ritardi e perdite di tempo, la Giunta regionale ha approvato l’aggiornamento del Piano di Sviluppo Strategico del progetto di Zona Economica Speciale della Sardegna. Si tratta di un passaggio fondamentale per il futuro economico e sociale dell’Isola, che rischiava di essere compromesso dalla lentezza di questo esecutivo regionale».

Così in una nota il gruppo del Partito Democratico in Consiglio regionale.

«Grazie a questo strumento, al quale il Governo Conte-Bis e l’attuale esecutivo hanno dato l’accelerata decisiva, soprattutto nei mesi in cui a capo del ministero per il Sud e la Coesione Territoriale c’era l’attuale vice segretario Dem Giuseppe Provenzano, la Sardegna avrà la possibilità di ottenere una vera fiscalità di vantaggio che colmi le diseconomie derivanti dall’insularità» osservano i consiglieri Pd.

«Come gruppo politico abbiamo sempre creduto nel grande potenziale delle Zes – spiegano Gianfranco Ganau, Valter Piscedda, Rossella Pinna, Cesare Moriconi, Piero Comandini, Salvatore Corrias, Giuseppe Meloni e Roberto Deriu -. Non a caso è con la Giunta Pigliaru che il piano strategico è arrivato per la prima volta sui tavoli del Governo nazionale. La nuova Giunta si è accorta un po’ tardi dell’importanza di questo regime di fiscalità di vantaggio da attuare nei sei porti di Cagliari, Portovesme, Oristano, Porto Torres, Olbia e Tortolì-Arbatax. Uno strumento che potrebbe costituire una soluzione concreta e reale alla difficoltà di attrazione di capitali e investimenti nell’Isola e un impulso alle gravi crisi industriali presenti sul territorio, basti pensare, tanto per citarne una, alle vicende del Porto Canale. Meglio tardi che mai, ad ogni modo, sperando che da questo momento in poi la Giunta si adoperi con tutte le sue forze per completare al più presto le procedure necessarie».

«L’auspicio è che questo fondamentale strumento venga utilizzato seriamente per creare sviluppo – ammoniscono i rappresentati del Pd in Consiglio Regionale -. Purtroppo, il nostro timore è che le ZES diventino a breve, non uno strumento di sviluppo, bensì di lottizzazione politica. L’errore più grande che Regione e Governo possono compiere, sarebbe proprio la politicizzazione delle ZES, anche attraverso la nomina di soliti volti noti, amici o amici degli amici, sconfitti nelle varie tornate elettorali da ricompensare con un posto di prestigio e un lauto stipendio, di cui già cominciano a circolare i primi nomi».

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Fonte: Ogliastra News La Redazione

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Da martedì 18 maggio il museo sarà nuovamente aperto al pubblico e consentirà l’accesso ai propri spazi in piena sicurezza e nel rispetto delle indicazioni fornite dalle autorità preposte.

Sarà possibile visitare il museo durante la settimana, dal martedì al venerdì, dalle 9:30 alle 19:30 (orario continuato), mentre nel fine settimana (sabato e domenica) occorrerà prenotare con almeno un giorno di anticipo via mail, oppure sui nostri canali social o telefonicamente (0782 787055).

Il giorno di chiusura settimanale è il lunedì.

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Fonte: Ogliastra News La Redazione

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“Chentu concas, una berritta”. Ovvero, un sogno: superare la tradizionale propensione ad entrare in conflitto l’un l’altro, per lavorare insieme per uscire dalle secche attuali di uno sviluppo, economico e sociale, bloccato. Una riflessione di Massimiliano Perlato, alla guida del blog Tottus In Pari, su emigrazione e Sardegna. 

«La forza paralizzante dell’invidia, fattore di regolazione sociale nel vecchio mondo agropastorale, oggi è diventato un freno all’innovazione e alla crescita economica. Nella Sardegna tradizionale, la risorsa economica fondamentale, come il pascolo, non poteva crescere. In un contesto del genere, ad esempio, se un pastore decideva di farsi un gregge con molte più pecore degli altri allevatori, finiva, per evidenti motivi, con il danneggiare tutti. L’invidia e i comportamenti collegati, compresi quelli violenti, servivano a richiamarlo all’ordine. Rancore ed astio, insomma, erano funzionali alla coesione sociale» spiega Perlato. 

«I presupposti che l’antica comunità di villaggio fosse un luogo di pace ed armonia sociale, erano falsi – prosegue – Esistevano invece rapporti di potere e di sfruttamento altrettanto duri e cogenti di quelli che segnano le moderne società industriali. Inoltre, la dimensione della comunità ha un connotato estremamente negativo, che si ripercuote in maniera evidente nei codici barbaricini: la doppia morale. Le regole che valgono all’interno non valgono all’esterno. Se le pecore le rubi dentro la comunità, sei un criminale; se le rubi fuori sei un eroe. Un codice primitivo dunque, isolato in una dimensione senza prospettive». 

«Ovvio che nell’isola si sia verificata una tensione molto forte sul fronte dei valori. Tanto più che in Sardegna, in misura molto maggiore che nelle regioni del settentrione, è mancata la contrapposizione di un modello industriale forte, socializzante. Nell’isola ci sono 377 Comuni, che svolgono, ancora oggi, una funzione sociale molto diversa dal ruolo che le amministrazioni locali giocano in altre regioni. Spesso le loro attività hanno una diretta rilevanza economica. Nonostante ciò, risulta sempre più evidente che tutta una serie di processi di sviluppo difficilmente possono essere attivati per iniziativa di un solo Comune. Vale anche per la semplice gestione corrente. Bisogna quindi superare le antiche rivalità o le storiche diffidenze se si vuole accrescere le risorse e creare processi di valorizzazione del territorio. Oggi le nuove generazioni un pochino stanno cambiando le cose. Almeno coloro che rimangono sull’isola e non preparano le valigie per spostarsi altrove, hanno idee nuove e sono molto meno condizionati dai valori dei vecchi schemi» spiega. 

«Ma molti giovani sardi se ne vanno e da tutti questi posti, la vita giorno per giorno sembra defluire verso altri luoghi: chi può fugge dai paesini solitari, sempre meno popolati, sempre più silenziosi, non più soltanto verso i centri della costa, ma anche verso luoghi molto più lontani, di là del Tirreno, come accadde una cinquantina d’anni fa, al tempo della grande emigrazione, quando a partire in breve volgere d’anni furono quasi 200mila sardi – afferma Massimiliano Perlato – Oggi è diverso da allora, non soltanto perché il flusso che allontana dalla Sardegna una parte dei suoi abitanti non è così massiccio e rapido come fu allora, ma perché a partire non sono più contadini poveri che lasciano la terra a causa del disfacimento dell’economia agricola tradizionale, né minatori espulsi dalle miniere ormai morenti, ma, per la parte maggiore, giovani che hanno già, o si avviano ad avere, un titolo di studio elevato o una precisa qualifica professionale. Quello attuale è un fenomeno meno vistoso, di consistenza minore sotto il profilo puramente quantitativo, ma è un processo che impoverisce la Sardegna più di quanto abbia fatto la grande emigrazione dei decenni passati poiché le sottrae una parte rilevante del patrimonio di risorse intellettuali e professionali dal quale può attendersi un futuro meno stento e gramo del presente». 

«L’emigrazione d’oggi non è più, come fu un tempo, una vicenda corale che abbia manifestazioni evidenti (la partenza di folti gruppi di emigranti, le folle di aspiranti all’espatrio davanti ai centri di reclutamento e di smistamento) e possa essere percepita globalmente; è invece, la somma di un gran numero di vicende individuali che si svolgono tacitamente. Il giovane che se ne va a completare i suoi studi in una città del Continente dalla quale poi difficilmente tornerà al suo paese, o quello che va a mettere a frutto le sue capacità professionali in regioni più floride e fortunate della Sardegna costituiscono, evidentemente, casi isolati: e tuttavia esprimono una tendenza che si ha motivo di ritenere diffusa, benché non sia facile». 

«Adesso, nei piccoli paesi dell’entroterra isolano, rimangono solo le immagini fuggevoli di gruppi di vecchi riuniti al sole, a masticare pochi brandelli di conversazione nei quali spesso affiorano storie familiari; piccole storie, certo, che però acquistano un senso più ampio, e ben poco confortante, se si tengono presenti i dati numerici raccolti dai demografi. A chi si ferma a conversare con loro, seduti nelle panchine delle piazze, i vecchi dei paesi raccontano, incerti fra l’orgoglio e il rimpianto, dei familiari lontani. “Ma prima o poi torneranno?” Torneranno per fare qualcosa, è la risposta data semplicemente con gli occhi». 

«Ma l’impoverimento demografico non colpisce soltanto i paesi piccoli che da tempo appaiono destinati a un progressivo spopolamento. Se la realtà drammatica è questa, non pare sia fuori d’ogni ragionevolezza chiedersi, e con non poca preoccupazione, verso quale futuro sia avviata questa parte della Sardegna. Così i giovani partono, alla ricerca di speranze lavorative e senza, fra l’altro, troppa nostalgia di una Sardegna ingrata» conclude Perlato. 

 

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Fonte: Ogliastra News La Redazione

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Tanta gioia in casa rossoblù dopo la salvezza ottenuta matematicamente prima ancora di scendere in campo contro il Milan nel posticipo di Serie A.

Ad esultare pubblicamente è il presidente Tommaso Giulini, che queste settimane h seguito la squadra da vicino in tutti i match decisivi.

Dopo la mancata vittoria del Benevento e il pass ufficiale per la Serie A del prossimo anno, il patron rossoblù può ora distendere i nervi.

«Nel momento più difficile una squadra di uomini veri ha preso in mano il proprio destino ed è andata a compiere un’impresa indimenticabile – scrive Giulini su Twitter -. Con rabbia, cuore e orgoglio: onoriamola SEMPRE».

Poi la bellissima foto di gruppo, postata sempre dal presidente:

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Fonte: Ogliastra News La Redazione

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Poco dopo le nove di questa mattina ha preso il via a Macomer una campagna vaccinale straordinaria rivolta ai cittadini residenti nei comuni del Distretto Socio Sanitario del Marghine.

Lo comunica il Commissario Straordinario dell’ASSL di Nuoro, dott.ssa Gesuina Cherchi, che ringrazia il Direttore del Distretto, dott.ssa Maria Giovanna Porcu, nonché l’amministrazione comunale di Macomer, per il supporto tecnico-logistico fornito.

Il punto vaccinale individuato a Macomer è il Palazzetto dello Sport, in cui sono stati inoculati intorno ai 600 vaccini, così suddivisi: 300 per i pazienti fragili e altrettanti per cittadini compresi nel “range” 60- 69 anni presenti negli elenchi del Portale Sardegna Salute e residenti neri Comuni del Distretto Socio Sanitario di Macomer. Altre 50 dosi di “Moderna”, invece, sono state riservate ad altrettanti pazienti fragili allettati, indicati dal proprio Medico di Medicina Generale.

Il V-Day di Macomer si è svolto secondo un crono-programma studiato nel dettaglio: Dalle 9.00 alle 11.00

1. cittadini ad elevata fragilità registrati nel Portale Sardegna Salute, residenti nei Comuni del Distretto;

2. cittadini riservisti ad elevata fragilità che non è stato possibile vaccinare nella giornata dell’8 maggio

Dalle ore 11.15 le eventuali dosi rimanenti di vaccino sono state somministrate a cittadini nati dal 1942 al 2004, ad elevata fragilità registrati nel Portale Sardegna Salute, residenti nei Comuni del Distretto, in possesso di un codice di esenzione per patologia tra quelli indicati in elenco, i disabili gravi, i diabetici, previa valutazione dell’equipe medica, secondo l’ordine di arrivo al Palazzetto dello Sport.
Dalle ore 15.00 alle ore 18.30

1. cittadini compresi nella fascia di età 60-69 anni

Dalle ore 18.40 le eventuali dosi rimanenti di vaccino sono state somministrate agli aventi diritto secondo l’ordine di arrivo al Palazzetto dello Sport.
«Esser riusciti ad organizzare una giornata dedicata al Distretto di Macomer – spiega Gesuina Cherchi – è già un grande successo, che premia il grande lavoro di squadra, che ha visto coinvolti la Direzione del Distretto Socio Sanitario di Macomer, nella persona della dott.ssa Maria Giovanna Porcu e del dirigente medico del Distretto, dottor Antonello Sechi, l’equipe vaccinale formata da medici su base volontaria, supportati dall’equipe infermieristica e amministrativa del Distretto, ma anche dell’amministrazione comunale di Macomer. Uniti per raggiungere un unico e importante risultato: ripartire in sicurezza, dando la possibilità alla popolazione di ripartire anche con il lavoro».

 

L’articolo Macomer, grande successo per il V-day: inoculate oltre 600 dosi di vaccino proviene da ogliastra.vistanet.it.


Fonte: Ogliastra News Roberto Anedda

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“Non è difficile, immaginare pranzo e cena di persone sole che vivono con un assegno Inps di circa 500 euro al mese, e anche meno. Una povertà economica – si legge in un comunicato di FNP Cisl pensionati Sardegna- che costringe non solo a saltare i pasti , ma molte volte anche a interrompere terapie che richiedono farmaci a pagamento. Senza ricercare colpe e responsabilità, la fretta, i carichi di lavoro, il rapporto distaccato degli operatori in certe RSA, riduce i tempi dedicati al singolo ricoverato, creando così involontariamente situazioni di precarietà fisica che aggravano condizioni psicologiche compromesse”.

A lanciare l’allarme il primario di “Lungodegenza” di Sassari, Antonio Uneddu, che parla di condizioni di malnutrizione di molti “vecchi” al momento del ricovero, deve richiamare l’attenzione generale sulla qualità della vita di molti over 70 e 80 anni e sulla qualità dell’assistenza.

“Anche i familiari più attenti e volenterosi non sempre hanno le competenze tecniche per mettere a punto tabelle dietetiche che evitino ai loro parenti anziani (spesso genitori) derive nutrizionali. Da almeno 10 anni si legge ancora nel comunicato- il sindacato dei pensionati sollecita alla Regione un riordino della sanità e la riforma dell’assistenza, che tardano ad arrivare, mentre aumentano le necessità per le persone più deboli”.

“I medici di famiglia – prosegue FNP Sardegna – dovrebbero essere messi in condizioni di monitorare i loro pazienti più anziani con periodiche visite specialistiche. Invece la solita regola dei tagli alla spesa sanitaria riduce le possibilità di controlli strumentali con effetti più devastanti proprio sugli over 60 a causa della debolezza strutturale dell’anziano rispetto al giovane . Il ricovero in lungo degenza è il
risultato estremo, spesso fuori tempo massimo, di una prevenzione negata dalla politica del risparmio che colpisce soprattutto chi non ha la possibilità di ricorrere al portafogli”.

“Quanto succede nella “lungodegenza” di Sassari deve essere per la Regione un campanello d’allarme per procedere alle riforme necessarie. Sapere che in Sardegna c’è gente che muore di fame dovrebbe allertare tutta la classe politica e di governo, senza aspettare che prima si risolva l’emergenza Covid. Il Sindacato nazionale ha chiesto il varo di una legge quadro per le persone non autosufficienti e il PNRR ha recepito la nostra proposta. La riforma – concludono dal sindacato- deve affrontare in maniera coordinata i diversi bisogni che scaturiscono dalle conseguenze dell’invecchiamento. Va garantito in tutto il territorio nazionale un unico riferimento che accolga e prenda in carico il bisogno, evitando rimpalli tra diversi uffici di diverse istituzioni”.

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Fonte: Ogliastra News dalila

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Questa mattina la deputata sarda Mara Lapia (Centro Democratico), componente della Commissione Affari sociali e
Sanità della Camera dei Deputati, si è recata in visita all’ospedale San Camillo di Sorgono, su invito di numerosi cittadini del territorio.

È stata l’occasione per fare il punto sulla non felice situazione del presidio sanitario, alla presenza del sindaco di Tonara Pierpaolo Sau (accompagnato da quattro assessori della sua Giunta), di decine di cittadini del territorio e di numerosi operatori sanitari dell’ospedale.

“Una situazione di piena emergenza”, sottolinea Lapia. “Al San Camillo ad oggi si effettuano i seguenti servizi: il reparto di Medicina; il reparto di Oncologia in day hospital, dove si effettuano le terapie antiblastiche infusionali e, se necessario, le cure palliative (terapia del dolore). Al San Camillo non c’è neppure un anestesista: un professionista specializzato viene appositamente una volta la settimana per fare le TAC. Il Servizio oncologico ha soltanto un medico, due infermieri e un OSS. Numeri che si commentano da soli”.

“A Sorgono – prosegue Lapia – il Pronto soccorso non esiste più da tempo: c’è un Primo soccorso, che si occupa di codici bianchi e verdi. A volte, soltanto la grande professionalità e sensibilità del personale medico e paramedico consente di intervenire per evitare a certi pazienti di recarsi a Nuoro o a Cagliari. Il Primo soccorso non dev’essere
chiuso, bensì trasformato in Pronto soccorso. L’ospedale di Sorgono avrebbe bisogno di pochi reparti: Medicina, Geriatria (quest’ultimo dedicato a pazienti in fase intermedia, vale a dire anziani che non possono stare a casa ma neppure possono andare in una RSA: spesso casi di lungo degenza che transitano anche nel reparto di Medicina),
Chirurgia, Dialisi e Pronto soccorso. Per la Medicina e l’Oncologia occorrerebbero pochi medici, diciamo sei o sette, perché sarebbero interscambiabili. E poi il Servizio Day hospital oncologico infermieristico, che si occupi di trasfusioni, salassi, terapie cortisoniche per i casi di sclerosi multipla, terapie antiblastiche per pazienti oncologici, cioè tutti quei casi che stanno dirottando su Nuoro e Cagliari, con disagi insopportabili. Occorrerebbe anche una Radiologia funzionante H12, che servirebbe tra l’altro a snellire l’attività dell’ospedale San Francesco di Nuoro. Inoltre, serve una Chirurgia in affiancamento al reparto di Nuoro”.

“Anche la sanità, da anni, si basa quasi esclusivamente sui numeri. Ma c’è un limite a tutto, quando si parla di salute pubblica”, sottolinea la deputata Lapia. “Nel periodo di pandemia Covid abbiamo capito una cosa importantissima, e cioè che i piccoli ospedali hanno coperto in buona parte le attività dei presidi ospedalieri più importanti, gravati
dalla forte pressione di persone che erano positive al virus. In paesi decentrati e fortemente penalizzati dalla mancanza di collegamenti stradali di un certo tipo, occorre venire incontro alle esigenze dei pazienti e dei loro familiari. Non è un capriccio: è una necessità”.

“Un altro punto dolente riguarda la dialisi. Tre volte la settimana si reca al San Camillo un nefrologo di Nuoro. Il paradosso è che il reparto di Nefrologia del San Francesco si avvia a chiusura. Se pensiamo che il centro dialisi di Siniscola zoppica e quello di Dorgali è chiuso, il quadro è drammatico. A Sorgono mancano anche il diabetologo e il
cardiologo: due carenze gravissime. Al Primo soccorso del San Camillo arrivano, ancora oggi, pazienti con un infarto in corso, per poi essere trasferiti a Nuoro. Si perde del tempo prezioso che può costare vite umane. Nel periodo invernale è difficile arrivare in ambulanza a Nuoro, e con determinate condizioni meteo non si levano in volo i mezzi
dell’elisoccorso. Mi chiedo, perciò, che cosa debba accadere perché l’assessore regionale della Sanità Nieddu e il presidente Solinas si accorgano che bisogna intervenire urgentemente per risolvere una situazione gravissima, considerato che sulla sanità hanno puntato buona parte della campagna elettorale di due anni fa. Parole al vento, pensano soltanto a distribuire incarichi”.

“L’ospedale San Camillo – conclude Mara Lapia – può restare aperto e potenziato, sempre che vi sia la volontà politica. Nelle altre regioni, gli ospedali in zone disagiate non chiudono e i medici vengono adeguatamente incentivati e remunerati. Si trovi una soluzione, dunque. Il contrasto allo spopolamento diventa solo uno slogan se poi si tolgono ai territori i servizi essenziali come è, appunto, la sanità”.

L’articolo Sorgono, Lapia in visita all’ospedale: “Una situazione vergognosa, nelle altre Regioni i piccoli presìdi non chiudono” proviene da ogliastra.vistanet.it.


Fonte: Ogliastra News Roberto Anedda

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Il sacrificio di Mirko non conosca oblio, e sia onorato dalla Repubblica per il suo alto valore umano e di esempio civile.

Il Presidente della Regione Christian Solinas scriverà al Presidente della Repubblica Sergio Matterella per chiedere che il Capo dello Stato si faccia promotore del riconoscimento della medaglia d’oro al valore civile a Mirko Farci, il giovane di 19 anni di Tortolì ucciso mentre cercava di difendere la madre dalla furia assassina dell’ex compagno.

“Un gesto eroico – dice il Presidente Solinas – esempio di generosità e di amore spinto fino al supremo sacrificio della vita. Le tenebre della violenza e dell’odio sono illuminate dalla nobiltà di un ragazzo buono, amato da tutta la sua comunità, conosciuto per le sue qualità umane, per la sua dolcezza, per la sua capacità di donarsi al prossimo”.

“È giusto che le Istituzioni prevengano e contrastino in ogni modo tutti gli episodi di violenza, e in modo particolare quelli consumati entro le mura domestiche, che sempre più spesso la cronaca drammaticamente ci racconta – dice il presidente Solinas – ed è altrettanto giusto e doveroso che le stesse Istituzioni onorino le alte qualità umane di coloro che tale violenza hanno contrastato con il proprio sacrificio”.

La richiesta al Presidente della Repubblica ha la sua ragione nell’art.8 della Legge 2 gennaio 1958, n. 13, che prevede la concessione del riconoscimento anche in assenza di un’istruttoria effettuata da apposita Commissione, qualora i caratteri dell’atto coraggioso e la risonanza che questo ha suscitato nella pubblica opinione ne conclamino la opportunità. “È questo certamente il caso del sacrificio di Mirko – sottolinea il presidente Solinas – che con il suo coraggio eroico ha commosso la Sardegna e l’Italia”.

L’articolo Solinas lancia appello a Mattarella: “Attribuisca la medaglia d’oro al valore civile a Mirko Farci” proviene da ogliastra.vistanet.it.


Fonte: Ogliastra News Roberto Anedda

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Oggi a Villagrande, “tzia” Giulia Pisanu ha festeggiato i primi cent’anni.

Per l’occasione, il sindaco Alessio Seoni ha voluto esprimere di persona i migliori auguri alla centenaria, a nome di tutta la comunità.

Inoltre la nonnina del paese ogliastrino, per il traguardo raggiunto, è stata premiata con una targa ricordo dall’Amministrazione comunale.

L’articolo Ogliastra terra di longevità. Villagrande, “tzia” Giulia Pisanu spegne 100 candeline proviene da ogliastra.vistanet.it.


Fonte: Ogliastra News Roberto Anedda

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