Tentato omicidio a Sassari, nel quartiere Latte Dolce.

Un uomo di 50 anni ha accoltellato il rivale al termine di una accesa discussione, avvenuta davanti a una tabaccheria.

Il ferito è stato trasportato in gravi condizioni all’ospedale Santissima Annunciata di Sassari. Arrestato dalla Squadra Mobile l’accoltellatore, un pregiudicato di 50 anni.

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Fonte: Ogliastra News La Redazione

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La cittadina venne distrutta da un’alluvione nel 1951 e completamente abbandonata dagli abitanti che ricostruirono le proprie abitazioni poco più su.

Come ogni cosa che odora di perdita, di distruzione, anche Gairo Vecchio è circondata da un’aura di mistero.

Respirare tra quelle strade vuote, desolate – un tempo ricche di vita – provoca smarrimento, turbamento ma anche voli pindarici della fantasia.

In questa bellissima gallery, Cristian Mascia ci mostra i suoi lati più belli!













 

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 Gairo Vecchio 11  


 

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Fonte: Ogliastra News Roberto Anedda

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Nella mattinata di oggi presso il Tribunale dei Minorenni di Sassari si è tenuta l’udienza di convalida degli arresti effettuati a Nuoro in data 21 settembre scorso dagli agenti della Sezione Volanti di due minorenni, ritenuti responsabili del reato di rapina aggravata ai danni di un uomo di 54 anni.

Il malcapitato mentre percorreva la strada di viale Sardegna è stato aggredito dai due giovani, i quali gli hanno strappato il borsello contenente il portafoglio ed effetti personali facendo perdere le loro tracce.

Nel corso dell’udienza di convalida l’autorità giudiziaria ha confermato in pieno gli elementi probatori raccolti dagli investigatori emettendo un ordinanza di custodia cautelare notificata ai due indagati i quali sono stati associati presso l’ Istituto Penitenziario Minorile di Quartucciu.

Nell’immediatezza dei fatti, la vittima ha dato l’allarme alla locale polizia di stato che avviava tempestivamente il piano antirapina, le volanti e le pattuglie della squadra mobile perlustravano le aree limitrofe del teatro dell’ episodio criminoso ed in via Aosta intercettavo i due giovani autori del fatto e prontamente li hanno bloccati.

Nella medesima mattinata i fermati assieme ad un terzo complice attivamente ricercato, quest’ultimo armato di coltello, hanno tentato di aggredire una giovane ragazza presente in un circolo ubicato nella via Liguria, ma questa volta non sono riusciti a portare a segno il loro piano delittuoso grazie all’intervento di alcuni avventori i quali sono intervenuti a difesa della malcapitata facendo desistere gli aggressori. Gli arrestati nonostante la loro giovane età annoverano a loro carico numerosi precedenti, tra cui furto rapina e tentato omicidio. La vittima a causa delle percosse ricevute nel corso della rapina attualmente si trova sottoposta ad accertamenti sanitari presso il locale Ospes Cives.

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Fonte: Ogliastra News La Redazione

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Il sindaco di Girasole Gianluca Congiu ha firmato un’ordinanza per chiudere il parco giochi di piazza Risorgimento dopo il rinvenimento di un ragno sospetto, che potrebbe essere una pericolosa vedova nera.

L’animale è stato catturato ed è ora analizzato dai laboratori di Sassari. Ecco il testo dell’ordinanza.

«Considerato che, presso il parco giochi sito in “Piazza Risorgimento” è stato rinvenuto un aracnide, la cui specie è ancora da accertare; Preso atto che il Servizio di Igiene Pubblica di Sassari, sta eseguendo degli accertamenti sull’esemplare ritrovato; Considerato che per aspetto e dimensioni, potrebbe trattarsi della specie Latrodectus (Vedova Nera); Vista la richiesta inoltrata, alla ASL Servizio Igiene Pubblica di Lanusei dall’Ufficio Tecnico Comunale, con la quale si chiedeva un intervento di disinfestazione presso il parco giochi sito in Piazza Risorgimento di Girasole; Preso atto che la ASL Servizio Igiene Pubblica di Lanusei, ha comunicato che l’intervento è programmato per il giorno lunedì 27 settembre; Ritenuto di dover intervenire con urgenza ai fini della tutela dell’igiene e della salute pubblica […] il sindaco Gianluca Congiu ordina per i motivi espressi in narrativa che qui si intendono integralmente richiamati: L’interdizione dell’accesso di persone e animali nel parco giochi sito in Piazza Risorgimento fino al giorno giovedì 30 settembre 2021».

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Fonte: Ogliastra News La Redazione

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Sull’origine del toponimo Sardegna sono tante le ipotesi e tutte incerte, anche se alcune sono molto più probabili di altre. I toponimi precedenti Ichnussa e Sandaliòn, sono di ben più chiara origine, visto che arrivano dal greco e hanno numerose attestazioni nella letteratura ellenica.

Secondo alcuni il toponimo latino Sardinia, utilizzato dagli stessi romani, deriverebbe sempre dal greco “Sardò“, nome di una donna leggendaria che compare nel Timeo di Platone e il cui nome trae origine dalla città di Sàrdeis, capitale della Lidia, nell’attuale Turchia.

Un’altra possibile origine del nome la ritroviamo negli scritti di Sallustio che narra di un condottiero figlio di Ercole, “Sardus“, giunto in Sardegna dalla Libia per popolarla con un gruppo di coloni, che mutò Ichnussa in Sardegna. Quel che è certo – ed è attestato da una stele di epoca fenicia presente a Nora – è che il toponimo Sardegna era già presente all’epoca dei mercanti fenici, quindi ben prima della dominazione romana.

 

Stele di Nora esposta nel Museo Archeologico – Foto di Giovanni Dall’Orto

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Fonte: Ogliastra News La Redazione

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Preparare e favorire il ritorno della foca Monaca in Sardegna, meta di passaggio tra la Grecia, la Turchia e l’isola di Madeira di uno dei mammiferi a maggiore pericolo di estinzione, è l’obiettivo principale di Operazione Foca Monaca, il progetto ideato e organizzato dall’associazione EARTH GARDENERS, in collaborazione con la Cooperativa Diomedea e la LIPU.

L’iniziativa è stata presentata ieri pomeriggio negli spazi della libreria di Sassari Messaggerie sarde, durante un incontro, trasmesso in diretta Facebook, e aperto al pubblico che ha partecipato, numeroso, anche da remoto attraverso la piattaforma Zoom.

Patrocinato dal Parco Nazionale Arcipelago de La Maddalena, dall’Area Marina Protetta di Capo Carbonara a Villasimius e dal comune di Oristano, Operazione Foca Monaca mira a educare le nuove generazioni al rispetto e alla tutela della natura, coinvolgendo le scuole dell’isola in azioni di apprendimento attivo, attraverso l’utilizzo di sussidi didattici pensati e realizzati ad hoc per fasce d’età e di interessi. Tutte le attività programmate di Operazione Foca Monaca si svolgeranno sull’isola, ma il progetto conta già diverse adesioni in tutta Italia.

Il coinvolgimento delle scuole primarie di primo e secondo grado e dei loro insegnanti – come ha spiegato Anna Lacci, presidente dell’associazione Earth Gardeners, è partito attraverso l’invio di materiale, scaricabile dal sito www.earthgardeners.it, utile alla realizzazione di attività legate alle unità didattiche di educazione civica: il video Cartoon “Storia di una Foca monaca raccontata da lei stessa”, viaggio del piccolo mammifero e della sua famiglia dall’Istria sino alle coste italo – francesi, e il gioco didattico “Le avventure di Cetti”, una serie di disegni da ritagliare e colorare per comporre storie a fumetti.

Gli insegnanti saranno invitati nei prossimi mesi a partecipare ai quattro seminari tenuti da esperti e scienziati sull’ecologia del Mediterraneo e la biologia della foca Monaca, in programma ad Oristano dall’ 8 all’11 febbraio.

Gli incontri formativi saranno aperti anche a tutti i cittadini con l’intento di creare piccoli gruppi di citizen science che andranno a costituire una rete sarda per monitorare le coste e creare un’opinione pubblica favorevole allo “sbarco” di questa specie in Sardegna. L’ebook “Oggi parliamo di Foca Monaca”, un testo multimediale con informazioni e curiosità su questo mammifero ad alto rischio estinzione, sarà messo a disposizione degli studenti della scuola secondaria di secondo grado e di tutti i cittadini che vorranno partecipare attivamente al progetto.

A loro verrà affidato il compito di realizzare una ricerca storico-documentale sulla presenza della foca Monaca nei territori costieri.

Le azioni di coinvolgimento delle scuole produrranno due ebook: i risultati della ricerca degli studenti verranno raccolti in “La Foca Monaca del Mediterraneo. Storie di conflitti e pacificazioni”, con testimonianze iconografiche, documentali e orali della permanenza, della scomparsa della foca Monaca dai mari italiani e della sua nuova, timida apparizione, mentre i disegni e le storie ideate dai bambini nel libro digitale “Le avventure di Cetti”. L’ultima parte del progetto, l’iniziativa più importante di tutte le azioni partecipative previste, riguarda la realizzazione di due opere d’arte collettiva, dirette dagli artisti Edoardo Malagigi e Angela Nocentini, in collegamento video durante la presentazione del progetto, alla cui realizzazione parteciperanno cittadini di tutte le età.

Le due opere rappresenteranno foche Monache in dimensioni naturali e saranno costruite con cartoni sottratti al macero e pasta di giornali invenduti. Le strutture portanti verranno realizzate in ottobre a Sassari, all’interno della libreria Messaggerie sarde, mentre le parti più esterne verranno completate in aprile a La Maddalena e a Villasimius. Durante la presentazione del progetto Operazione Foca Monaca è stata lanciata anche la campagna di crowdfunding che servirà per finanziare le spese progettuali. Tutte le azioni di Operazione Foca Monaca, infatti, saranno realizzate solo attraverso il lavoro volontario degli organizzatori e degli artisti.

La raccolta fondi partirà il 25 settembre attraverso la piattaforma www.produzionidalbasso.com. Rifondare un rapporto di amicizia con la foca Monaca non sarà facile. Anche per questo Earth Gardeners chiede a tutte le cittadine e a tutti i cittadini di partecipare attivamente alle iniziative in programma e di aiutare concretamente, aderendo alla raccolta fondi.

All’incontro sono intervenuti Silvia Cardia, referente del CEAS dell’area protetta di Capo Carbonara, Rosario Balestrieri dell’associazione Ardea di Napoli, Sofia Bonicalza dell’associazione Gruppo Foca Monaca APS, Marcella Sotgiu, assessore del comune di Oristano, Francesco Guillot, coordinatore regionale LIPU, Gianpaola Sotgiu, docente di lettere del Liceo Marconi di Sassari, Giorgio Floris vicesindaco di Villaspeciosa e Lina Podda presidente della cooperativa Diomedea di Villasimius.

 

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La foto di oggi è stata scattata da Patrizia Sioni al lago Flumendosa, nel territorio di Arzana.

Invia le tue foto più belle alla mail redazione@vistanet.it (indicando il nome del fotografo e del luogo immortalato).

Le più significative saranno pubblicate sul nostro giornale.

L’articolo La foto dei lettori. Il paesaggio bucolico del Flumendosa ad Arzana proviene da ogliastra.vistanet.it.


Fonte: Ogliastra News La Redazione

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I sapori del mare e della nostra tradizione di Sardegna. Tutto in un piatto, il pilau alla cagliaritana. Arselle, cozze e gamberi, insieme alla fregola grossa e al sugo. Una prelibatezza dalle umili origini, ma che oggi la fa da padrone nei pranzi o nelle cene di pesce.

Ingredienti. Fregola grossa tostata, cozze, arselle, gamberi, brodo di pesce, pomodori, aglio, cipolla, prezzemolo, olio, sale e peperoncino. Naturalmente, ogni ricetta tradizionale può essere modificato a piacimento dello chef. Sempre bene, comunque, prestare attenzione alla pulitura di cozze e gamberi. Allo stesso modo, fare spurgare sempre al meglio le vongole.

Preparazione. Mettere i gamberi in una padella con olio e aglio, a rosolare per pochi minuti. Tolti dalla pentola, si passa alla cottura delle cozze e delle arselle. Anche qui, in una pentola capiente con olio e aglio, si pongano i molluschi e cuocere per circa 10 minuti. Al termine, filtrare l’acqua di cottura e porre da parte.

Poi, mettere la cipolla tritata, l’aglio e il peperoncino a rosolare con del pomodoro tagliato a pezzetti. Fare cuocere per qualche minuto. Aggiungere quindi i gamberi, le cozze e le arselle e immergere il tutto nell’acqua di cottura dei molluschi. Una volta preso bollore, incorporare la fregola.

Accompagnare con qualche mestolo di brodo di pesce. Alla fregola occorrono circa 18-20 minuti per raggiungere la cottura ottimale. Ultimata la cottura, aggiungere del prezzemolo tritato.

 

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Un essere fantastico protettore degli animali selvatici dei boschi, su “Pascifera” è un mito arrivato fino ai nostri giorni, ancora raccontato dagli anziani del paese di Seui. Molto probabilmente collegato a qualche antico retaggio culturale, memoria di qualche divinità dei boschi venerata in epoche remote, c’è chi sostiene un collegamento con la Dea Artemide della mitologia greca.

Se analizziamo il nome arrivato fino ad oggi, anche se potrebbe avere avuto modifiche nel tempo, letteralmente su “Pascifera” ha il significato di conduttore/pastore di animali selvatici: da “pasci” (pascolare/condurre), e “fera” (selvaggina/animale selvatico).

Uno “Spirito” in sinergia con i boschi, le acque, e gli animali delle foreste sarde. Una sorta di “pastore di selvaggina” invisibile, capace di proteggere i branchi di mufloni delle vallate del Gennargentu e di tutti gli animali selvatici che correvano il rischio di essere catturati dall’uomo. Sotto la sua protezione, gli animali erano immuni dalle armi e da altri pericoli. Era quindi una sorta di sentinella conosciuta dagli anziani cacciatori che hanno tramandato il mito ai più giovani. Insegnavano loro ad aspettare l’attimo giusto in cui l’essere sovrannaturale si distraeva, per poter fare dell’animale selvatico la propria preda.

Ritornando ai giorni nostri, la protezione di “Pascifera” qualche volta è ancora citata da qualche cacciatore, magari più per giustificare un colpo di fucile “poco fortunato” che per convinzione dell’esistenza dello “Spirito” dei boschi. Racconti di antichi capi caccia, figure che in passato potevano essere ricoperte da persone stimate all’interno della comunità, dotate di valori umani e qualità venatorie fuori dal comune, rimandano al mito de su “Pascifera”, di cui nutrivano un alto rispetto.

Foto di Roberto Anedda

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Fonte: Ogliastra News Roberto Anedda

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Tragedia in una spiaggia della Sardegna.

Un uomo, originario di Roma ma da tempo residente nell’Isola, è morto poco dopo il pomeriggio nella nell’arenile di Pittulongu – in Gallura -.

Il 51enne, dopo essere entrato in acqua, è stato colto da un malore. L’uomo è stato portato fuori dall’acqua da un bagnino, che ha tentato di rianimarlo, ma invano. A nulla è servito l’intervento degli operatori del 118, giunti subito dopo, che ne hanno constatato il decesso.

Sul posto anche i carabinieri e la Guardia costiera di Olbia.

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Fonte: Ogliastra News Roberto Anedda

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