Alle 20:30 intervento dei Vigili del Fuoco di Nuoro sulla strada di collegamento del capoluogo con il monte Ortobene.

Al Km 2,300 della Sp 43 un grosso masso si è staccato dalla parete laterale del monte.

Fortunatamente il sasso non ha coinvolto nessuno nel suo rotolamento e impatto sulla sottostante carreggiata stradale.

Sul posto sta intervenendo una squadra della Provincia con un mezzo d’opera e i Carabinieri di Nuoro.

La provincia, Ente gestore del tratto viario, sta provvedendo a chiudere una porzione stradale di circa 4 KM : da “Sedda Ortai ” a “Farcana”.

Nella giornata di domani si provvederà ad effettuare il monitoraggio del pendio instabile al fine di scongiurare la presenza di altri elementi prossimi al distacco.

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Fonte: Ogliastra News La Redazione

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Sono partiti nei giorni scorsi a Sassari i primi Progetti Utili alla Collettività, (Puc), attività obbligatorie per i beneficiari del reddito di cittadinanza, nell’ambito dei Patti per il lavoro e per l’inclusione sociale. I Servizi Sociali stanno procedendo all’inserimento del primo gruppo di 45 persone su 224 candidati. Un numero in costante crescita, man mano che gli operatori elaborano, insieme alle famiglie, i Patti di inclusione.

Attualmente hanno aderito nove associazioni del Terzo Settore con undici progetti: la cooperativa Coop.As con “Gesti di cura”, al cooperativa La Gaia Scienza con “Ripartire con i bambini”, la Croce Sarda con “New Support Life”, la Croce Azzurra con “Andendi”, l’Unione italiana Ciechi con i due percorsi “Inter’Agiamo” e “Facciamoci vedere”, l’associazione La Sorgente con “Sempre Solidali”, l’associazione Rifugio Gesù Bambino con “Gioco Studio”, New Life ODV con “Aiutiamo i più fragili” e “Sassari Sicura” e Sandalia Soccorso con “Trasporto ambulanze”.

L’adesione ai Puc è obbligatoria, salvo i casi previsti dalla legge, pena la sospensione del contributo, ed è tra gli obiettivi dell’Amministrazione incrementare il numero dei posti disponibili, affinché tutti o la maggior parte dei beneficiari RdC partecipino ai programmi di utilità collettiva. Per questo l’ambito Plus, costituito dal Comune di Sassari, Porto Torres e Stintino, ha partecipato a un bando europeo e ha ottenuto un finanziamento per il reclutamento di personale che, attraverso attività di sensibilizzazione, possa incrementare il numeri dei progetti Puc con il contributo di tutte le realtà associative e del Terzo Settore.

Gli uffici dei Servizi Sociali hanno dovuto segnalare all’Inps, al fine della sospensione della misura RdC, 20 nuclei che, convocati dalle equipe socio-educative, hanno rifiutato di partecipare ai progetti PUC o di sottoscrivere gli impegni richiesti dalla misura o non si sono presentati ai colloqui con gli assistenti sociali, nonostante vari solleciti.

La manifestazione di interesse, scaricabile dal sito www.comune.sassari.it è sempre aperta per nuove proposte di adesione da parte degli Enti del Terzo Settore.

Tutti i progetti sono finalizzati all’inclusione sociale dei partecipanti e alla promozione di attività utili alla collettività. Le attività proposte dalle associazioni vanno dall’accompagnamento e trasporto e supporto di persone con varie esigenze per visite, acquisto farmaci e beni di prima necessità, pagamenti vari, all’inserimento in contesti frequentati da bambini che prevedono un sostegno allo studio e alle attività ludiche. Altre riguardano il trasporto in ambulanza, interventi gestiti in sede nonché attività di protezione civile in caso di situazioni emergenziali come le calamità naturali.

Il numero di ore settimanali va dalle 8 alle 16 ore per 4 mesi.

Gli operatori del Settore Politiche, servizi e coesione sociale, che hanno in carico i beneficiari del reddito di cittadinanza, hanno scorso la graduatoria stilata con le adesioni ai Puc e, attraverso colloqui mirati, hanno effettuato gli abbinamenti degli stessi ai vari progetti secondo le attitudini, la predisposizione e le esperienze pregresse, ma anche in base alla conoscenza professionale.

L’associazione e il Settore dei Servizi sociali affiancheranno ai partecipanti un tutor che avrà il compito di monitorare il progetto, l’attività svolta ed eventualmente rimodularlo in base alle criticità rilevate.

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Fonte: Ogliastra News La Redazione

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Sono aperte le iscrizioni per la manifestazione sportiva “Una Barbagia di Sport”, che si svolgerà a Nuoro nei giorni 10, 11 e 12 dicembre 2021. Sarà una tre giorni dedicata ad atleti che praticano grappling, brazilian jiu-jitsu e pesi, tra competizioni, seminari e tornei agonistici e amatoriali. Per ulteriori informazioni è possibile contattare L’isola dello sport A.S.D. tramite i principali social network, alla pagina “Una Barbagia di Sport” o tramite email al seguente indirizzo: isoladellosport.sardegna@gmail.com

La manifestazione prevede e include tre principali appuntamenti, ognuno con la sua propria identità. Ci sarà il “Nuoro tournament: No-Gi”, alla sua terza edizione, ovvero una competizione sportiva di grappling, ramo del brazilian jiu-jitsu che prevede lotte senza kimono, No-Gi appunto; il “The Calling”, alla sua seconda edizione, una due giorni per agonisti e amatori, che si ritroveranno sul tatami per partecipare a seminari, tenuti da docenti di caratura nazionale e internazionale; infine il “Trofeo Power”, alla sua nona edizione, una competizione sportiva di pesistica, rivolta ad agonisti e amatori, che, in sfide a squadre, competeranno per raggiungere il miglior punteggio finale e aggiudicarsi il premio alla squadra migliore.

L’iniziativa, nel suo insieme, è alla prima edizione e ha come obiettivo di creare e promuovere un turismo interno, portando gli atleti a scoprire tipicità che spaziano dal cibo ai siti di interesse.

Il Nuoro tournament in precedenza ha sempre coinvolto un elevato numero di partecipanti, registrato tra i 100 e i 120 iscritti, con atleti provenienti da tutta la regione e di tutte le età. È diviso in due classi di esperienza: classe B e classe A, distinte per peso degli atleti.

Il The Calling è un piccolo camp di seminari, tenuto da docenti con esperienze nazionali e internazionali, tra cui Luca Anacoreta, Simone Franceschini e Daniele Pisu, e si rivolge sia ad atleti con esperienza agonistica che amatori.

Il Trofeo Power è gestito e organizzato dal pluripremiato powerlifter nuorese Rudy Agus ed è un evento che generalmente conta oltre 50 iscritti, che si affrontano a squadre in diverse sfide tra cui: panca piana, stacchi, squat, military press, tiro alla fune e altre discipline ancora. Lo scopo è coinvolgere soprattutto gli amatori e chi non si è mai avvicinato a una gara ufficiale, utilizzando il sistema a squadre – e non quello individuale – per offrire un più facile approccio e senza le connotazioni tipiche di una competizione di pesistica.

“Una Barbagia di Sport” è un progetto ideato e sviluppato dall’associazione sportiva dilettantistica L’isola dello sport e patrocinato dall’Assessorato al Turismo della Regione Autonoma della Sardegna.

 

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Fonte: Ogliastra News La Redazione

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Incidente durante una battuta di caccia al cinghiale nella zona di Ales.

Un uomo è stato raggiunto da un proiettile, come riporta L’Unione Sarda. La dinamica del ferimento è in fase di accertamento, ma secondo le prime indagini si sarebbe trattato di un colpo di rimbalzo.

Gli amici hanno subito chiamato i soccorsi. Un elicottero ha trasportato l’uomo, ferito in gravi condizioni, al pronto soccorso del Brotzu di Cagliari.

Non sarebbe in pericolo di vita.

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Fonte: Ogliastra News La Redazione

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Classe 2E, scuola media di Tortolì. Foto scattata nel dicembre del 1972.

Invia le fotografie più belle del passato ogliastrino ( indicando luogo e data in cui le foto sono state scattate) alla nostra mail

redazione@vistanet.it

( indicando nell’oggetto la dicitura “come eravamo”).

 

L’articolo Come eravamo. La seconda media di Tortolì in uno scatto del 1972 proviene da ogliastra.vistanet.it.


Fonte: Ogliastra News La Redazione

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Vista da fuori ha il suo fascino: stile architettonico quasi nobiliare e un ampio giardino. E in effetti ha il suo perché, ma per anni nessuno ha mai voluto saperne di andare ad abitarci; è rimasta sfitta per tanto tempo, tranne brevi periodi in cui è stata occupata abusivamente. Si tratta di una bella casa padronale sita in via La Marmora a Villanovafranca, paesino del Medio Campidano. Ma perché cotanta diffidenza?

La “colpa” (se così si può definire) è di alcune dicerie popolari degli anziani del paese. Come riporta il sito Contusu.it , secondo la leggenda la villa fu colpita tanto tempo fa da una maledizione che non l’ha mai abbandonata, perseguitando tutti coloro che vi abitarono. Si narra che nel corso degli anni ci siano state una serie di morti premature sin dagli anni 30. La signora Maria Paderi – riporta sempre il sito Contusu.it – sposò il maresciallo Medda e costui morì nel 1942. La donna poi si risposò con tale Giuseppe di Filippo Antonio, militare pescarese, deceduto tre anni dopo il matrimonio. Inoltre, il frantoio che la donna gestiva insieme al primo marito, fallì miseramente. Come se non bastasse, uno dei due figli della signora e del consorte Di Filippo Antonio, fu arrestato in quel di Pescara con la pesante accusa di abusi sessuali.

Successivamente, Lucio Melidoro, nuovo proprietario, avrebbe trovato all’interno della villa diversi libri vecchi che si narra contenessero dei malefici. Anche lui decedette anni dopo aver vissuto lì. La vedova Lucia Sionis, trasferitasi nel nord Italia, ha messo in vendita lo stabile ma per via di questa cattiva fama faticò non poco a trovare un acquirente a tal punto che dovette abbassare di molto il prezzo. E nel frattempo l’erba del giardino cresceva e i cornicioni rischiavano di staccarsi; poi lo sgombero degli occupanti abusivi e, per la gioia della signora Sionis, la “villa dei misteri” è stata acquistata e tuttora risulta abitata.

Ma cosa si celava dietro questa presunta maledizione? Sempre secondo i racconti degli anziani del paese, deriverebbe dal fatto che la dimora sarebbe stata costruita con le pietre di una vicina chiesa all’epoca sconsacrata – e ora nuovamente consacrata – e addirittura dal suo altare. Ovviamente le credenze popolari si sono rivelate infondate, frutto appunto di semplice immaginazione e suggestione che nulla hanno a che vedere con la realtà.

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Fonte: Ogliastra News La Redazione

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Rosa Laura Depau, 21 anni, di Tertenia, circa tre anni fa è partita all’estero per frequentare l’università: direzione Manchester, in Inghilterra. 

Conosciamola meglio.

 

Quando e perchè hai deciso di trasferirti a Manchester? 

Dopo essermi diplomata, al liceo classico di Lanusei nel 2018, ho deciso di partire per l’Inghilterra. Sono sempre stata abbastanza curiosa verso tutto ciò che mi circonda ma soprattutto sono sempre stata attratta da nuove esperienze e realtà diverse dalla mia. L’Inghilterra non rappresentava un luogo del tutto nuovo per me, lo avevo già visitato in precedenza. Ho deciso di trasferirmi a Manchester, non solo per l’Università, ma per continuare i miei studi di inglese: non volevo perdere le mie competenze linguistiche ma consolidarle e sfruttarle appieno. 

 

Cosa ti ha spinto a frequentare l’Università in un contesto internazionale? Che percorso di studi hai scelto?

Ho sempre pensato che studiare in un contesto internazionale sarebbe stato molto motivante per me e per le mie prospettive future, ed è stato così: mi ha permesso di crescere sia personalmente che culturalmente. Negli ultimi tre anni ho conosciuto tantissime persone, con culture e tradizioni diverse dalle mie. Tutte le persone che ho incontrato mi hanno lasciato qualcosa e mi hanno arricchito infinitamente. Allo stesso tempo ho trovato davanti a me una sfida non indifferente, considerando l’inserimento in un contesto differente dal mio e da tutto ciò che comporta frequentare l’università all’estero, che in realtà stavo cercando. Il mio percorso di studi è incentrato sulla biochimica: adoro questa materia. 

 

Ti sei mai pentita della tua scelta?

No, sono veramente felice di frequentare l’università qui a Manchester. Penso che per noi giovani sia fondamentale conoscere il mondo, ma soprattutto trovare nuovi orizzonti dove poter essere semplicemente noi stessi, sfruttando tutte le opportunità che ci si presentano davanti.

 

 

Dopo le lezioni e lo studio, come trascorri le giornate? 

Ho poco tempo libero ma non è un ostacolo per trascorrere del tempo con i miei colleghi e amici. Inoltre faccio parte del club di pallavolo dell’università, di cui quest’anno sono membro esecutivo. Purtroppo per via della pandemia le partite sono state cancellate e non abbiamo potuto giocare. Per questo motivo prendo parte a tante delle iniziative di volontariato che la mia università offre, dandomi tantissime possibilità di crescita. Nel tempo libero mi piace visitare altre città inglesi o anche la stessa Manchester, scoprendo sempre scorci nuovi del luogo che mi ospita. 

 

Immaginando il futuro, dove ti vedi tra 10 anni? 

Tutti gli orizzonti sono aperti quindi non posso dare una risposta certa. Quest’anno dovrei riuscire a laurearmi, ma voglio continuare ad arricchire il mio bagaglio culturale studiando ancora. Non ho ancora deciso dove proseguire i miei studi ma probabilmente lontano da casa ancora una volta. Quando entrerò nel mondo del lavoro potrei pensare di ritornare nella mia amata Sardegna, ma per ora nulla è sicuro. 

 

Ti manca l’Ogliastra?

Mi manca moltissimo e ci penso sempre. Mi mancano soprattutto i miei cari, gli amici e i luoghi ai quali sono molto legata. Infatti non vedo l’ora, ogni volta, di rivedere il mare e i nostri meravigliosi paesaggi. Fortunatamente torno spesso quindi riesco a colmare le mancanze. 

 

Sono tanti i giovani che vorrebbero frequentare l’università all’estero. Hai dei consigli per loro?

Il mio consiglio è quello di informarvi e confrontare tutte le strade e i percorsi. Dovete essere curiosi di scoprire cosa vi aspetta là fuori perché, per me, c’è sempre un modo per arrivare dove desiderate. Partite con una mentalità aperta, siate aperti al confronto e agli ostacoli che incontrerete durante il vostro cammino. Non abbiate paura di buttarvi in nuove esperienze e talvolta, di essere rigettati. Ricordate che ciò che lasciate sarà sempre lì ad aspettarvi, specialmente se si tratta della Sardegna.

 

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Fonte: Ogliastra News Roberto Anedda

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Ilhame Boutifi, 23 anni, di Bari Sardo, è di origini marocchine. Infatti i suoi genitori, Faitha e Hassan, sono originari di Casablanca ma vivono in Sardegna da ormai 25 anni. Lei e le sue sorelle, Farida e Meryem, sono infatti  nate in Sardegna e vivono in Ogliastra da sempre, sentendosi parte della comunità bariese a tutti gli effetti. Ma solo nel 2015, quando Ilem ha compiuto 18 anni, è ufficialmente diventata cittadina italiana.

Conosciamo meglio lei e la sua famiglia.

Quando siete venuti in Sardegna per la prima volta?

Mio padre venne per la prima volta in Sardegna nel 1987, mentre mia madre è venuta qui dopo che si sono sposati nel 1995. Io e le mie due sorelle, Farida e Meryem, siamo nate qui e viviamo a Bari Sardo da sempre.

Cosa ha spinto i tuoi genitori a lasciare il Marocco per trasferirsi qui?

Mio padre faceva il macellaio e ha deciso di emigrare in Europa perché voleva trovare un lavoro all’estero. Inizialmente andò in Spagna e dopo un paio d’anni decise di venire qui in Sardegna, nella quale poi siamo nate io e le mie sorelle e dove viviamo tutt’ora. Io ormai mi ritengo sarda e bariese. Viviamo a Bari Sardo da sempre e ci siamo sempre sentiti ben accolti e parte della comunità.

Ci sono state delle difficoltà iniziali?

Ovviamente all’inizio è stata dura per i miei genitori perchè trasferirsi in un luogo di cui non si conosce la lingua è difficile. La difficoltà sta nel comunicare con le persone. Fortunatamente tantissimi bariesi si sono resi disponibili sin da subito per aiutarli.

Cosa vi piace dell’Ogliastra?

Bari Sardo è chiaramente molto diversa da Casablanca. Infatti il primo è un piccolo paese mentre Casablanca è una città molto affollata e caotica. Ma essendo un paese ci conosciamo tutti ed è come sentirsi in una grande famiglia quindi mi piace molto vivere qui. Io amo tutta la Sardegna, dalle montagne al mare cristallino, dalla cultura al cibo tradizionale. Ho imparato anche a fare i culurgiones e ne sono molto fiera perchè penso che sia una cosa meravigliosa imparare a preparare il cibo tradizionale e poter tramandare, un giorno, la cultura sarda ai miei figli. Ormai la Sardegna per me, anzi per noi, è casa.

Ci sono delle somiglianze tra la cultura sarda e quella marocchina? 

A dir la verità ci sono tantissime somiglianze tra la cultura marocchina e quella sarda. Entrambi i luoghi hanno una popolazione molto ospitale e sono sempre pronti ad accogliere gli ospiti e farli sentire come se fossero a casa loro. Inoltre sia il Marocco che la Sardegna hanno degli abiti tradizionali meravigliosi e la voglia di valorizzarli e custodirli.

Delle differenze?

Le principali differenze sono legate al culto. Una religione diversa influenza anche la vita e le abitudini di ciascuna cultura. Si differenziano anche per il cibo tradizionale, ma a casa mia c’è spesso un mix: ci capita di cucinare pietanze tipiche, sarde o marocchine, e le rivisitiamo mischiando entrambe le cucine. Ma per tutto il resto io penso che siano molto simili. Infatti mi ritengo fortunata ad essere cresciuta con queste due culture di base.

Hai o avete mai pensato di tornare a vivere in Marocco in futuro?

Questa è una domanda che mi fanno spesso e sinceramente la mia risposta fino ad ora è stata sempre la stessa. Sono nata e cresciuta qui e ho studiato qui, quindi vedo la mia vita in Italia. Poi in un futuro lontano potrei cambiare idea. Ma per ora rimarrò nella mia amata Sardegna. Come me la pensano pure le mie sorelle. Per i miei genitori invece è diverso. I miei nonni sono là, tutta la nostra famiglia si trova in Marocco quindi a volte pensano di lasciare la Sardegna per raggiungerli.

Cosa vi manca di più del Marocco?

Io e la mia famiglia normalmente andiamo in Marocco durante le vacanze estive. Lì abbiamo tutta la nostra famiglia e i nostri parenti e ogni volta che dobbiamo rientrare qui è dura salutarli. La cosa che mi pesa di più è appunto il fatto di essere lontani e non poter condividere i momenti di felicità e di tristezza insieme. Sentire che una tua cugina si deve sposare e non poter partecipare al matrimonio, o perdersi la nascita di un nuovo nipotino, sono tutti piccoli eventi che ti fanno pesare il fatto di essere lontana. Un altro lato negativo è il fatto di dover festeggiare le festività islamiche senza i parenti, e un po’ come festeggiare il Natale lontana da tutta la famiglia e in un paese che ha una religione diversa dalla tua. Ogni volta che vado a Casablanca cerco di passare il più tempo possibile con i miei nonni e tutta la famiglia, recuperando i momenti passati lontani.

L’articolo La storia di Ilhame Boutifi, da Casablanca a Bari Sardo. “La Sardegna per noi è casa” proviene da ogliastra.vistanet.it.


Fonte: Ogliastra News La Redazione

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Oggi si sono svolte operazioni di ricerca cattura e depopolamento di suini bradi illegali nelle terre pubbliche di Urzulei. Tali attività rientrano nelle azioni di contrasto al virus della PSA che vedono nella lotta all’allevamento illegale dei suini uno degli aspetti fondamentali. Infatti questo tipo di animali costituisce la cinghia di trasmissione del virus tra la popolazione selvatica e gli animali domestici .

 

Le attività svolte in questi anni hanno ridotto drasticamente il numero di tali animali e quindi la circolazione del virus, ma e’ comunque  necessario completare le azioni per eliminare completamente tali popolazioni residue.

 

Sono stati catturati e abbattuti in quanto privi di proprietario e non registrati all’Anagrafe Zootecnica 81 capi a a cura delle squadre coordinate dall’unità di progetto e dalla questura e prefettura di Nuoro , con la partecipazione del personale dei vari enti dell’amministrazione regionale.

 

I capi abbattuti nelle precedenti operazioni ad Orgosolo Talana e Villagrande sono risultati tutti sieronegativi e virus negativi: un dato importante dal punto di vista epidemiologico.

 

L’articolo Peste suina, catturati e uccisi 81 maiali allo stato brado oggi a Urzulei proviene da ogliastra.vistanet.it.


Fonte: Ogliastra News La Redazione

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Questi due esemplari di cinghiali si godono in riva al mare, una delle spiagge più belle d’Europa: “La Pelosa” a Stintino.

Hanno forse deciso di prendersi un “periodo di vacanza” dai loro boschi, per sottrarsi alla caccia, nell’estremo lembo di terreno nord occidentale della Sardegna?

Questo non lo sappiamo, ma sappiamo che saranno invidiati da tanti.

Foto di Giacomo Contu.

 

 

L’articolo La foto del giorno. Due cinghiali si godono la suggestiva spiaggia “La pelosa” a Stintino proviene da ogliastra.vistanet.it.


Fonte: Ogliastra News La Redazione

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