L’Ogliastra si conferma ancora una volta terra di longevità.

Baunei, infatti, festeggia oggi i 101 anni dizia Antonia Splandesci.

«L’Amministrazione comunale e tutta la Comunità di Baunei e Santa Maria Navarrese ti abbraccia con affetto zia Antonia e ti porge tanti cari auguri» si legge sui social del comune ogliastrino guidato da Salvatore Corrias.

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Fonte: Ogliastra News La Redazione

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Emanuela Loi: medaglia d’oro al valor militare per aver assolto al proprio compito con grande coraggio e dedizione al dovere, consapevole dei gravi rischi cui si esponeva.

Era domenica 19 luglio del 1992 quando, alle 16,58, in via D’Amelio a Palermo, esplose l’autobomba che uccise il giudice Paolo Borsellino e cinque uomini della sua scorta. Fra i morti di quel terribile incidente, una donna. Morì così Emanuela Loi,  una ragazza semplice, solare, piena di vita.

Aveva 24 anni,  era nata a Sestu (in provincia di Cagliari) nel 1967. Nel capoluogo completò i propri studi superiori all’Istituto magistrale poiché adorava i bambini e il suo sogno era quello di fare la maestra. Conseguì l’abilitazione e fece il concorso ma, in attesa di essere chiamata, provava incessantemente, insieme alla sorella, tutti i concorsi, anche alle poste e nell’esercito.

Seguendo le ambizioni della sorella, partecipò al concorso in Polizia e lo vinse a pieni voti.

Nel 1989, a 22 anni, si arruolò nell’esercito e frequentò il corso semestrale. Lo terminò pur sapendo di aver vinto anche il concorso per l’insegnamento. Nel 1991 venne trasferita a Palermo presso una struttura per poliziotti e carabinieri fuori sede.

Emanuela si distingueva da tutti gli altri sardi: aveva dei meravigliosi riccioli biondi e la carnagione chiara. Era una ragazza solare, sempre sorridente e allo stesso tempo determinata e ligia al dovere. Aveva paura di stare in Sicilia in quegli anni. La Sicilia negli anni 80 e 90 era dilaniata dalla guerra di mafia e lavorare lì soprattutto come militare era molto rischioso. Di questo Emanuela era consapevole ma fino a quando non l’avessero destinata al giudice Borsellino, non avrebbe corso nessun pericolo, questo diceva lei per rassicurare i suoi genitori. Inizialmente le venne affidato il ruolo di piantone e in seguito quello di scorta per l’allora onorevole Mattarella al quale avevano ucciso il fratello.

Nel giugno del 1992 venne destinata alla scorta del giudice Borsellino.

Un mese prima, il 23 maggio, era stato ucciso il giudice Falcone nella strage di Capaci. Far parte della scorta di Borsellino era quindi molto pericoloso, si rischiava la vita. Nonostante questo, lei diceva di non potersi sottrarre al proprio dovere. Rinunciò addirittura a qualche giorno di vacanza in più in Sardegna: avrebbe privato il proprio collega delle ferie, così disse.

Ritornò così a Palermo a scortare il giudice Borsellino. Non si sottrasse al suo dovere, pur essendo consapevole dell’enorme rischio che correva.

In un’afosa domenica di luglio del 1992 era a Palermo per proteggere, con gli altri, il giudice Borsellino mentre si recava a casa della madre. La mafia era lì ad attenderli. Un’autobomba carica di tritolo sarebbe esplosa di lì a poco portando con sé il giudice e i ragazzi della scorta. L’esplosione uccise Emanuela Loi dilaniando il suo corpo e portando via con sé i suoi sogni e la sua vita.

A lei sono state dedicate scuole, strade, piazze per mantenere viva la sua memoria e per insegnare a tutti,  militari e non, che la mafia va combattuta, unghie e denti.

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Fonte: Ogliastra News Roberto Anedda

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Sassari. Poteva finire davvero male ma fortunatamente per la piccola si è trattato solo di un ricovero in ospedale per accertamenti.

Mentre il padre era intento a pulire la carabina è partito un colpo che è andato dritto a colpire la spalla della figlia, 7 anni.

La notizia è stata riportata da La Nuova Sardegna.

 

 

 

L’articolo Il padre pulisce la carabina e parte un colpo: bimba di 7 anni ferita a una spalla proviene da ogliastra.vistanet.it.


Fonte: Ogliastra News Maria Luisa Porcella Ciusa

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Purtroppo non ce l’ha fatta uno dei due bimbi ricoverati in codice rosso a seguito della terribile tragedia di Stresa, dove una cabina della funivia che collega la cittadina col Mottarone (Lago Maggiore) si è staccata, precipitando al suolo.

Il piccolo di 9 anni è deceduto. L’altro bambino, 5 anni, si trova ancora ricoverato all’ospedale di Torino.

La fune dell’impianto ha ceduto a 300 metri dall’ultimo pilone, in uno dei punti più alti. Ancora da accertare le cause, ma la funivia era stata riaperta nel 2016 dopo alcuni lavori di manutenzione.

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Fonte: Ogliastra News Maria Luisa Porcella Ciusa

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Gli insegnanti immessi in ruolo, scendono di nuovo in piazza contro il vincolo temporaneo di permanenza in una scuola lontana dalla propria residenza per diversi anni.

A tal proposito vi proponiamo la lettera di una docente ogliastrina che spiega le motivazioni della sua contrarietà a questo obbligo di legge.

“Mi chiamo Francesca Dore, ho 44 anni e abito a Lanusei.

Ho partecipato al concorso straordinario 2018 e occupavo la posizione 289/1006.Già da fine agosto 2019 sono iniziate le assunzioni dalla suddetta graduatoria. Finalmente a settembre 2020 è arrivato anche il mio turno ma il mio più grande sogno si è trasformato nel mio più grande incubo.

Il governo infatti con la legge 159 del 29 dicembre 2019 ha ben pensato di imporre il vincolo quinquennale su tutti i neoassunti 2020. A prescindere dalla graduatoria di appartenenza, privandoci di ogni tipo di mobilità dal trasferimento alle assegnazioni, utilizzazioni e art. 36.

Io sono stata assunta a Siniscola e purtroppo è una sede decisamente lontana. Speravo di poter usufruire della legge 100 per il coniuge militare, dato che mio marito è carabiniere e questa legge è sempre esistita per agevolare i coniugi dei militari e invece il governo ha lasciato nel bando della mobilità solo 2 deroghe: 104 successiva al bando di concorso e sovrannumerari.

Purtroppo mi ritrovo a 200km sola andata da casa mia con due bambini di 5 e 6 anni e a dover viaggiare perché purtroppo non posso stare a Siniscola per svariati motivi e mi chiedo perché tutto questo accanimento contro di noi.

Ci stanno privando di tutto ciò che può in qualche modo farci avvicinare alla nostra famiglia per altri 4 lunghi anni anche perché in Ogliastra ci saranno tantissimi pensionamenti e quindi tantissimi posti liberi. Siamo arrabbiati e combatteremo contro questo vincolo, perché è incostituzionale in quanto imposto in maniera retroattiva in un concorso già concluso e con assunzioni oramai già in corso (andando contro l’Art. 3 della Costituzione). Disparità di trattamento tra gli assunti dallo stesso concorso e la negazione ai diritti sacrosanti della famiglia. Oltre ad essere insegnanti siamo anche madri.

Vogliamo svolgere serenamente il nostro bellissimo lavoro, ma per poter rendere al 100% abbiamo bisogno della serenità sia nostra che della nostra famiglia. Non si può essere al massimo arrivando a scuola avendo 2 ore e mezza di viaggio sulle spalle e soprattutto come si fa a trasmettere serenità ai nostri alunni se noi in primis non siamo sereni?

Molti colleghi a causa di questo vincolo che ci immobilizzata su sede per 5 anni si sono sentiti costretti a rinunciare e altri stanno valutando questa scelta. Non è giusto che la politica ci metta a scegliere tra lavoro e famiglia. Ci devono permettere di lavorare serenamente e di seguire i nostri figli senza Vincoli.

L’articolo Lettera di un’insegnate ogliastrina sui vincoli delle sedi lontane: “Non fateci scegliere tra lavoro o famiglia” proviene da ogliastra.vistanet.it.


Fonte: Ogliastra News Roberto Anedda

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Oggi a Tonara, “Tziu” Benigno Casula ha spento le cento candeline.

Il nuovo centenario tonarese ha combattuto nella Seconda Guerra Mondiale durante la Campagna di Russia, ed ha raccontato quella tragica esperienza nel suo libro “Arregodos de sa gherra de Russia e de sa vida” scritto in lingua sarda.

In occasione del traguardo raggiunto l’Amministrazione di Tonara, ha voluto omaggiarlo con una dedica: “Augurios mannos po custos primos chent’ annos Tiu Benigno. Dae totu sa ‘idda de Tonara, dae su Sinnigu e dae totu s’ Amministratzione Comunale”.

Per l’occasione anche una bottiglia di vino speciale.

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Fonte: Ogliastra News Roberto Anedda

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Incidente stradale questo pomeriggio in viale Ferrara.

Una ragazza 20enne di Cagliari alla guida di una Fiat 600 nell’affrontare una curva a sinistra diretta verso il Poetto, per cause in fase di accertamento, ha perso il controllo, andando a urtare contro lo spartitraffico centrale, ribaltandosi per poi fermarsi dopo circa 60 metri dal primo urto.

La giovane è rimasta contusa ed è stata soccorsa da un’ambulanza del 118 e trasportata al p.s. dell’ospedale Brotzu con assegnato codice giallo.

Sul posto per i rilievi di legge la Polizia Locale.

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Fonte: Ogliastra News Roberto Anedda

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L’assessore regionale ai Trasporti, Giorgio Todde, interviene sulla vicenda relativa all’interruzione delle tratte di Tirrenia, a partire dal mese di luglio, dal porto di Arbatax alla Penisola.

Afferma l’esponente della Giunta Solinas: “Sono pronto a portare il ministero dei Trasporti e i suoi dirigenti in tribunale. Si palesa un’evidente interruzione di pubblico servizio. È un fatto grave che la compagnia di navigazione Tirrenia abbia eliminato le tratte che collegano il porto di Arbatax alla Penisola. È talmente grave che la Regione Sardegna sta seguendo questo nuovo scippo ai danni dei sardi con grande attenzione”.

“Stupiscono, quindi – continua l’assessore – le parole del consigliere regionale del PD Salvatore Corrias che non perde occasione di fare dichiarazioni strumentali e che non corrispondono al vero. Del resto lui stesso ha riconosciuto che la competenza è ministeriale, ovvero di quel ministro dei Trasporti che, guarda caso, appartiene al suo stesso partito, proprio come la precedente, che poco o nulla hanno fatto per la Sardegna”.

“Noi come Regione Sardegna – spiega Todde – non possiamo far altro che incalzare il governo nazionale. Abbiamo chiesto di essere coinvolti nell’esprimere l’intesa come previsto dalla Corte Costituzionale e non abbiamo ricevuto alcuna risposta. Abbiamo chiesto più volte con note protocollate al Ministero chiarezza sulle tratte marittime da e per la Sardegna, a partire da quella di Arbatax, e non ci ha mai risposto in maniera esaustiva”.

“Lo stiamo facendo con forza, senza sosta e con un impegno che Corrias neanche immagina. Lui cerca la polemica politica e le divisioni, per un briciolo di spazio sulla stampa, e noi della Giunta lavoriamo per scongiurare un danno enorme per il territorio. Rivolga dunque le sue polemiche al ministero che dovrebbe fare i bandi per aggiudicare le tratte. Incalzi il suo ministro e la smetta di strumentalizzare una situazione troppo seria per una polemica di così basso profilo”, conclude l’assessore.

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Fonte: Ogliastra News Roberto Anedda

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Il cappellano del carcere di Alghero è finito agli arresti domiciliari per aver portato un cellulare in carcere a un detenuto.

Come riporta Ansa Sardegna, don Mario Chessa, ex parroco della frazione algherese di Santa Maria La Palma aveva consegnato questo cellulare a un detenuto. Il dispositivo era stato così rintracciato durante la scorsa estate ed erano scattate le indagini della Polizia Penitenziaria.

Sempre secondo le indagini, sulle quali permane il più stretto riserbo da parte degli inquirenti, il sacerdote avrebbe introdotto anche altri oggetti utili ai detenuti.

La curia di Alghero, presieduta da Monsignor Mauro Maria Morfino ha fornito la massima collaborazione nelle indagini.

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Fonte: Ogliastra News Mario Marcis

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Sardi famosi: Andrea Parodi, una delle voci più belle della Sardegna.

Andrea Parodi è stato un grande cantante ed è considerato la voce più rappresentativa della Sardegna degli ultimi 30 anni. Nato a Porto Torres nel 1955, dotato di una voce particolarissima, fonda insieme a Gino Marielli Gigi Camedda il gruppo Tazenda. Nel 1990 collaborano con Fabrizio De André alla realizzazione dell’album Le Nuvole.

Tazenda ottengono un successo straordinario al Festival di Sanremo nel 1991, arrivando quinti in coppia con Pierangelo Bertoli, con la canzone “Spunta la luna dal monte”.

Artista dotato di una voce unica, ricca di sfumature, Andrea ha dedicato la sua vita alla diffusione della musica e della cultura sarda.

Se non fosse riuscito a vivere di musica, avrebbe solcato i mari del mondo, infatti aveva ottenuto un diploma da capitano di lungo corso.

Nel 1997 Parodi tenta la carriera da solista. Negli ultimi anni però, riesce ad affermarsi collaborando con Noa e con Al Di Meola. Nel 2006 torna a far parte del gruppo Tazenda e insieme trionfano nei concerti di Porto Torres e La Maddalena. Il cantante tiene l’ultimo concerto il 22 settembre 2006 all’Anfiteatro Romano di Cagliari. Andrea Parodi muore di cancro alcuni giorni dopo, il 17 ottobre 2006, dopo una lunga lotta contro la malattia.

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Fonte: Ogliastra News Michela Girardi

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