«Samuele Stochino era un sottufficiale nell’altra guerra, decorato con medaglia d’argento al valore militare, umano e mite. Il bandito Stochino fu poi un’altra personalità, non più il sergente Stochino, ma un’altra coscienza, non sua, venuta dal di fuori, dalle lontane tenebre di un mondo bestiale ed estranee alla sua infanzia e giovinezza».

Questo è un passo del discorso sulla criminalità in Sardegna di Emilio Lussu, Senatore della Repubblica, tenuto a Palazzo Madama nel dicembre del ’53. Viene fatto riferimento a Samuele Stochino, deceduto venticinque anni prima nel febbraio del 1928.

Ufficialmente la morte di Stochino viene fatta risalire all’alba del 20 febbraio nella località “S’Orgiola ‘e sa Perda” nell’agro di Ulassai, dal verbale dei carabinieri. Questo descrive, con dovizia di particolari, il conflitto a fuoco nel quale sarebbe caduto il bandito ogliastrino.

Ma oggi si può affermare che Samuele Stochino era già deceduto quando finì nelle mani delle forze dell’ordine, e venne inscenata la morte a causa del conflitto a fuoco con il vilipendio del cadavere.

Una prima autopsia molto sommaria sul corpo del sergente della Prima Guerra Mondiale venne eseguita nel cimitero di Gairo, poi l’uomo venne seppellito nello stesso luogo. Due giorni dopo la salma, su disposizione della magistratura, fu riesumata e trasportata a Cagliari dove all’ospedale civile San Giovanni di Dio venne fatta un’autopsia più accurata.

L’esito dell’esame medico legale non lasciò dubbi: la morte di Samuele Stochino non era avvenuta secondo quando scritto nel verbale delle forze dell’ordine, già molto confuso in alcuni passi. Un falso architettato dalle alte sfere del regime fascista o semplicemente creato per poter intascare la taglia dell’ex sergente?

Solo due settimane dopo, la mattina del 6 Marzo del 1928, venne data sepoltura a Stochino nel cimitero di Bonaria a Cagliari. Le tombe dei morti degli anni ’20 che si trovavano in quella zona del cimitero oggi sono vuote, le ossa sono state traslate nell’ossario dell’altro camposanto del capoluogo sardo, nella zona di San Michele.

Nel Museo Anatomico della Cittadella Universitaria di Monserrato, nella sezione di Citomorfologia, nel Dipartimento di Scienze Biomediche, è esposto in una vetrina quello che dovrebbe essere il dito dissecato di Samuele Stochino. Precisamente nella vetrina B, terzo ripiano alto, in un contenitore in una preparazione anatomica dove è riportata una scritta su una carta ingiallita dal tempo che riporta: “Dito del famigerato brigante Stocchino – errore solo con una c (ndr) – ucciso e dissecato in questo istituto anatomico”.

Sullo stesso ripiano a fianco è presente un’altra preparazione anatomica di un viso, priva della calotta cranica attribuita ad un certo “bandito Deiana”.

Non vogliamo entrare in discorsi scientifici e sull’opportunità o meno di esporre queste preparazioni anatomiche, e sull’autenticità di queste, anche se è doveroso sottolineare che nell’area non è possibile scattare delle fotografie. Possiamo solo ipotizzare, nel caso di Stochino, che continuò il vilipendio del cadavere anche dopo l’autopsia cagliaritana, oltre il finto conflitto a fuoco dove le pallottole avevano attraversato un corpo ormai freddo.

Samuele Stochino morì diciotto giorni dopo aver commesso l’orrendo omicidio della più piccola delle figlie di uno dei sui odiati nemici, un raptus di follia ingiustificabile che ne ha macchiato per sempre la memoria. Si afferma che, dopo il brutale assassinio, si sia subito reso conto del terribile gesto, e in breve tempo le sue condizioni di salute siano rapidamente peggiorate, quasi se in quel momento avesse iniziato a porre fine anche alla sua esistenza.

«Spesso è un imputato, per falsi indizi, per malvagità dei nemici, per un vuoto nel senso di responsabilità dell’autorità inquirente. Spesso è un innocente che si butta alla macchia perché gli manca la fiducia nella giustizia».

Un altro passo del discorso di Emilio Lussu a Palazzo Madama nel dicembre del 1953, leggendario Capitano della Brigata Sassari nella Grande Guerra e affidabile testimone dei suoi tempi.

L’articolo Il bandito Samuele Stochino, la sua morte e il vilipendio del suo cadavere proviene da ogliastra.vistanet.it.


Fonte: Ogliastra News Roberto Anedda

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Il Consiglio dei Ministri, su proposta del Presidente Mario Draghi, del Ministro della salute Roberto Speranza, del Ministro per la pubblica amministrazione Renato Brunetta, del Ministro del lavoro e delle politiche sociali Andrea Orlando e del Ministro della giustizia Marta Cartabia, ha approvato un decreto-legge che introduce a partire dal 15 ottobre misure urgenti per assicurare lo svolgimento in sicurezza del lavoro pubblico e privato mediante l’estensione dell’ambito applicativo della certificazione verde COVID-19 e il rafforzamento del sistema di screening.

Di seguito le principali previsioni.

LAVORO PUBBLICO

Sono tenuti a essere in possesso dei Certificati Verdi i lavoratori dipendenti delle Amministrazioni pubbliche.

L’obbligo riguarda inoltre il personale di Autorità indipendenti, Consob, Covip, Banca d’Italia, enti pubblici economici e organi di rilevanza costituzionale. Il vincolo vale anche per i titolari di cariche elettive o di cariche istituzionali di vertice.

Inoltre l’obbligo è esteso ai soggetti, anche esterni, che svolgono a qualsiasi titolo, la propria attività lavorativa (o formativa, come per esempio gli stagisti) presso le pubbliche amministrazioni.

L’obbligo di possedere e di esibire, su richiesta, il Certificato Verde è necessario per accedere ai luoghi di lavoro delle strutture prima elencate.

I controlli e chi li effettua

Sono i datori di lavoro ad essere tenuti a verificare il rispetto delle prescrizioni. Entro il 15 ottobre devono definire le modalità per l’organizzazione delle verifiche. I controlli saranno effettuati preferibilmente all’accesso ai luoghi di lavoro e, nel caso, anche a campione. I datori di lavoro inoltre individuano con atto formale i soggetti incaricati dell’accertamento e della contestazione delle eventuali violazioni.

Le sanzioni

Il decreto prevede che il personale che ha l’obbligo del Green Pass, se comunica di non averlo o ne risulti privo al momento dell’accesso al luogo di lavoro, è considerato assente ingiustificato fino alla presentazione della Certificazione Verde; dopo cinque giorni di assenza, il rapporto di lavoro è sospeso e la retribuzione non è dovuta dal primo giorno di sospensione. Non ci sono conseguenze disciplinari e si mantiene il diritto alla conservazione del rapporto di lavoro.

Per coloro che sono colti senza la Certificazione sul luogo di lavoro è prevista la sanzione pecuniaria da 600 a 1.500 euro e restano ferme le conseguenze disciplinari. Per i datori di lavoro che non abbiano verificato il rispetto delle regole e che non abbiano predisposto le modalità di verifica è invece prevista una sanzione da 400 a 1.000 euro.

Organi costituzionali

Le disposizioni per il lavoro pubblico si applicano anche ai soggetti titolari di cariche elettive. Il decreto rimette agli organi costituzionali la decisione relativa all’applicazione della disciplina in materia di Certificazioni Verdi.

LAVORO PRIVATO

Sono tenuti a possedere e a esibire su richiesta i Certificati Verdi coloro che svolgano attività di lavoro dipendente o autonomo nel settore privato.

L’obbligo di possedere e di esibire, su richiesta, il Certificato Verde è necessario per accedere ai luoghi di lavoro.

I controlli e chi li effettua

Come per il lavoro pubblico, anche per quello privato dipendente sono i datori di lavoro ad essere tenuti ad assicurare il rispetto delle prescrizioni. Entro il 15 ottobre devono definire le modalità per l’organizzazione delle verifiche. I controlli saranno effettuati preferibilmente all’accesso ai luoghi di lavoro e, nel caso, anche a campione. I datori di lavoro inoltre individuano con atto formale i soggetti incaricati dell’accertamento e della contestazione delle eventuali violazioni.

Le sanzioni

Il decreto prevede che il personale dipendente ha l’obbligo del Green Pass e, se comunica di non averlo o ne risulti privo al momento dell’accesso al luogo di lavoro, è sospeso. Non ci sono conseguenze disciplinari e si mantiene il diritto alla conservazione del rapporto di lavoro.

È prevista la sanzione pecuniaria da 600 a 1500 euro per i lavoratori che abbiano avuto accesso violando l’obbligo di Green Pass, per i datori di lavoro che non abbiano verificato il rispetto delle regole e che non abbiano predisposto le modalità di verifica è invece prevista una sanzione da 400 a 1.000 euro.

Per le aziende con meno di 15 dipendenti, dopo il quinto giorno di mancata presentazione del Green Pass, il datore di lavoro può sospendere il lavoratore per la durata del contratto del sostituto e non oltre dieci giorni.

Tamponi calmierati

Il decreto prevede l’obbligo alle farmacie di somministrazione di test antigenici rapidi a prezzi contenuti che tengano conto dei costi di acquisto, secondo quanto previsto dal protocollo d’intesa siglato dal Commissario straordinario per l’attuazione e il coordinamento delle misure di contenimento e contrasto dell’emergenza epidemiologica Covid-19 d’intesa con il Ministro della salute. L’obbligo è per quelle farmacie che sono nelle condizioni di aderire al protocollo.

Le nuove norme prevedono inoltre la gratuità dei tamponi per coloro che sono stati esentati dalla vaccinazione.

Tribunali

Il personale amministrativo e i magistrati sono tenuti, per l’accesso agli uffici giudiziari, al possesso e all’esibizione delle Certificazioni Verdi. Al fine di consentire il pieno svolgimento dei procedimenti, l’obbligo non si estende ai soggetti esterni all’amministrazione della Giustizia.

Revisione misure di distanziamento

Il Consiglio dei Ministri, in ragione dell’estensione dell’obbligo di Green Pass e dell’andamento della campagna vaccinale, ha deciso che entro il 30 settembre il Comitato tecnico-scientifico esprime un parere in merito alle condizioni di distanziamento, capienza e protezione nei luoghi nei quali si svolgono attività culturali, sportive, sociali e ricreative. La rivalutazione sarà propedeutica all’adozione degli immediatamente successivi provvedimenti.

Sostegno allo sport di base

Il provvedimento interviene, vista la grave crisi che continua ad attraversare il settore sportivo a causa dell’emergenza pandemica, anche sul settore sportivo. Grazie al riversamento al Fondo unico, in particolare, si destinano specifiche le risorse che potranno essere utilizzate a: sostenere la maternità delle atlete non professioniste,
garantire il diritto all’esercizio della pratica sportiva quale insopprimibile forma di svolgimento della personalità del minore, incentivare l’avviamento all’esercizio della pratica sportiva delle persone disabili mediante l’uso di ausili per lo sport.

Inoltre con il riversamento al Fondo per il rilancio del Sistema Sportivo Nazionale, le risorse potranno essere destinate ad assicurare un ulteriore sostegno all’attività sportiva di base, anche attraverso finanziamenti a fondo perduto da attribuire alle associazioni e società sportive dilettantistiche.

L’articolo Green pass obbligatorio per tutti i lavoratori dal 15 ottobre: le misure adottate dal Governo proviene da ogliastra.vistanet.it.


Fonte: Ogliastra News Mario Marcis

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Il nuovo allenatore rossoblù Walter Mazzarri si presenta ai tifosi in un’intervista esclusiva rilasciata ai canali del Club.

«I tifosi del Cagliari vogliono vedere una squadra che non molla mai, un allenatore sempre sul pezzo, che lavora: io incarno questo spirito e preferisco i fatti alle parole» dice Mazzarri.

«I motivi che mi hanno spinto ad accettare questa proposta sono diversi – spiega il tecnico toscano – la Società ha le idee chiare e mi è piaciuto quello che mi è stato detto da chi ho incontrato, il Presidente su tutti. Un ricordo della mia prima esperienza qui? Ero un ragazzino, Gigi Riva fu quasi un padre per me. Il calcio senza tifosi? Non è calcio. Prima avevo rifiutato diverse panchine, senza il pubblico allo stadio non ho stimoli».

L’articolo (VIDEO) Mazzarri: “Non faccio proclami, mi piacciono i fatti. Ma non poniamoci limiti” proviene da ogliastra.vistanet.it.


Fonte: Ogliastra News La Redazione

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«Perché vuole emigrare?» – «Perché non c’è lavoro». Una domanda semplicissima, quella rivolta dal giornalista e una risposta semplicissima, quella dei sardi che negli anni’60 si apprestavano a lasciare l’Isola in cerca di fortuna.

In realtà queste interviste realizzate dalla Rai nei primi anni ’60 sono un piccolo spaccato di un fenomeno gigantesco che nel secondo Dopoguerra riguardò quasi 200mila persone.

Francia, Germania, Belgio le mete prescelte dagli intervistati. «Chi lascia qui?» chiede infine il cronista. «Eh…Lascio tutti. la mia famiglia, mio padre, mia madre mia sorella» risponde un ragazzo non senza tradire emozione.

L’articolo (VIDEO) Anni ’60, le interviste ai sardi che emigravano in Francia e in Germania: “Qui non c’è lavoro” proviene da ogliastra.vistanet.it.


Fonte: Ogliastra News Mario Marcis

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Venerdì 10 settembre, si è tenuto in videoconferenza un tavolo di coordinamento scuola-trasporti organizzato dal Prefetto di Nuoro.

Lo rende noto il sindaco di Tortolì Massimo Cannas.

«All’incontro hanno partecipato con gli organi della Prefettura, i dirigenti dell’assessorato ai Trasporti e dell’Arst, i rappresentanti dell’Ufficio scolastico provinciale, gli amministratori comunali e i sindaci del territorio – spiega il primo cittadino tortoliese -. Sono state illustrate una serie di iniziative, dai dirigenti dell’assessorato ai Trasporti e dell’Arst, in merito al potenziamento del numero delle corse degli autobus per soddisfare il fabbisogno del servizio trasporto pubblico destinato agli studenti. Ciò tenendo conto del coefficiente di riempimento dei mezzi di trasporto, che in zona bianca prevede che non superi l’80% dei posti consentiti. Ci si è lasciati dandosi alcuni giorni per avviare il complesso sistema del trasporto pubblico scolastico che dovrà coordinarsi anche con quello locale. Sarà convocato dal Prefetto un secondo tavolo per confrontarsi su eventuali correttivi e integrazioni. Come Amministrazione abbiamo ricevuto segnalazioni su alcuni disagi nel servizio di cui abbiamo già informato responsabili dell’Arst. Ma abbiamo notizia che già nei prossimi giorni il servizio di trasporto scolastico sarà potenziato. Invitiamo comunque le famiglie a comunicare eventuali disagi alla scuola e al comune al fine di poter intervenire con soluzioni adeguate».

L’articolo Trasporti per le scuole, Cannas: “Segnalati disagi. Presto un nuovo tavolo tecnico” proviene da ogliastra.vistanet.it.


Fonte: Ogliastra News Mario Marcis

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Oncologia a Lanusei: la denuncia del consigliere regionale del Pd Salvatore Corrias.

«Nel nostro ospedale di Lanusei c’è un solo oncologo, che rende, con fatica e dedizione, un servizio vitale per le pazienti e i pazienti del territorio – spiega Corrias -. Un unico medico per centinaia di assistiti, un unico medico che non può reggere, da solo, il peso di un lavoro immane, un unico medico che ha il diritto sacrosanto di assentarsi e che quando si assenta, per ragioni insindacabili, lascia sguarnito un reparto, e con esso i pazienti senza cura, quella che salva loro la vita».

«Più volte abbiamo segnalato questa situazione, divenuta oramai insopportabile – sottolinea il consigliere dem -. Continueremo a farlo finché non troveremo una soluzione. Lo faremo tutte le volte che avremo il cuore di metterci sotto la pelle di chi soffre. In questo modo non si può andare avanti».

L’articolo Lanusei, un solo oncologo per centinaia di pazienti. Corrias (Pd): “Non si può andare avanti così” proviene da ogliastra.vistanet.it.


Fonte: Ogliastra News Mario Marcis

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Sardara è da sempre legata alle sue acque: i suoi pozzi sacri risalgono all’età nuragica mentre le Aquae Neapolitanae, citate da Tolomeo, diedero vita a un centro romano (II-I secolo a.C.).

Andiamo alla scoperta di una delle più antiche località turistiche e termali della Sardegna del Sud, proprio in mezzo al Campidano. Lungo la Strada Statale 131, la Carlo Felice, sorge Sardara, un paese che vi stupirà per la quantità di attrazioni e per la qualità delle strutture ricettive, costruite attorno ai centri di relax e benessere. Un’antica area ricca di sorgenti termali, in un territorio dove non mancano siti archeologici, chiese, castelli medievali e testimonianze dell’età nuragica.

Sardara è da sempre crocevia, durante il Medioevo zona di confine tra i giudicati d’Arborea e di Calari, oggi tra le province di Oristano e Cagliari. Tanti i motivi che giustificano una visita: tra i siti nuragici il più importante è il santuario di Sant’Anastasia, tempio ipogeico a pozzo frequentato tra il XVI e il VII secolo a.C., luogo di culto posto al centro di un piccolo villaggio di capanne (in tutto il territorio se ne sono contati trenta), edificato in blocchi di basalto.

Alla camera sotterranea del pozzo che contiene la sorgente (vi si praticava il culto delle acque) si accede tramite una scalinata di 12 gradini, protetta da un corridoio coperto. Dopo il periodo nuragico il sito fu frequentato sino all’eta Bizantina e poi oltre, con la chiesa di Sant’Anastasia (ricostruita nel XV secolo), che dà il nome al santuario.

All’interno della chiesa è possibile ammirare un magnifico fonte battesimale cinquecentesco, inoltre dentro la chiesetta c’è un altro pozzo nuragico più piccolo, che ha restituito diversi arredi, tra cui ceramiche, bronzi e un altare. Tutti i manufatti ritrovati sono conservati nel museo Villa Abbas, compresi i reperti della necropoli romana di Terr’e Cresia.

Da non perdere poi il centro storico, ben conservato e impreziosito da vecchie case campidanesi padronali, Villa Diana, Casa Pilloni, Casa Orrù (Sardara nei secoli è stata ed è anche un importante centro agricolo) con cortili e giardini, magnifici portali lignei e strade in selciato.

Tra le chiese spiccano la parrocchiale della beata Vergine Assunta, del Seicento e la chiesa di San Gregorio Magno, di inizio XIV, raro esempio in Sardegna di transizione dallo stile romanico a quello gotico.

 

Nei dintorni del paese si trova il castello di Monreale, su un’altura che domina la zona a sud di Sardara. Una costruzione imponente che in origine era composta da mastio (l’unico presente in Sardegna), otto torri e cinta muraria. Restano le possenti mura e, all’interno, i resti del borgo medioevale. Il castello fu costruito intorno al 1000 e vi soggiornarono i giudici Mariano IV e la famosa Eleonora d’Arborea. Il castello si può raggiungere a piedi: dalla sommità si può godere di una vista bellissima, sino a Cagliari e al Gennargentu.

La valorizzazione delle sorgenti termominerali cominciò alla fine XIX secolo e la struttura venne poi inglobata nelle moderne terme che si trovano a circa due km dal paese, immerse nel verde, in località Santa Maria de is Acuas, (delle Acque).

Le acque curative hanno una temperatura compresa tra 50 e 68 gradi e le terme sono tra le più conosciute e frequentate della Sardegna, grazie anche a una logica di accoglienza perfezionatasi nel corso degli ultimi decenni. Le acque sono classificate come minerali-bicarbonato-alcaline-ipertermali e sono utili nella cura di disturbi locomotori, respiratori, dell’apparato digerente e per il trattamento di inestetismi della pelle. Vicino alle terme sorge l’omonimo santuario di Santa Maria de is Acuas, (delle Acque).

Come arrivare

(54 km, 45 minuti): partiamo da Cagliari e percorriamo la S.S.131, dopo poco più di 50 km e si arriva a Sardara.

Dove alloggiare

B&B Casa Olla, via Liguria 9, telefono 348 7918611. Pulizia e gentilezza, Wi-Fi gratuito, prezzi onesti, comfort, bagno privato e animali domestici ammessi.

Dove mangiare

Su Mallaccioi, via Lombardia, 25, telefono 338 900 4401. Padrona gentilissima, ottima cucina di mare e di terra, prodotti locali, prezzi modici.

Cosa comprare

Vini novelli e non (Moscato, Semidano), prodotti enogastronomici, zafferano (Sardara è uno dei luoghi di produzione maggiore), dolci sardi, pani artigianali.

L’articolo I posti più belli della Sardegna: Sardara, anima agropastorale tra sorgenti termali e antichi monumenti proviene da ogliastra.vistanet.it.


Fonte: Ogliastra News Mario Marcis

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Il villaggio nuragico di Ruinas è situato a quota 1.197 s.l.m. nel massiccio del Gennargentu nell’attuale territorio comunale di  Arzana. Risulta essere uno dei più alti della Sardegna. Fu individuato da Orazio Ferreli nel 1950, per la tesi di laurea in archeologia.

Il villaggio Ruinas si sviluppa intorno al maestoso nuraghe omonimo, che domina le oltre duecento capanne a pianta circolare, di cui attualmente sono rimaste le basi in pietra.

Questo antico insediamento umano antichissimo si dice fosse abitato fino al Medioevo,la tradizione orale racconta sia stato abbandonato a causa di una drammatica pestilenza intorno al 1300 che aveva decimato la popolazione.

I sopravvissuti furono accolti ad Arzana e si stabilirono nella parte estrema della periferia dell’abitato nella parte alta di “Preda ‘e Maore”. Il Comune di Arzana così ereditò le terre di Ruinas.

Visti i resti dell’antico villaggio nuragico, doveva essere un grosso centro provvisto di fontane e pozzi, dove ancora oggi l’acqua sgorga in vari punti dal terreno.

La tradizione descrive gli abitanti dalla carnagione molto chiara, con gli occhi azzurri e i capelli biondi o rossicci, dal carattere fiero e ribelle.

Molti dei sopravvissuti in seguito, da Arzana si spostarono in alcuni paesi confinanti, continuando a praticare soprattutto la pastorizia, la principale attività produttiva dell’antica Ruinas.

Alcuni cognomi sardi vengono fatti risalire all’antico villaggio nuragico del Gennargentu.

L’articolo Curiosità ogliastrine. Ruinas, la storia del villaggio nuragico del Gennargentu proviene da ogliastra.vistanet.it.


Fonte: Ogliastra News Roberto Anedda

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Un’estate che sembra non voler finire in Sardegna, così come il tutto il Sud Italia.

Dal nord Africa l’anticiclone sub-tropicale riscalda il clima della nostra Isola e le temperature arriveranno certo a rafforzarsi.

Nelle  zone interne della Sardegna il caldo potrebbe toccare punte di 40 gradi. Tutti sbracciati e pronti a continuare i tuffi al mare nelle coste dell’Isola

La calura è certamente molto più gradevole rispetto al mese scorso e l’estate settembrina si conferma sempre la migliore.

Situazione che, però, sembrerebbe durare sino al fine settimana. Già, perché dall’Atlantico ecco una nuova perturbazione pronta a colpire anche la Sardegna. Ma forse, dopo queste prossime piogge, c’è ancora tempo per godersi gli ultimi bagni di sole.

L’articolo Estate ancora lunga? Sardegna baciata dal sole: il caldo continua per tutta la settimana proviene da ogliastra.vistanet.it.


Fonte: Ogliastra News Roberto Anedda

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Sabbia finissima, fondali da sogno per gli amanti dello snorkeling, macchia mediterranea profumata a fare da anfiteatro naturale: ecco Foxi Manna, una delle spiagge più belle dell’Ogliastra, nel territorio di Tertenia.

 

Un promontorio sormontato dalla torre di san Giovanni Sarrala ( costruita a inizio XVIII secolo per avvistare i nemici, poi trasformata in bunker nella seconda guerra mondiale) la divide da un’altra perla del litorale, Foxi Murdegu.

 

PH Sardegna Turismo

 

SERVIZI

Noleggio attrezzatura balneare e natanti, campeggio e alberghi, bar e ristoranti, ampio parcheggio, adatto anche ai camper. A ridosso del litorale colline con lussureggiante macchia mediterranea.

COME ARRIVARE

La spiaggia è raggiungibile percorrendo la SS panoramica 125 verso Tertenia e prendere l’uscita per Marina di Tertenia. Seguire le indicazioni per le spiagge.

 

PH Stefano Garau

 

Scopri le altre meravigliose spiagge sarde:

Le 100 spiagge più belle della Sardegna

L’articolo Le spiagge più belle della Sardegna. Fondali da sogno e sabbia finissima: ecco a voi Foxi Manna proviene da ogliastra.vistanet.it.


Fonte: Ogliastra News Roberto Anedda

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