L’artista Maurizio Lampis stupisce ancora e lo fa durante la festa più bella dell’anno.

Per Natale, al museo Karalis Brick di Sestu ecco il presepe tutto fatto di mattoncini Lego.

Una settimana di lavoro e circa 5-6mila pezzi da assemblare per Lampis, fresco di trionfo con la Fontana di Trevi.

Come sempre, passione e professionalità insieme nel “Museo del Mattoncino”. Giuseppe e Maria nella grotta, insieme al bambinello, in uno scenario tutto arabo, tra cammelli, palme e deserto.

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Fonte: Ogliastra News Mario Marcis

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Tutto nasce dall’atavica paura del malocchio, al quale ancora oggi moltissime persone in Sardegna credono fermamente. “Po no ddu pigai a ogu”, di solito è questa la frase che accompagna il dono ai neonati sardi, di un braccialetto verde. In molti, ancora oggi credono nella capacità di alcune persone di portare sfortuna, soprattutto ai bambini, semplicemente con lo sguardo, che spesso sarebbe carico d’invidia.

E si pensa che far indossare al bambino un braccialetto verde scongiuri il rischio che il “Frastimo sieda”, cioè che davvero lo sguardo malevolo si trasformi in sventura. Ma perché verde? La scelta di questo colore deriva da una tradizione antichissima, diffusa in tutta l’Isola, di posizionare alcune foglie di prezzemolo, più raramente di menta tra le fasce e il corpo del neonato, in modo che aderissero direttamente alla pelle.

Si credeva che il profumo forte della pianta scacciasse gli spiriti maligni. Con il tempo si è persa, per fortuna, la pratica di fasciare i neonati. Con gli abitini più larghi diventava difficile tenere le foglie di prezzemolo aderenti alla pelle dei bambini, così si è pensato di sostituirle con un nastrino verde nascosto, da legare alla biancheria dei piccoli.

Negli ultimi decenni, il semplice nastrino verde si è evoluto fino a trasformarsi in un vero e proprio gioiello da ostentare. E visto il gran numero di bambini che ancora indossano il braccialetto, è chiaro che molti genitori temono ancora “S’ogu malu”.

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Fonte: Ogliastra News Mario Marcis

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Sono uno dei piatti più rappresentativi della gastronomia sarda. I culurgiones, nati in Ogliastra e poi diffusi in tutta la Sardegna con ricette diverse tra loro, sono parte integrante della storia dell’isola e si attesta l’esistenza di questo piatto già nel Medioevo.

 

Essendo così diffuso, questo gustoso primo piatto a base di patate, pecorino e menta, è circondato da miti, leggende e curiosità. Eccone cinque che difficilmente conoscerete.

  1. A Ulàssai, comune dell’entroterra ogliastrino, ma anche in altre zone, i culurgiones venivano preparati e mangiati solo ed esclusivamente per il 2 novembre, giornata di commemorazione dei defunti. Questa tradizione era in vigore fino agli anni ’60. Secondo la tradizione i culurgiones fungono anche da amuleto per proteggere le famiglie dai lutti.
  2. La forma classica a “Sa spighitta“, nasce proprio per propiziare il nuovo raccolto del grano, materia prima che serve proprio alla loro creazione.
  3. I Culurgiones sono uno dei pochi tipi di pasta italiana, insieme ai “Cappellacci di Zucca” alla Pasta di Gragnano ai Pizzoccheri della Valtellina e ai Maccheroncini di Campofilone ad avere il marchio Igp (Indicazione geografica tipica);
  4. L’utilizzo di patate nel ripieno risale all’800 quando, grazie al clima favorevole tipico della montagna prese piede in Ogliastra e in Barbagia la coltivazione delle patate. Quindi se il formato di pasta risale a molti secoli fa, il piatto per come lo conosciamo ora, è sicuramente più giovane;
  5. A Baunei i culurgiones non hanno la classica forma a spighitta, ma sono rettangolari, più simili ai ravioli ma molto più grandi e ripieni.

 

Culurgiones di Baunei - Foto Cuochina d'Ogliastra

Culurgiones di Baunei – Foto Cuochina d’Ogliastra

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Fonte: Ogliastra News Michela Girardi

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Un episodio increscioso quello avvenuto nella caffetteria “Il Tartufo”, nel centro cittadino.

La barista del locale cagliaritano, di fronte alla semplice richiesta di esibire il green pass, per tutta risposta si è vista lanciare addosso il cappuccino da parte della cliente alla quale si era domandata la certificazione verde.

A denunciare il fatto sono stati, con una storia Instagram, i proprietari della caffetteria: “Stasera c’è stato un episodio raccapricciante: la nostra barista come da legge ha domandato a una cliente che voleva accomodarsi se fosse in possesso del Green pass. La signora, gentilissima, evidentemente No-vax, ha risposto lanciando il cappuccino addosso alla barista, sporcando lei, il bancone e il retro bancone del nostro locale. Mi vergogno per lei e per la sua ignoranza, non tanto perché non possiede il green pass, perché ciascuno è libero di fare della propria vita ciò che vuole, ma perché credo che il suo comportamento sia stato disumano”.

Sui social si rincorrono già messaggi di solidarietà nei confronti dei proprietari del locale.

 

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Fonte: Ogliastra News Michela Girardi

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Sono stati annunciati i vincitori dei premi rilasciati della prestigiosa Guida Spirito Autoctono 2022, la prima dedicata alla produzione italiana di distillati, amari e liquori.

Dopo aver passato al vaglio oltre 600 prodotti, la guida edita da Touring Club ha decretato i migliori. I numeri raccontano di una realtà produttiva italiana in fermento: nel novero delle Ampolle sono incluse, infatti, quasi tutte le regioni italiane.

In Sardegna sono sei le aziende che hanno ricevuto le agognate “Ampolle d’Oro”. Tra queste, un prodotto ogliastrino, il Mirto Ruju, dell’azienda Istinto Sardo, capitanata dal tortoliese Alessio Loddo con il supporto di Mauro Cristo.

Il giovane imprenditore Alessio Loddo racconta qualcosa in più sul prodotto vincitore: «Abbiamo deciso di tornare alla terra, ai suoi profumi ed alla sua tradizione, producendo Liquore di Mirto nel modo più tradizionale, poiché è dalle cose semplici che nascono quelle straordinarie. Ci siamo serviti dell’immaginazione per disegnare un Liquore di Mirto diverso da tutti gli altri, che uscisse al di fuori degli schemi, la cui parola d’ordine fosse equilibrio. Per produrre il nostro liquore di Mirto Ruju utilizziamo solamente quattro ingredienti: bacche di mirto, alcol, acqua e zucchero. Per questo motivo non utilizziamo aromi o coloranti, affinché ogni annata racconti una diversa storia di territorio. Senza compromessi».

 

 

 

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Fonte: Ogliastra News Michela Girardi

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La squadra dei vigili del Fuoco di Siniscola è intervenuta a seguito di un incidente stradale verificatosi sulla S.S. 131 dcn Km 113.

Per cause in corso di accertamento un’autovettura all’ingresso del distributore carburanti si è ribaltata sulla carreggiata.

Nonostante i gravi danni riportati dal veicolo, il conducente, unica persona a bordo non ha riportato gravi conseguenze. Sul posto è intervenuta la Polizia Stradale e il Servizio sanitario 118 che dopo aver assistito la persona coinvolta, un trentenne residente a Budoni, lo ha trasferito all’ospedale di Olbia per ulteriori accertamenti.

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Fonte: Ogliastra News La Redazione

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La Sardegna dice addio ad una delle sue donne più longeve. È mancata all’affetto dei suoi cari Mariangela Gessa di Escalaplano. Aveva 107 anni e a breve ne avrebbe compiuti 108.

A dare la triste notizia è Pierino Vargiu, creatore del progetto “Centenari di Sardegna”.

Foto di Pierino Vargiu

Foto di Pierino Vargiu

Nata a Escalaplano il 30 luglio 1914 e coniugata nel 1936 con Luigi Mereu, deceduto nel 1981, aveva 5 figli (uno dei quali deceduto appena nato), 14 nipoti e tantissimi pronipoti.

«Tzia Mariangela è una nonnina attenta, vivace e chiacchierona» scriveva di lei Pierino Vargiu dopo averla incontrata 5 anni fa.

«Mio padre – gli raccontò lei – era contadino. Si lavorava tutti in famiglia, avevamo bestiame, pecore e terreni. Abbiamo mangiato sempre pane, pane bianco e pane nero, ma soprattutto formaggio, latte e pane tutto di proprietà e fatto in casa. Io ho imparato da mia mamma a fare il pane, ed ho insegnato alle mie figlie. Sono andata a scuola a 7 anni e ho frequentato fino alla 4 elementare. Mi sono sposata a 22 anni, era il mese di dicembre, ma il giorno non lo ricordo. Mi ricordo c’era ancora il presepe. Dopo Natale ci si poteva sposare, durante l’avvento no. Il sacerdote era Canonico Spano di Perdasdefogu. Mia madre è morta a 103 anni e 40 giorni, per lei abbiamo fatto una bella festa, io ho 102 anni e mi basta, ho capito tante cose della vita, e anche le
cose che devono avvenire. Per fortuna la testa ancora mi funziona bene».

«Tzia Mariangela merita il titolo di “Miss simpatia”» conclude Pierino Vargiu nel suo ricordo.

 

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Fonte: Ogliastra News Mario Marcis

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La Regione ha assegnato 500mila euro ai comuni montani per le spese di sgombero della neve, acquisto e spargimento del sale.

“Sono trentatré le Amministrazioni comunali che potranno beneficiare del finanziamento, al termine di un’istruttoria realizzata della Protezione civile che esaminerà la coerenza della rendicontazione delle spese coi criteri stabiliti”, ha spiegato l’assessore regionale della Difesa dell’ambiente, Gianni Lampis, con delega in materia di protezione civile.

Il 40% delle risorse sono assegnate ai Comuni in parti uguali, mentre il restante 60% su base demografica. Le spese ammissibili sono la manutenzione ordinaria e il ripristino funzionale delle attrezzature, i costi del personale per le attività di spargimento del sale, sgombero della neve e per le azioni preventive, i costi per la fornitura del servizio di spargimento del sale e lo sgombero della neve, i rimborsi a favore delle organizzazioni di volontariato e altri costi per l’acquisto di beni e servizi necessari per far fronte alle emergenze.

Questa la ripartizione dei 500mila euro ai 33 Comuni: Alà dei Sardi 16.423 euro; Anela 9.411; Aritzo 13.250; Arzana 19.132; Belvì 9.314; Bitti 21.312; Buddusò 27.182; Bultei 10.955; Desulo 18.512; Esterzili 9.314; Fonni 27.400; Gadoni 10.123; Gavoi 20.497; Lodine 7.816; Lula 13.445; Mamoiada 20.004; Ollolai 12.980; Onanì 8.172; Orgosolo 29.173; Orune 18.690; Osidda 7.300; Ovodda 14.880; Pattada 22.838; Sadali 11.161; Sarule 15.379; Seui 12.969; Seulo 10.628; Talana 11.632; Tiana 8.625; Tonara 16.549; Urzulei 12.716; Ussassai 8.791; Villagrande Strisaili 23.412.

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Fonte: Ogliastra News Mario Marcis

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Si è suicidato l’uomo che il 13 dicembre aveva ucciso Mihaela Kleics nella sua abitazione di via della Musica a Quartu Sant’Elena. Lo riporta l’Ansa.

Sandro Sarais, 56 anni, ricoverato al Businco di Cagliari, si è gettato dal terzo piano dell’ospedale dopo essere fuggito dai due agenti che lo piantonavano e che hanno tentato di impedire l’estremo gesto fino all’ultimo.

Dopo la caduta l’uomo è stato soccorso dai medici, ma poco dopo è deceduto.

Mihaela Kleics, 50enne di nazionalità rumena, era stata trovata senza vita nella sua camera da letto con i segni delle coltellate inferte dal compagno.

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Fonte: Ogliastra News Mario Marcis

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«La bicicletta, nella Città di Tortolì, ha sempre avuto un posto di rilievo tra gli oggetti più desiderati!

Vuoi per le “sconfinate” pianure che rendono piacevole la pedalata, vuoi per la sua capacità di renderci liberi! Questa foto, degli anni ’50, ci testimonia la grande passione dei Tortoliesi per questo splendido mezzo di trasporto».

Con queste parole Giuseppe Puncioni, alla guida del gruppo Facebook I Love Tortolì accompagna la bellissima foto che ritrae dieci tortoliesi in bicicletta negli anni 50.

L’articolo Come eravamo. La passione dei tortoliesi per la bicicletta affonda le radici nel passato proviene da ogliastra.vistanet.it.


Fonte: Ogliastra News Mario Marcis

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