Tragedia nelle campagne di Fluminimaggiore.

Un giovane escursionista tedesco ha perso la vita durante una sessione di arrampicata.

Un masso si è staccato dalla parete rocciosa e ha colpito il ragazzo, in vacanza nell’Isola. Una sua amica è rimasta ferita ma non in modo grave.

Sul posto sono intervenuti i vigili del Fuoco del Soccorso Alpino e gli uomini del 118. Il ragazzo colpito dal masso, ancora in vita, è stato sistemato sull’elicottero per essere trasportato all’ospedale, ma è morto poco dopo.

Da ricostruire l’esatta dinamica dell’incidente, ma secondo le prime testimonianze la vittima si trovava a terra e teneva la corda per l’amica sulla parete quando è stato travolto dal masso. La ragazza sarebbe così precipitata al suolo. Quest’ultima è ricoverata.

Saranno i carabinieri a svolgere i dovuti rilievi per comprendere meglio la dinamica dell’incidente.

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Fonte: Ogliastra News La Redazione

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È stata una coltellata mortale al collo a uccidere Angelica Salis.

Questo il risultato dell’autopsia svolto sul corpo della 60enne assassinata dal marito Paolo Randaccio, 67enne reo confesso, da parte del medico legale del Policlinico di Monserrato Roberto Demontis.

L’uomo ha inferto sul corpo della consorte sei coltellate, cinque al torace e una al collo. Quest’ultima è stata quella mortale.

Lunedì è previsto l’interrogatorio per la convalida del fermo di Paolo Randaccio, che racconterà agli inquirenti la sua versione dei fatti.

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Fonte: Ogliastra News La Redazione

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Manifestazione sulla strada statale 198 da parte degli abitanti della Barbagia di Seulo.

Un corteo ha percorso la strada tra Esterzili e Seulo per rivendicare il diritto alla sanità. Da troppo tempo ormai i cittadini di questa zona della Sardegna sono senza un medico di base.

“La Sardegna non finisce dove iniziano le montagne”: con lo slogan di questo striscione si può sintetizzare il sentimento diffuso tra gli abitanti di Seulo, Esterzili, Ussassai e Sadali.

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Fonte: Ogliastra News La Redazione

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Nell’opera De mirabilibus auscultationibus – opera attribuita in età antica ad Aristotele ma di paternità incerta – si raccolgono curiosità, leggende e credenze dell’antichità. Tra queste, quella che i Cartaginesi avessero proibito la coltivazione di alberi da frutto in Sardegna.

Insomma, pare che avessero ordinato il taglio delle preesistenti vietandone di nuove. La pena per gli inadempienti? La morte, ovviamente. Come obiettivo, l’incremento della produzione di grano nell’isola. Alcuni storici ridimensionano la notizia collocandola all’interno della campagna contro le barbarie puniche, tuttavia altri ci vedono uno schema preciso per giustificare, a posteriori, la mancanza di un determinato prodotto nell’isola. Cioè, contesto idealizzato – terre fertilissime – più mancanza di alberi da frutto, uguale causa materiale imposta esternamente. I dominatori del mare che, cattivi, avevano imposto determinate norme.

Eppure, proprio all’età fenicio-punica risalgono le prime testimonianze sicure di coltivazione dell’ulivo in Sardegna. Notizie sul contrasto del vino sardo in età nuragica – in favore della cerealicoltura – si trovano anche nelle pagine di Diodoro: i Cartaginesi, scriveva, avevano tagliato tutti gli alberi da frutto nel Campidano. Tra questi, mandorli, noci, noccioli, fichi, meli, peri, ulivi, vigneti.

Fonte: 101 perché sulla storia della Sardegna che non puoi non sapere, Antonio Maccioni, Newton Compton Editori

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Fonte: Ogliastra News Roberto Anedda

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Un “pregantu” per far passare tutti i dolori: una formula, tra il sardo e il latino, che veniva recitata per alleviare in passato piccole e grandi sofferenze. 

Ne parla Simonetta Delussu, la scrittrice tertenese, nel suo libro “Stregoneria in Sardegna. Processione dei morti e riti funebri”.

I pregantusu ( o berbos) indicano per i sardi una cosa precisa: ripetizioni di parole capaci di curare malattie, far guarire disordini psicofisici, togliere il malocchio, far trovare un tesoro, proteggere dalle armi, far piovere.

Tra i vari, uno per alleviare i dolori.

 

Ecco il pregantu:

Prima è sa manu mia, tre sa de Maria

cinqu e cinqu apostolusu, tottus furinti compostusu.

Faccia a Cristu, cinqu evengelistusu,

cinqu patriarca, tindi tiranti s’arcasa

is arcasa e su rei e sin di torrinti in beni re dei giudicei.

Miseremei dei

misericordiam secum magna tua,

cinque per cinque volte un gloria.

Mi cospargerai signore con l’isopo, e io sarò mondata

tre segni di croce, re dei giudei, miserere mei dei.

 

Come si vede, il pregantu è tutto cristiano, e nella seconda strofa sparisce anche la lingua sarda per lasciare posto al latino. 

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Fonte: Ogliastra News Roberto Anedda

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Umile, generoso e silenzioso, Silverio Calisi, conosciuto da tutti come Zio Cilormo, ha lasciato un segno indelebile nella memoria di tutti gli ogliastrini.

Durante la sua vita, con la sua saliva “miracolosa” e con l’ausilio della preghiera, ha alleviato le sofferenze di tante persone afflitte da malattie della pelle. Sempre a titolo gratuito, con la porta della sua casetta di Arbatax sempre aperta. E’ lì che tutti lo ricordano negli ultimi anni della sua vita, seduto fuori al fresco o a sistemare le reti da pesca.

Ad Arbatax, in occasione della Festa di San Silverio, al quale Zio Cilormo era profondamente devoto, è stata dedicata una piazzetta al pescatore guaritore, delle cui straordinarie capacità si era interessata anche la stampa nazionale.

Alcune immagini di Zio Cilormo, gentilmente concesse dalla famiglia:

 Guarda la gallery


 Zio Cilormo 9  


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Fonte: Ogliastra News Roberto Anedda

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Forse sarà capitato a tutti, facendo una passeggiata ad Arbatax, di vedere presso le Rocce Rosse dei piccoli ruderi in pietra.

Si mimetizzano perfettamente nel paesaggio e forse ci si accorge di loro solo guardando con più attenzione visto che lo sguardo è catturato dal monumento principale in porfido rosso.

Le tre casette, ormai crollate, raccontano la storia del piazzale stesso e di Arbatax visto che erano usate dai minatori e scalpellini che, dai primi del 900, hanno estratto il materiale utilizzato per costruire il porto ogliastrino.

Erano quindi un rifugio per i lavoratori che si riparavano dalle intemperie e durante i brillamenti. Anche il famoso buco quadrato si dice sia stato fatto per questa funzione protettiva.

Se si guarda attentamente il monumento principale si notano ancora dei pezzi di un muro realizzato con pietrame, infatti una delle tre era proprio attaccata ed esso lasciando testimonianza del lavoro di uomini di quasi 100 anni fa.

L’articolo Lo sapevate? Alle Rocce Rosse ci sono tre casette che raccontano la storia di Arbatax proviene da ogliastra.vistanet.it.


Fonte: Ogliastra News Mario Marcis

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Un disperso nelle campagne di Baunei.

Un giovane trentenne di Gavoi in escursione nel Supramonte ha chiamato il 112 dicendo che non trovava più la strada del ritorno.

Subito però si sono persi i contatti visto che il telefono del ragazzo si è spento e dopo le prime ricerche è stata trovata solo la macchina.

Le squadre dei vigili del fuoco stanno battendo tutta la zona nei sentieri tra Cala Mariolu e Cala Goloritzé.

L’articolo Baunei, ragazzo si perde nel Supramonte e chiama i soccorsi: le ricerche dei Vigili del Fuoco proviene da ogliastra.vistanet.it.


Fonte: Ogliastra News Alessandra Useli

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Il maltempo previsto in tutta la parte centro meridionale della Sardegna a partire dalle 12 di oggi, giovedì 9 settembre 2021, ha portato la Direzione regionale della Protezione Civile a diramare un Bollettino di Criticità Ordinaria per rischio idraulico e idrogeologico che sarà in vigore fino a tutta la giornata di venerdì 10 settembre 2021.

La serata di oggi sarà caratterizzata da piogge, temporali e forte vento che, oltre all’Allerta Gialla, hanno portato la Protezione Civile a diramare anche un Avviso di Condizioni Meteorologiche Avverse valido nello stesso arco temporale dell’Allerta.

Sono previste precipitazioni a prevalente carattere convettivo, sparse sulla Sardegna meridionale e diffuse su quella sud-orientale, con cumulati fino a moderati. Saranno possibili temporali forti isolati o sparsi.

Dalle prime ore di venerdì e per tutta la giornata si prevedono precipitazioni a prevalente carattere convettivo, sparse sulla Sardegna occidentale e meridionale, diffuse su quella orientale, con comulati fino amoderato. Saranno possibili temporali forti isolati o sparsi.

Nella durata complessiva del fenomeno, i cumulati potranno essere elevati, specie sul settore orientale.

Ai temporali potranno essere associate forti raffiche di vento.

L’articolo Arriva il maltempo in Sardegna: temporali fino a domani a partire da questa sera proviene da ogliastra.vistanet.it.


Fonte: Ogliastra News La Redazione

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Max Leopold Wagner, illustre etnologo e glottologo tedesco, durante uno dei suoi viaggi in Sardegna nel 1905 scoprì l’esistenza della cottura “a carraggiu”. Durante un’escursione in bicicletta in compagnia di un altro etnologo, Eugen Burger, dopo aver attraversato il Sarrabus, giunse in tarda serata nei pressi di Tortolì.

Da lontano i due studiosi furono attirati dal bagliore di un fuoco che proveniva da una zona del centro abitato. Pensando si trattasse di un incendio si recarono sul posto, e invece restarono positivamente sorpresi nel trovarvi una grande festa.

In un podere, tante persone ballavano le tipiche danze sarde accompagnate dalla musica delle “launeddas”. Il notevole falò che illuminava la scena sembrava sproporzionato, vista inoltre l’assenza di carni ad arrostire. 

Wagner più tardi apprese che si trattava di una festa familiare, a cui erano stati invitati parenti ed amici e che oltre ai balli ci sarebbe stato un succulente banchetto.

Infatti la carne stava arrostendo sotto il fuoco, nella metodologia denominata in “limba” tortoliese “a carraggiu”: un metodo alternativo alla cottura allo spiedo, che consiste nel cucinare l’intero animale in una fossa nella terra.

Questa precedentemente viene pulita, all’interno vengono stesi rami e foglie, e una volta inserito l’animale il tutto viene ricoperto da uno strato di terra.  Sopra si accende un grande fuoco, alimentato dal legname per numerose ore. 

Wagner, considerato il massimo studioso della linguistica sarda, non specifica nella sua opera “La vita rustica” che animale venne cucinato nel banchetto ogliastrino. Ma afferma di averlo visto cucinare senza che gli si asportasse la pelle. 

Molto probabilmente fu invitato a gustare l’arrosto, perchè in un altro passo del suo libro ne celebra il sapore prelibato. 

 

L’articolo Lo sapevate? A Tortolì, l’etnologo Wagner conobbe e documentò per la prima volta la cottura “a carraggiu” proviene da ogliastra.vistanet.it.


Fonte: Ogliastra News Roberto Anedda

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