Originaria dell’America Latina, la Tradescantia, arrivò in Europa intorno alla metà del 1600. Nel Nuovo Continente questa pianta era considerata infestante perché difficile da debellare, cresceva in mezzo alle coltivazioni danneggiandole, per questo non era apprezzata e si pensava che portasse sfortuna. Inizialmente la Tradescanzia venne utilizzata per abbellire i giardini inglesi dove la pianta cresceva più lentamente visto il clima decisamente diverso rispetto a quello latinoamericano. Tuttavia nelle zone in cui il clima è molto simile a quello ideale per la pianta, come la Sardegna, la Miseria si ambienta perfettamente e cresce forte e rigogliosa.

Proprio per questo anche nell’Isola la convinzione che la pianta porti sfortuna è molto radicata. Nonostante questo la si può trovare in moltissimi giardini e terrazze, in tutte le sue belle varietà. Si crede infatti che basti tenerla all’esterno, per scongiurare la malasorte, l’importante è non portarla mai dentro casa. Non bisogna mai regalarla alle persone a cui si vuol bene, né prenderla per sé, nemmeno un pezzetto, senza il consenso del proprietario. Se si rispettano queste semplici regole, possiamo coltivare questa bella pianta in tutta sicurezza, certi che la miseria non entrerà mai in casa nostra, o almeno non attraverso i vasi di Tradescantia.

Esiste invece una corrente di pensiero secondo la quale la Tradescantia viola in realtà porta fortuna, infatti viene chiamata “Ricchezza” e a quella è concesso di abbellire anche gli ambienti interni alla casa, attenzione però siamo nell’ambito delle opinioni, ai superstiziosi si consiglia di non portare in casa nemmeno la Ricchezza. Per chi invece non crede alle dicerie e ama le piante è vivamente consigliato riempire la casa di Miseria e Ricchezza, super resistenti, facilissime da coltivare, coi loro fiorellini a due petali e la struttura ricadente riempiranno di colore gli ambienti domestici.

L’articolo “Sa Miseria”: così viene chiamata in Sardegna una pianta dalle mille varietà accusata di portare sfortuna proviene da ogliastra.vistanet.it.


Fonte: Ogliastra News Mario Marcis

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