I paesi ogliastrini hanno una peculiarità: tutti possiedono un soprannome che deriva da leggende o storie passate che per sempre vivono nei ricordi degli anziani di ogni paese, scrigni di storia e tradizioni. Uno degli appellativi più caratteristici e particolari è quello che appartiene agli abitanti di Gairo: “Facc’e Luna” (Faccia di Luna).

Gli anziani del paese ogliastrino raccontano che una volta, in periodo di guerra e fame, ventinove giovani gairesi, passeggiando nei pressi di una pozza d’acqua, videro una figura immersa che sembrava una forma di formaggio. Iniziarono a discutere su cosa fosse effettivamente quell’immagine nell’acqua, un’immagine talmente realistica da farli arrivare alla conclusione che fosse formaggio, certi che a qualcuno fosse caduto giorni prima.

Uno dei giovani, il più coraggioso e avido, si buttò nel pozzo per primo per riuscire a prendere il formaggio e tenerlo per sé. Il giovane provò più volte a prenderlo ma con scarsi risultati, poiché la figura spariva appena egli si avvicinava. Non vedendolo risalire in superfice, gli altri, convinti che avesse preso il formaggio e se lo stesse mangiando da solo, uno dopo l’altro si buttarono nello specchio d’acqua per cercare di prenderne almeno un pezzo.

La terra sotto la pozza iniziò a cedere per i movimenti dei giovani. Rimasero imprigionati sino a morire annegati. Ventotto persone su ventinove morirono nell’impresa. Solo un giovane si salvò e tramandò la storia per generazioni.

In verità, quella che sembrava una forma di formaggio non era altro che il riflesso della Luna piena nell’acqua.

L’articolo La curiosità. Come nacque il soprannome di Gairo: “Facc’e luna” (Faccia di Luna) proviene da ogliastra.vistanet.it.


Fonte: Ogliastra News Michela Girardi

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