Quando la Sardegna pativa la siccità, in passato si ricorreva a un rito segreto che veniva praticato solo da uomini e rigorosamente durante la notte di plenilunio.

La pratica, che pare risalire al prenuragico, è terminata, secondo le fonti, all’inizio del 900.

In cosa consisteva il rito? In una notte di novilunio, un gruppo dispari di uomini prelevava dal cimitero del villaggio un numero dispari di crani che venivano legati tra di loro e appesi a un cespuglio nei pressi di un fiume o di un torrente, oppure immersi in una vasca d’acqua.

Quando la pioggia iniziava a cadere con vigore, gli uomini riportavano i teschi all’ossario. Il mancato recupero dei teschi avrebbe comportato un terribile nubifragio con gravi danni alle colture e alle persone.

Testimonianza del rito anche in Ogliastra, come raccontato dalla scrittrice Simonetta Delussu nel suo libro “Stregoneria in Sardegna”.

 

L’articolo Quando la siccità era grave, in Sardegna si ricorreva a un rito segreto: ecco quale proviene da ogliastra.vistanet.it.


Fonte: Ogliastra News Michela Girardi

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