Avete mai sentito dagli anziani parlare di “Cani de Lepuri” o “Cani Curridori”? Se non vi è mai successo o non vi siete mai posti la domanda a quale tipologia di razza canina si riferissero, ora lo scoprirete.
Da tempi antichissimi nell’Isola è presente il Levriero Sardo, una tipologia di cane dalle eccezionali doti fisiche e dalla notevole resistenza. Un levriero di media dimensione di circa 60-70 cm al garrese e dal peso dai 15 ai 25 kg.
Possiede una muscolatura asciutta e molto definita, un cranio dalle dimensioni ridotte rispetto al muso lungo quasi il doppio, con occhi e naso molto prominenti. La dentatura è imponente con dei canini molto sviluppati. Il pelo è raso oppure corto, con tonalità prevalentemente di colore sabbia, ma che varia dal bianco, nero, pezzato e tigrato.
Questo splendido cane autoctono millenario deriva da un lungo processo di selezione che lo ha fatto divenire una razza perfetta per la caccia, indispensabile per le epoche antiche.
La sua origine è misteriosa, anche se alcuni hanno ipotizzato sia stata introdotta dai Fenici. Tesi questa alquanto priva di fondamento, perché sembrerebbe il cane rappresentato in alcuni bronzetti nuragici in scene di caccia.
Questa disputa coinvolge il Levriero Sardo con un’altra antica razza autoctona, il Dogo Sardo o Sardesco, una tipologia di molosso, con il quale condivide il fatto di non essere una tipologia riconosciuta dalla F.C.I. (Fédération cynologique internationale).
L’unica razza canina sarda riconosciuta dall’ente internazionale nel 2013 è il Cane Fonnese, del quale parleremo in futuro insieme al Dogo Sardo.
Per quanto riguarda il Levriero Sardo, si è avviato già da una decina d’anni una tutela da vari allevatori e appassionati di questa tipologia di cane, per porre un freno all’estinzione di questo antico compagno a quattro zampe dell’uomo.
Dal carattere molto docile e affettuoso, conserva un’indole molto indipendente e una sensibilità da cacciatore assai forte.
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Fonte: Ogliastra News Roberto Anedda
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