L’origine del nome di Arbatax, antico villaggio di pescatori, è ancora di origine incerta. Secondo una contestata teoria la parola deriva dall’arabo “arba at ashara” che significherebbe la “quattordicesima” (torre costiera) di avvistamento, edificata in epoca spagnola, partendo dal sud dell’isola. Secondo gli studiosi la teoria non è attendibile in quanto si ritiene inconcepibile che gli Arabi o i Saraceni, temutissimi nemici dei Sardi, abbiano indotto questi ultimi a utilizzare un loro toponimo.
Secondo lo studioso Wagner invece, il nome di Arbatax è l’unico fra i toponimi sardi di sicura derivazione araba e il Canonico Giovanni Spano giustificava il significato del nome “Quattordici” facendo riferimento ad un fatto accaduto a 14 prigionieri o abitanti mori della torre.
Secondo Massimo Pittau, un altro studioso, la più antica attestazione del toponimo risale agli anni 1580 – 1589 e compare nella Chorographia Sardiniae di G. F. Fara che parla di “promontorium Arbatagii”. Lo studioso invita a confrontare (ma non a far derivare) il nome, con quello di altri toponimi sardi quali Albitru, Albitròni (Olbia) e col latino arbutus, arbitus “corbezzolo”. Quest’ultimo vocabolo è interessante, soprattutto se si considera il fatto che il corbezzolo cresce anche nelle località vicine al mare.
Secondo un ultima interpretazione infine, il nome di Arbatax sarebbe il risultato della corruzione della parola Baccasara. Nel registro delle rendite pisane il salto di Baccasara è infatti chiamato Batassar, da cui deriva Albatassar e quindi Arbatax, (con x = ss).
Nelle carte del Settecento e dell’Ottocento, la Torre di Bellavista (rappresentata nella “Carta del Regno di Sardegna” del 1746), era chiamata infatti anche Torre di Baccasara.
Fonti: Massimo Pittau: “Toponimi della Sardegna meridionale”.
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Fonte: Ogliastra News Roberto Anedda
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